sabato 20 giugno 2015

Il punto sul 2015 a metà strada: facciamo un bilancio?

Facciamo un giochino? Tra i film usciti e quelli ancora in procinto di essere distribuiti, quale sarà la vera sorpresa del 2015? Se parliamo di solo incasso, sarà una lotta tra Fast & Furious 7, Avengers 2 (ad oggi, sono quasi appaiati) e il nuovo Star Wars. Quasi a sorpresa, Jurassic World si sta inserendo di prepotenza nelle sue prime settimane di proiezione. Ma tra tutti questi, quale sarà il film che meriterà davvero? Io, per ora, vi segnalo qualche titolo, con un commentino a lato dove mi è possibile, tanto per scrivere due stupidate a briglia sciolta.

Sezione Blockbuster e potenziali Blockbuster
  • Mad Max: Fury Road: attualmente è il mio serio candidato. Basta leggerne la recensione per capire perché.
  • Fast & Furious 7: Nonostante le mie elevatissime aspettative, gli ho dato "solo" 7. Film tamarrissimo, nelle mie corde, ma con un retrogusto di "già visto" che non lo fa svettare come mi sarebbe piaciuto.
  • Avengers 2 - Age of Ultron: non lo recensirò ma in questa sede si porterebbe a casa un 7,5. Piacevole, solita baracconata divertente Marvel, un po' confuso e, a mio avviso, non al livello del primo.
  • Humandroid (Chappie): già uscito e devo ancora recuperarlo; il regista Neil Blomkamp (District 9, Elysium) è una garanzia che però mi suscita una sensazione di freddezza e distacco. E poi Chappie mi fa venire in mente la streghetta dei cartoni animati (prima ancora del cibo per cani...)
  • Tomorrowland: è piaciuto a La Moglie, e probabilmente merita una visione. Sarà una sorpresa, ma per la Disney: almeno a livello prettamente d'incasso si teme sia uno dei peggiori flop degli ultimi anni, perché ad oggi non è ancora rientrato delle spese di produzione. Probabilmente non raggiungerà "Lone Ranger" (altro floppissimo Disney del 2013), ma ci andrà vicino...
  • Jurassic World: vorrei andare a vederlo, c'è Chris Pratt (Starlord in Guardiani delle Galassie), sta incassando un botto davvero, parrebbe meritevole ma ho il sentore cacatona di cui non se ne sentiva il bisogno. Lo recupererò in home video. (leggete tra le righe: o vado a vederlo da solo, o nada...)
  • San Andreas: io adoro i film catastrofici e The Rock per me è un grande in tutti i sensi. Non rimarrò deluso, lo so già. Nonostante sia stato stroncato a destra e a manca.
  • 007 Spectre: Daniel Craig non mi ha mai convinto fino in fondo come James Bond, ma Skyfall è stato uno dei miei 007 preferiti di sempre. Non mancherò all'appuntamento, visto che è stata confermata la squadra - regista Sam Mendes compreso - del film precedente.
  • Mission Impossible 5: dite quello che volete, l'unico vero Mission Impossible è il 2 di John Woo. Poi c'è quello di J.J. Abrams, il resto è noia. Non so cosa aspettarmi dal 5: il regista è lo stesso di Jack Reacher e il risultato non era stato disprezzabile. Mi sbilancio: per quanto godibile, non sarà un film memorabile.
  • La Fuga - Maze Runner 2: il primo Maze Runner è stata una piacevole sorpresa: un ottimo teen movie tratto da una serie di libri a metà strada tra fantascienza e avventura distopica. Giovani attori presi dal mondo dei telefilm (l'attore protagonista è Dylan O'Brien, lo Stiles di Teen Wolf), buon impianto visivo: il primo si porta a casa un personale 8, difficilmente il secondo bisserà il successo ma mai disperare. E poi sono abituato ad essere smentito.
  • Ant-Man: è Marvel, è uno dei personaggi minori, sarà probabilmente fatto bene, ma, oggettivamente: chi se lo incula Ant Man? Suvvia. 
  • Inside Out: è Pixar, è geniale, è l'Oscar per l'animazione annunciato per la prossima stagione, La Moglie è già in pole position per il cinema. Sono certo che non mi deluderà.
  • Star Wars - Il risveglio della forza: io ci punto tantissimo. Il trailer mi ha fatto venire i brividi, foss'anche solo per il "Chewbe, siamo a casa". J.J. Abrams e i suoi lens flare sono lì pronti ad aspettarmi. 
  • Pixels: Adam Sandler non ha mai fatto il botto qui in Italia, ma in America è una garanzia. A questo uniamo lo spunto GENIALE di Pixels, film fatto apposta per quelli della mia generazione. Alieni che invadono la Terra assumendo le sembianze dei personaggi di videogame anni '80? Fermi tutti! SONO GIA' LI'! Ci sarà Sean Bean in un ruolo minore (si accettano scommesse: arriverà ai titoli di coda del film?), così come Peter Dinklage (Tyrion del Trono di Spade)
  • Terminator Genisys: continuerò la personale tradizione di andare al cinema ad ogni Terminator uscito, non sarà questo flop annunciato a fermarmi. C'è Emilia Clarke (la Daenerys del Trono di Spade) nel ruolo di Sarah Connor, torna il buon vecchio Arnie e la trama sarà un ennesimo macello. Non posso perdermelo!
