giovedì 22 novembre 2012

Pandorum - L'universo parallelo (2009) | Recensione

Pandorum - L'universo parallelo
Voto Imdb: 6,8

Titolo Originale:Pandorum
Anno:2009
Genere:Fantascienza / Horror
Nazione:Stati Uniti / Germania
Regista:Christian Alvart
Cast:Dennis Quaid, Ben Foster, Antje Traue, Cung Le

Diciamolo, questa immagine fa scena come apertura di articolo.

Giusto per darvi un'idea.
Esistono alcuni retroscena che voi lettori non potete conoscere. Verità scomode e nascoste che tutti tacciono. Oggi, in via eccezionale e solo perché vi voglio bene, ve ne svelo una. Guardando Pandorum - L'universo parallelo, tu (tu generico) sottoscrivi un contratto. Anche se non lo sai, anche se non te ne accorgi. Poi ti viene voglia di parlare, di questo film, e come per magia ecco che i termini del contratto sbucano fuori dal nulla. Per poter recensire Pandorum, tu (tu recensore) devi fare due cose:
1) La Battuta
2) Vaccaboia, il déjà vu!

1) La Battuta
Pandorum? E che è? L'astronave della Bauli in periodo natalizio? [1]

2) Vaccaboia, il déjà vu!
E' un dato di fatto. Guardando Baulium [2] è impossibile non essere assaliti da quella sensazione che ti fa borbottare: "Uhm, questa scena mi ricorda qualcosa... ma certo!"
E man mano vengono in mente alcuni capisaldi della corrente fanta-horror recente e meno recente. Al primo posto cito "Punto di non ritorno" (Event Horizon), un gioiellino di Paul WS Anderson il quale, oh che coincidenza!, è qui produttore esecutivo. Il secondo titolo è "Dead Space": non un film ma un videogioco, guarda caso costellato di scene buie e claustrofobiche mentre orridi esseri sbucano dal nulla. Al terzo posto cito doverosamente "Alien" (sul quale non spreco altre parole) ed infine estraggo dal cilindro delle citazioni "The Descent", capolavoro horror di Neil Marshall che forse non tutti conoscono, ma che è senza ombra di dubbio meritorio di attenzione nonché un film fottutamente claustrofobico. Potrei aggiungere anche "Pitch Black" giusto perché entra nel calderone dell'horror fantascientifico (o della fantascienza orrorifica, fate voi), ma in realtà le somiglianze sono minori. Da ciascuno di questi titoli, Melegattium [3] prende a piene mani diversi elementi, li rimescola fra loro e dà origine ad un risultato finale sicuramente di tutto rispetto, pur non facendo dell'originalità il suo punto di forza.

Ecco, ora che ho rispettato il contratto, posso continuare a recensire scevro da altri obblighi.

Il dolce risveglio.
Di cosa parla Paluanium [3]?
Siamo nell'astronave Elysium, in viaggio verso Tanis, un nuovo pianeta dalle caratteristiche simili alla Terra. Povera Terra: sovrappopolata all'inverosimile e sull'orlo del collasso con i suoi 27 miliardi di abitanti. La scoperta di Tanis dà nuova linfa alle speranze dei terrestri di trovare una seconda patria. Ecco quindi la spedizione colonizzatrice sulla Elysium: 65.000 coloni in viaggio verso una nuova terra promessa. Per raggiungere il pianeta ci vogliono 123 anni luce. L'equipaggio deve quindi viaggiare in iper-sonno ed organizzarsi in turni di risvegli in modo da garantire una corretta navigazione. Quando però si svegliano prima il caporale Bower (Ben Foster) poi il tenente Payton (Dennis Quaid), questi si rendono conto che c'è qualcosa che non va: il settore dell'astronave in cui si trovano è deserto, il loro iper-sonno è durato molto più del previsto e il reattore è a rischio di collasso e deve essere riattivato manualmente. E per di più, a causa del lungo iper-sonno, si sono svegliati senza memoria e deve passare del tempo prima che i frammenti di ricordi si ricompongano in un flusso sensato. Insomma, sono cazzi amari se non si interviene subito. Bower si offre di andare in avanscoperta lungo gli opprimenti e tenebrosi corridoi della nave, mentre Payton coordina le sue mosse attraverso la console di comando. I problemi arrivano a grappoli quando Bower capisce che non sono soli: disgustosi esseri antropomorfi sbucano dal nulla e cercano di fargli lo scalpo; a salvarlo saranno Nadia (Antje Traue) e Manh (Cung Le), membri dell'equipaggio risvegliatisi da tempo, in turni diversi. Qual è la causa di questo macello? Chi o cosa c'è dietro? Qual è il segreto della Elysium e della Terra? Per non parlare del Pandorum, che è sempre in agguato, pronto a colpire chiunque. Ma cos'è il Pandorum? E' uno stato di allucinazione causato dall'iper-sonno, a causa del quale chi ne è colpito impazzisce, ha visioni e si comporta in modo assurdamente folle, ossessivo, delirante.