  • Kingsman - The secret service: ne sentirete parlare qui, in una delle prossime recensioni. Una splendida sorpresa, dal gusto profondamente british ma con una confezione davvero pregevole. Week end d'apertura a parte, in Italia è passato un po' in sordina. Peccato, perché nel resto dell'universo al di fuori degli italici confini, è andato piuttosto bene.
  • American Sniper: stiamo parlando di un film di Clint Eastwood. Ditemi, di grazia, quanti film Clint ha sbagliato come regista? Pochi, davvero pochi. E American Sniper non è uno di questi. Poi, per carità, per me non lo è stato nemmeno Firefox - Volpe di fuoco...
Sezione Outsider / B-Movie / Z-Movie... il succo di questo Blog, suvvia...
  • Ratchet & Clank: film d'animazione tratto dall'omonimo videogame per Playstation della Imsoniac Games. Insieme a La Moglie ho adorato questi giochi, e sono davvero curioso di sapere cosa salterà fuori nel film. L'universo fantascientifico variegato, protagonisti cartoonosi e simpatici, cattivoni ridicoli e carismatici erano i suoi ingredienti azzeccati.Il tutto a contorno di una eccezionale giocabilità.
  • The Taking of Tiger Mountain: ragazzi, stiamo parlando del regista Tsui Hark, il mentore ed ex socio di John Woo. Una stella di prima grandezza del cinema di Hong Kong, qui alle prese con una storia epica sul'Esercito Popolare di Liberazione maoista. Probabile polpettone farcito di CGI, ma di qualità orientale. Nel bene e nel male.
  • Zombeavers: film del 2014, dato in uscita nel 2015 in home video per l'Italia. Prima o poi ne parlerò, perché è un film davvero DEFICIENTE. Non solo per il grezzo ed intraducibile gioco di parole del titolo, ma anche per l'armata di castori zombie che infestano il bosco americano...
  • WolfCop: commedia horror canadese del 2014 che parla di un poliziotto alcolizzato che, a causa di una maledizione, diventa un lupo mannaro. Discretamente fuori di testa.
  • Ebola Zombies: voglio dire, il titolo parla di sé. E viene da Hong Kong. Non me lo voglio perdere!
  • Frankenstein vs. The Mummy: non so nulla. Ho letto il titolo. Voglio.
  • Dragon Blade: legione romana si perde e finisce in Cina. Jackie Chan incontra Adrien Brody e John Cusack in un film ad alto budget per lo standard cinese. Sembra quasi una storia tratta da un libro di Valerio Massimo Manfredi. 
  • Jem e le Holograms: all'annuncio ero davvero esaltato: chissà che delirio pop sarebbe saltato fuori? Poi ho visto il primo trailer e i maroni mi sono rotolati a valle. Sono davvero riusciti a mandare tutto in vacca. Peccato, Jem non merita questo triste destino. Spero vivamente che ad essere infelice sia solo il trailer, ma dubito fortemente.
  • Beyond Skyline: seguito di Skyline, incentrato su un'invasione aliena. Lo segnalo perché c'è Iko Uwais. OCIO!
  • Fetish Factory: copio & incollo. La storia è incentrata su delle bisbetiche pin-up che si scontrano contro degli zombie assetati di sangue, in una Hollywood post-apocalittica. VOGLIO. A PRESCINDERE. Non sarà peggiore di Zombie Strippers che, invero, aveva delle vette di genialità inaspettate.
  • Skin Trade. Non mi interessa sapere altro: ci sono Tony Jaa e Dolph Lundgren. MIO. Recensito prossimamente in queste pagine...
  • Jurassic City: la Asylum fa danni anche quando non c'entra nulla. C'è chi la copia nello sfornare filmacci trash sull'onda del richiamo di titoli altisonanti (in America esiste un termine perfetto: mockbuster). Questa volta è il turno della Vertical Entertainment che estrae dal cilindro un delirio pieno di dinosauri e ragazze in bikini. PAURA!
  • Cowboy vs Dinosaurs: di produzione SyFy, ecco un atroce film su dinosauri svegliati da un'esplosione in una miniera... Eric Roberts è chiamato, da villico pistolero, a difendere il paesello dall'assalto lucertoloso. 
  • Robot Overlords: la Vertical Entertainment colpisce ancora e produce un film semplicemente agghiacciante interpretato da Ben Kingsley (!) e Gillian Anderson (!). Come gettare alle ortiche due grandi nomi. E passarci sopra con una trebbiatrice scassata. Vi avviso, Robot Overlords è un serio candidato al paragrafo "E' migliore o peggiore di Robotropolis?"
  • Sgarbistan: c'è qualcosa di profondamente disturbante in questo docu-film. Affinché capiate questa mia strisciante sensazione, vi incollo qui la descrizione che ho trovato su MyMovies.it: Una mattina qualunque Vittorio Sgarbi esce da un albergo di Milano, accanto a lui un collaboratore e una guardia del corpo. Ad aspettarlo una telecamera che da quel momento indagherà la vita, senza interruzioni, dell’uomo dagli slanci impetuosi ma ancor più dalla raffinata intelligenza, in una quotidianità di assoluta autenticità. Scusatemi, ma di fronte ad una puttanata del genere, come potevo rimanere indifferente? Sarà forse la pietra tombale cinematografica sul 2015?

venerdì 5 giugno 2015

Mad Max: Fury Road (2015) | Recensione

Mad Max: Fury Road
Voto Imdb: 8,6
Titolo Originale:Mad Max: Fury Road
Anno:2015
Genere:Azione, Fantascienza
Nazione:Australia, Stati Uniti
Regista:George Miller
Cast:Charlize Theron, Tom Hardy, Nicholas Hoult, Rosie Huntington-Whiteley, Hugh Keays-Byrne

Ecco cosa vi dovete aspettare...
Il brutto di quando arrivi tardi a scrivere la recensione di un film che ha incassato un botto, è il finire con il ripetere cose già dette dagli altri. Ho un motivo ben preciso per giustificare il mio ritardo e ve lo puppate tutto perché così almeno scrivo qualcosa che sicuramente non avrete letto altrove. Anche questo film, visto il suo successo, fa a pugni con la definizione di "quello che gli altri non vedono" o di "film non mainstream". Ma il suo tema, la sua violenza, la sua resa finale eccezionale, l'esaltazione che mi ha pervaso, ecco, tutti questi elementi mi impediscono di ignorarlo. Partiamo con il solito Aneddoto Inutile del Giampy. Si tratta di una scena già vista, così come ho raccontato nel prologo della recensione di Fast & Furious 7. La Moglie non aveva la benché minima intenzione di guardare Mad Max: Fury Road. Mentre io sì, scalpitavo come un bimbominkia pacioccoso davanti ad uno scaffale pieno di Lego Star Wars col cartello: "GRATIS, SIAMO TUTTI TUOI". A salvarmi, ecco che interviene una coppia di amici tamarri come me ( :P ) che non ringrazierò mai abbastanza: si separano le coppie, i maschietti (a cui si unisce un terzo prode) si fiondano nella sala di Mad Max, le femminucce in quella di Tomorrowland, il film Disney con George Clooney. Mai scelta è stata più felice: le donne contente e rilassate, gli uomini esaltati come caimani (io quasi in calore). Vi dico solo che durante l'intervallo le mie uniche parole rivolte agli amici sono state: "Sappiate che ho gli occhi a forma di cuoricino".