Alcuni protagonisti.
Dai, diciamocelo, questo spunto è interessante a prescindere: chi se ne frega se è un frullato di altri film ed altre trame. Se, come me, siete interessati al risultato finale, all'atmosfera, alla voglia di capire come va a finire (non che ci voglia un genio), beh, se di fronte all'ennesimo déjà ju fate spallucce e borbottate "esticazzi?!", allora questo è un film che potrà darvi delle soddisfazioni. Il regista Christian Alvart ha confezionato un film solido, potente, non esente da difetti (poi ci torniamo) ma coerente dall'inizio alla fine. E con una forza visiva davvero splendida. Il punto di forza di Baloccum [3] è sicuramente la scenografia. La resa dei corridoi della Elysium è assolutamente eccezionale, resa tale da un misto di set e di computer grafica. La scenografa concorre fortemente alla felice resa dell'atmosfera cupa, opprimente, malsana che si respira nell'astronave. In questo, il film è sicuramente debitore a Punto di non ritorno, come accennato al Paragrafo 2 del Contratto. I due protagonisti hanno poi reso davvero convincenti i loro personaggi: Dennis Quaid recita quasi tutto il tempo solo col volto e, sticazzi, è davvero bravo. Ditemi voi se riuscite a rendere in modo perfetto il personaggio del Tenente Payton standosene sempre seduti su una cazzo di sedia mentre il povero Bower il Pirla va a farsi il culo là fuori. Insomma, grande Dennis. E grande Ben Foster, assolutamente dentro la parte e totalmente credibile. Vogliamo poi parlare di Antja Traue? Attrice decisamente interessante, che fra l'altro ritroveremo nel film "Man of Steel" di Zack Snyder (il reboot di Superman per intenderci). Un altro aspetto positivo, che coinvolge sempre l'aspetto visivo, è il make-up a cura dello Stan Wilson Studio, davvero eccezionale anche se i mostri risultano alla fine troppo simili a quelli visti in The Descent

Dennis per tre quarti del film: così.
Sì, va bene, si è visto che il film ti è piaciuto. Ma è davvero questo gran capolavoro?
Ovviamente non è un capolavoro. La sua mancanza di originalità, che è un pregio quando fa sì che lo spettatore venga proiettato immediatamente nel suo mondo fantastico, è anche il suo più grande limite. In questo contesto diventa difficile se non impossibile sorprendere. La trama, in fin dei conti, risulta banale pur partendo da un ottimo cliché (i protagonisti che si risvegliano senza memoria in una situazione disperata in cui devono capire il perché e come salvare le chiappe) perché lo svolgimento è decisamente lineare e gli indizi disseminati fanno capire, con un certo margine di anticipo, quale potrebbe essere l'apparentemente imprevedibile sviluppo.
In secondo luogo, ci sono alcune pecche registiche e di fotografia che rovinano l'ottimo impatto visivo. Nelle scene di combattimento si abusa eccessivamente:
- degli scuri
- di riprese accelerate e ipercinetiche
Ecco un mostriciattolo.
The Descent, nevvero?
con il risultato che non si capisce un cazzo di quello che avviene sullo schermo. E a me questa cosa irrita profondamente. Io voglio essere sempre al centro, voglio vedere e capire tutto. Se questo non avviene, la prima cosa che faccio è insultare il regista. Che è un tedesco. E con i registi tedeschi non si scherza, anzi a volte si viene colpiti da brividi di terrore (chi ha detto Uwe Boll?) Mi rendo conto che accostare Uwe Boll a Christian Alvart per quest'ultimo possa suonare come un insulto: ben lungi da me pensare ad una cosa del genere. E neanche mi metto a scomodare il teutonicissimo e iper-tronfio Roland Emmerich. Quindi teniamoci buono questo Alvart.