Cazzo aspettate? Correte al cinema!
Consapevole del fatto che dovrebbero bastare queste poche righe per farvi precipitare al cinema se non l'avete ancora fatto - non perché io sono figo e dovreste sempre darmi retta, ma perché questa è una verità incontrovertibile - mi rendo altresì conto che dovrei anche uscire dai panni del bimbominkia e provare a spiegarvi il motivo di un consiglio così spassionato ed imperioso al contempo.

Per quei due o tre che si sono appena risvegliati in una camera criogenica perché rapiti dagli alieni negli ultimi 30 anni e che quindi non sanno cosa sia Mad Max (unico motivo per cui posso accettare tale mancanza di conoscenza), ecco una velocissima spiegazione. Non volendo fare il Puffo Quattrocchi, mi limito a rimandarvi alla lettura delle relative pagine su Wikipedia ed alle successive considerazioni.


Le cose da sapere sono:
  • La trilogia è stata pensata, prodotta e diretta dall'australiano George Miller;
  • Mad Max è il personaggio che ha dato notorietà mondiale all'attore Mel Gibson;
  • A partire soprattutto dal secondo film, questa visione di un futuro post-apocalittico è diventata una pietra miliare della storia del cinema e dei media in generale perché è stata fonte infinita di ispirazione (ricordiamo i più famosi: Terminator e, soprattutto, Ken il Guerriero);
  • I titoli italiani sono veramente pietosi, solo il terzo ha avuto una traduzione diretta;
  • Elemento in comune ai tre film è una dose di violenza superiore alla media. A volte fine a sé stessa, a volte propedeutica alla rappresentazione del mondo caduto in una specie di Medio Evo moderno neo-barbarico dove l'unica legge vigente è quella del più forte;
  • Max Rockatansky è una sorta di giustiziere solitario, che agisce non tanto per il trionfo del bene quanto per la propria giustizia personale. Per questo motivo l'indifferenza con cui uccide gli avversari può apparire brutale... ma è soltanto un mezzo come un altro per raggiungere il proprio scopo;
  • Più e più volte George Miller ha provato a dirigere un nuovo Mad Max e ci è riuscito solo trent'anni dopo l'ultimo della trilogia, con i fondi giusti, alla soglia dei settanta anni e avendo diretto nel frattempo film del calibro di Ai confini della realtà (1983, episodio "Terrore ad alta quota"), Le Streghe di Eastwick (1987), Babe va in città (1998, seguito di Babe, maialino coraggioso), Happy Feet (2006, con cui vince l'Oscar come Miglior film d'animazione). Se vedete una sottile linea rossa che collega tutti questi film, di genere davvero diverso l'uno dall'altro, siete dei geni. D'altro canto questo elenco dimostra quanto George Miller sia un artista poliedrico che raramente sbaglia un colpo. Leo Ortolani ha ironizzato (pure troppo) sui Pinguini canterini facendomi fare grasse risate, ma sta di fatto che raramente ci si imbatte in un regista capace di riscrivere un genere come quello post-atomico consegnandolo all'immortalità, per poi andare a vincere un Oscar con un film d'animazione finto-musical per famiglie. 
Sì sì, proprio per famiglie...
Ecco, di fronte ad un film, il quarto, uscito trent'anni dopo, c'erano diversi rischi che qualche pessimista ha sicuramente temuto:
  • Prequel? Sequel? Reboot? Quale scelta infelice a prescindere?
  • Baracconata edulcorata per ottenere il solito ridicolo rating per famiglie allegre?
  • Storia buonista del cazzo farcita di pappardella morale e metaforoni dietro l'angolo perché oggi come oggi la violenza deve essere giustificata da un pretesto e per la quale ci vuole anche uno spiegone?
  • CGI usata pedestremente per rappresentare un mondo distrutto e desertico?
  • Attori di quarta o quinta fascia, incapaci di rendere i personaggi?
  • Pinguini che compaiono nel deserto e che inchiappettano un maialino ballando il tip tap mentre una vecchietta urla "Hocus Pocus" a 10.000 metri d'altezza sull'ala di un aereo?
Beh, sappiate che questo arzillo settantenne se ne è, letteralmente, sbattuto la ciolla di tutto ciò e ha sfornato UN CAZZUTISSIMO FILM DI 120 MINUTI CHE IN UN COLPO SOLO DICE A TUTTI I REGISTI FIGHETTI TRENTENNI DI OGGI: GUARDATE E IMPARATE, POVERACCI CRESCIUTI A MTV E VIDEOCLIP DI 'STO GRAN BATACCHIO!

Genialità mista a disprezzo della vita.
Scusatemi, ma ci voleva proprio. Scriverlo in stampatello, dico. E, no, l'esaltazione non mi ha ancora abbandonato.

Reazione composta di Miller di fronte al visto censura R
Innanzitutto George Miller non ha fatto nulla per sottrarsi al Rating R (minori di 17 anni accompagnati da un adulto). Negli USA, il Rating R ha lo stesso effetto della kryptonite per Superman: gli Studios hanno il terrore di incappare in un floppone negli incassi perché la classificazione R diminuisce il numero di spettatori potenziali e in certi stati ultrabigotti addirittura scatena un fuggi fuggi. Miller ha semplicemente fatto spallucce ed è andato avanti per la sua strada. E ha avuto fottutamente ragione. Mad Max: Fury Road è un TGV scagliato a velocità impazzita senza il minimo controllo o freno. Non ha un attimo di respiro, tanto che lo stesso Miller ha dichiarato: "Ho visualizzato il film come se fosse un inseguimento dall'inizio alla fine". In più ha il raro pregio di non richiedere la conoscenza a menadito dei film precedenti: certo, il cultore troverà pane per i suoi denti grazie al gioco delle (tante) citazioni, ma Fury Road è un film che può essere tranquillamente visto senza minimamente conoscere le storie precedenti. Qualcuno, in qualche recensione, ha fatto un paragone azzeccato: è un po' come i film di James Bond, che puoi guardare in ordine sparso (anche gli ultimi di Daniel Craig, nonostante abbiano un filo conduttore) perché in comune c'è solo il nome del personaggio, il background e qualche situazione / tormentone. Anche questo Mad Max (Tom Hardy) è un ex-poliziotto (lo dice nel prologo-monologo) tormentato dalla perdita della famiglia e costretto a sopravvivere in un mondo barbaro e violento, dove la civiltà è stata spazzata via dall'idiozia umana e dal deserto. Chi controlla l'acqua e le coltivazioni ha il vero potere. Lo sa bene Immortan Joe, il capo della tribù dei Figli della Guerra. Questi ha un harem di gnocche, controlla le riserve idriche, comanda con la violenza e la promessa di una sorta di Valhalla dopo la morte (giustificando così azioni scellerate e kamikaze dei subalterni). E lo sa benissimo Furiosa (Charlize Theron), l'indomita Imperatrice che ha il compito di guidare la BlindoCisterna grazie alla quale Immortan Joe ottiene il rifornimento della benzina necessaria alla tribù. All'inizio del film Mad Max viene catturato dai Figli della Guerra proprio quando Furiosa decide di tradire Immortan Joe e scappare con la Blindocisterna portando con sé le mogli (gnocche, lo ribadisco) del capo per dare a loro la libertà e condurle in un posto dove c'è ancora il verde. Inutile a dirsi, Mad Max viene coinvolto suo malgrado nella fuga e, dopo la solita necessaria diffidenza iniziale, aiuterà Furiosa nella sua folle corsa verso la libertà.
La trama è tutta qui, ma si dipana in modo mai banale né noiosa. Assistiamo a corse, inseguimenti, sparatorie, scene da carneficina, morti assurde, chitarristi folli, mezzi a quattro ruote nati da una mente trucidamente malata ed in grado di fendere il deserto ed inerpicarsi sulle scarpate più inaccessibili, il tutto intervallato da pochi, significativi dialoghi. Permettetemi di citare questa scena:
Mad Max ricompare dopo uno scontro violentissimo e per questo motivo è tutto grondante di sangue.
Una delle mogli di Joe strilla: - Iiiiiihhh! Sei tutto coperto di sangue!
Furiosa osserva asciutta: - Non è il suo.
Ecco, questo semplice dialogo riassume in un secondo tutta l'ignoranza, la tracotanza e la sboronaggine non tanto di Mad Max quanto del regista. Parlando con gli amici, la parola che più è stata usata e che, quindi, di fatto è quella che racchiude in sé il significato dell'intero film, è proprio IGNORANZA. Usata con accezione positiva (lo sottolineo). IGNORANZA è la risposta da dare a tutte le domande che potrebbero affiorare nelle menti stolte che vogliono trovare spiegazioni non necessarie.