Merita sì, perdincibacco.
In definitiva, Verganium [3] merita?
Per me, assolutamente sì. Se riuscite a passare sopra i difetti, è un film che può regalare intrattenimento puro e un'ora e quaranta di buona visione. Il film era stato pensato come la prima parte di una trilogia, ma purtroppo è stato un fiasco al botteghino, al punto che non ha nemmeno recuperato tutto il budget (Wiki parla di 33 milioni di dollari contro 20 di incasso). Peccato, niente seguiti. Evidentemente ci sono stati anche problemi di scarsa pubblicità, unito al fatto che è un film che in pochi si sono cagati; discorso a parte quello della distribuzione italiana: il film è del 2009, in Italia l'abbiamo visto al cinema nel 2010 inoltrato. Chapeau.

Promosso, in ogni caso.

Note a piè di pagina
[1] Ridono tutti. [4]
[2] Ragazzi, questa era davvero sottile.
[3] Almeno non mi potete dire che ho fatto pubblicità: sono imparziale, io.
[4] Cit. Rorschach [5]
[5] Se non l'avete colta, sollazzatevi qui: Figures in action


Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 6
Ottimo spunto di partenza, per quanto sia un cliché abusato. Discreto e lineare nel proseguimento, con qualche leggero colpo di scena.
Musiche: 6,5
Ambient-garage-electro e non so cos'altro. Niente di eccezionale, va detto, ma adatto alle atmosfere che peraltro si basano più sugli effetti sonori che sulla musica.
Regia: 7
Davvero ottima; il punteggio è penalizzato da alcune scelte stilistiche che rendono incomprensibili le scene veloci.
Ritmo: 8
Un film che non stanca, con la giusta dose di mistero, suspense e accelerazioni horror piazzate nei punti giusti.
Violenza: 7
Un paio di scene anche splatter ben inserite nel contesto generale.
Humour: 2
Dai, che vi aspettate da un regista tedesco?
XXX: 2
Niente di niente, se non qualche inquadratura da fan-service sulla scollatura di Antje Traue. Tenetela d'occhio, parola di Neurone Numero 4.
Voto Globale: 7,5
Oh, a me è piaciuto. So che per molti non è stato così, evidentemente sono di bocca buona. Per me è un tentativo riuscito di mischiare anzi centrifugare molte tematiche tipiche del fanta-horror per ottenere un risultato finale soddisfacente.

5 commenti:

  1. Filmone!!!
    Non ho trovato tutti gli aspetti negativi che hai elencato, anzi!
    Probabilmente è dovuto al fatto che non ho visto molti di quelli che citi come "ispirazioni" di questo, ma per me il risultato è stato molto buono.
    Certo, i vari terminali che si riaccendono a manovella, e le armi che si caricano a pompetta non sono il massimo...

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  2. Come spesso succede:.....tre film in uno,...col risultato di non poter mai capire come si concluda almeno uno solo di questi....chi mi spiega da dove vengono quegli alieni e...soprattutto che fine fanno?......
    Ma sono disposta a restare per sempre con questo inquietante(!) dilemma, purché non venga girato Pandorum II.
    Dispersivo, inconcludente e scopiazzato!!!

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  3. @anonimo: veramente mi pare che non fossero alieni, ma aberrazioni genetiche, dovute a non ricordo quale causa! Comunque a me è piaciuto!

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  4. Pandorum come titolo ci sta (sindrome di paura irragionevole), ma cosa stracazzo c' entra l' universo parallelo ?

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  5. L'universo parallelo? Direi che non c'entri proprio una cippa di niente. Temo sia il solito titolo italiano dato tirando due dadi e aprendo due pagina a caso del dizionario. E' una moda che non capirò mai.

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