Perché quel chitarrista suona su un pick-up imbracciando una chitarra che vomita fuoco mentre indossa una maschera da folle depravato? IGNORANZA!
Perché si deve salire sul cofano di una macchina lanciata a velocità folle per aspirare benzina da un tubo e sputarla nel turbo? IGNORANZA!
Perché si usano aste di tre metri per saltare da una macchina alla Blindocisterna dimostrando totale sprezzo della vita? IGNORANZA!
Perché i personaggi pensano di poter attraversare il deserto in un viaggio di 160 giorni senza preoccuparsi di fare il pieno? IGNORANZA!
Perché la Blindocisterna contiene TONNELLATE di latte materno (!) senza che questi diventi gorgonzola? IGNORANZA!
Che bisogno c'era di far vedere Megan Gale nuda? Che domanda sciocca ed inopportuna! IGNORANZA!

Uno dei simboli dell'IGNORANZA
Nicholas Hoult e gnoccolame vario
E potrei andare all'infinito ad IGNORARE. Mad Max: Fury Road è un film da godersi per quello che è. Un road movie allegramente violento, che racconta il disperato viaggio della speranza di Furiosa. E il cui protagonista, strano a dirsi, non è Mad Max, bensì Furiosa stessa. Permettetemi di sottolineare questo aspetto. In Fury Road, Max è quasi ai margini: ha il suo ruolo ben definito, ha la sua importanza come deus ex machina, ma viene messo in ombra dal minutaggio e dal carisma di Furiosa. L'interpretazione di Charlize Theron è davvero superlativa: rasata, senza un braccio, atletica, cattivissima, dispensatrice di molti primi piani intensi. E, ovviamente, bellissima. C'è una scena che ho apprezzato notevolmente: quella in cui Max si imbatte per la prima volta nel gruppo di Furiosa e delle cinque mogli (gnocche) di Joe. Basta guardare i nomi di chi ha impersonato le donne: Zoe Kravitz, Rosie Huntington-Whiteley, Abbey Lee, Riley Keough, Courtney Eaton: tutte figone conclamate e prima modelle (o cantanti) che attrici. Ebbene, Max si imbatte nelle donne che, vestite, cercano di farsi una doccia di fianco alla Blindocisterna. La scena è però rubata da Furiosa, ai margini dello schermo, che le protegge con lo sguardo. Qui Charlize Theron offusca anzi annienta tutte le altre con una sola inquadratura. Sembra quasi voglia dire: "State al vostro posto, sciacquette." Avrei voluto alzarmi in piedi ed applaudire come se fossi stato in curva allo stadio. Un'altra scena simbolo vede Max sparare con un fucile da cecchino e mancare il bersaglio più volte; vedendo che è rimasto un solo colpo in canna, Max passa il fucile a Furiosa che spara ed effettua un perfetto head-shot. Sublime! Anche l'interpretazione di Tom Hardy è solida e di tutto rispetto. Non avendo un copione da memorizzare (a parte il monologo iniziale, sono ben poche le battute pronunciate da Max), l'attore ha potuto concentrarsi sulla fisicità della parte... e l'ha fatto davvero egregiamente. Ottimo Nicholas Hoult nella parte di Nux, importante personaggio nonché aspirante kamikaze della tribù Figli della Guerra, ottimo infine anche Hugh Keays-Byrne (Immortan Joe) che fa da anello di congiunzione con la vecchia trilogia: era il cattivo nel primo Interceptor del 1979!
Vi stropiccerete gli occhi davanti a questa scena.
Al di là della recitazione e della storia, il vero punto di forza di Fury Road è la regia. La resa visiva è strepitosa, le inquadrature eccezionali e non c'è nulla di confuso o poco intuibile; niente parkinson-camera, niente montaggio psichedelico: la chiarezza non solo delle immagini ma anche delle scene, unita al montaggio serrato ma non frenetico, rendono il film estremamente godibile. L'uso della gamma cromatica è stato inoltre di forte impatto. Al di là della predominanza di colori caldi dovuti all'ambientazione desertica, talvolta spiccano effetti sgargianti  come il verde delle piante, il rosso del chitarrista sparafuoco, l'azzurro del cielo: l'insieme fa di tutto per restare impresso nelle mente. Un altro aspetto da non sottovalutare è che, stando alle dichiarazioni del regista, l'80% di quello che si vede non è frutto di computer graphic ma di riprese dal vivo. Le esplosioni sono reali, gli stunt credibili per realismo e violenza, gli scontri efferati nel modo giusto. L'aggiunta della CGI ha semplicemente reso perfetta l'ambientazione. Il lavoro fatto in una delle scene madri (la Blindocisterna che si lancia disperatamente nel mezzo di una imponente tempesta di sabbia) è di livello assoluto. Ed eravamo solo nel primo tempo...

Furiosa e la Blindocisterna
In conclusione, pur essendo solo a giugno, Mad Max: Fury Road si candida prepotentemente a film rivelazione del 2015. Onestamente, non credevo che mi sarebbe piaciuto così tanto. E pensare che stavo per perdermi la visione al cinema: fortunatamente esiste il passaparola e non c'è stato amico, fra quelli che l'hanno visto, che me ne abbia parlato male. Qualcosa vorrà dire: o mi ritrovo degli amici dai gusti discutibili, o è un film fatto su misura per quelli della mia generazione. Promosso a pienissimi voti. Che l'IGNORANZA sia con voi!

Dato il materiale in abbondanza, il modo migliore di chiudere è con l'angolo del Neurone Numero 4. Buona visione...


Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 6
Non che sia originale, tutt'altro. Ma è solida e costruita in modo lineare e coerente.
Musiche: 7
Non ricordo musiche particolari, ma il livello complessivo della colonna sonora si accompagna perfettamente alle immagini. D'impatto.
Regia: 9
George Miller ha tirato fuori un film registicamente ineccepibile. Potente visivamente, perfetto nel montaggio e nella successione delle scene, grande qualità delle immagini. Non si può chiedere di più, onestamente.
Ritmo: 10
Credo che questo sia il primo 10 assegnato nei miei pagelloni. Penso sia estremamente meritato. Una volta partito, già a mille nel prologo, il film non si ferma più. 
Violenza: 8
Non è un film splatter (non è quello il suo scopo), ma la violenza visiva è ben presente. Gli scontri sono eccezionali, ma ad essere violenta è l'ambientazione e le situazioni. Non è cosa da poco.
Humour: 6
C'è qualche battuta (IGNORANTE), ma a strappare sorrisi sghembi sono le situazioni ai limiti dell'assurdo durante gli inseguimenti nel deserto.
XXX: 4
Niente da segnalare, a parte Megan Gale nuda (ma non si vede nulla) e uno stuolo di pseudoattrici gnocche. E comunque no, non posso mettere zero ad un film con Charlize Theron. Non posso!
Voto Globale: 9
Il migliore Mad Max di sempre, uno dei più riusciti film d'azione degli ultimi anni, una produzione massiccia e sfolgorante che non dovrebbe mai e poi mai mancare nella videoteca degli appassionati del genere.

Ecco l'angolo del Neurone Numero 4! Vi ricordo sempre di cliccare sulle immagini per vederle in alta risoluzione.

Charlize Theron




Abbey Lee



Courtney Eaton



Rosie Huntington-Whiteley



Riley Keough



Zoe Kravitz



Megan Gale

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