Sharknado 6: L'ultimo Sharknado - era ora! | ||
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Voto Imdb: 3,6 | ||
Titolo Originale: | The Last Sharknado: It's About Time | |
Anno: | 2018 | |
Genere: | Fantascienza, Catastrofico, Azione | |
Nazione: | Stati Uniti | |
Regista: | Anthony C. Ferrante | |
Cast: | Ian Ziering, Tara Reid, Cassie Scerbo, Vivica A. Fox |
Le cose più belle solo le grafiche pubblicitarie. Ehm. |
In una parola: dovevo.
Le cose belle: un esempio lo vediamo a destra. |
Mi avete seguito fin qui? Nel dubbio, vi ripeto il concetto più importante: Sharknado 6: L'ultimo Sharknado - era ora! è veramente l'ultimo della serie. Sono certo che molti di voi tireranno un enorme sospiro di sollievo mentre altri si abbandoneranno a scene di sconforto ed emozione come le ragazzine innamorate di Val Kilmer nel film Top Secret!. Io, che devo mantenere un certo contegno, preferisco pattinare sul filo dell'obiettività e vi dico: finisce, è vero, e un po' mi spiace. Ma se la fine è quella a cui ho appena assistito, porco mondo, era davvero ora che il team di produzione la smettesse di raschiare il fondo del barile.
Prima di approfondire queste parole dure, parole dure di un uomo davvero strano, facciamo un passo, anzi cinque passi indietro. Prendetevi il vostro tempo e recuperate, se proprio avete voglia, le mie precedenti recensioni ai film del franchise in esame:
- Sharknado (2013)
- Sharknado 2: A volte ripiovono (2014)
- Sharknado 3: Attacco alla Casa Bianca (2015)
- Sharknado 4: The 4th Awakens (2016)
- Sharknado 5: La Terra è sotto attacco (2017)
Fatto? No? Non vi biasimo.
Mantenendo fede alla trama sconclusionata del film, anche questa recensione sarà strutturata allo stesso modo, con diversi paragrafi scritti esattamente così come mi sono venuti in mente, senza che io mi sia preso la briga di trovare un filo conduttore. Ve lo meritate. Se lo merita Sharknado. Alla salute!
Mantenendo fede alla trama sconclusionata del film, anche questa recensione sarà strutturata allo stesso modo, con diversi paragrafi scritti esattamente così come mi sono venuti in mente, senza che io mi sia preso la briga di trovare un filo conduttore. Ve lo meritate. Se lo merita Sharknado. Alla salute!
Nella malaugurata ipotesi in cui abbiate ripassato le puntate precedenti, sapete benissimo qual è lo spunto di partenza che tutti aspettavamo di vedere con l'inizio del sesto film. Se invece non lo avete fatto, ecco in vostro soccorso il mio buon cuore che vi dà un suggerimento: il quinto film, che sembrava davvero una fetecchia immane (e lo era, nonostante il roboante 7 che gli avevo giustamente regalato), si era concluso con uno strabiliante colpo di scena e la sfolgorante comparsa nientepopodimeno che di Dolph Lundgren nei panni di un adulto Gil, il figlio del protagonista Fin Shepard (Ian Ziering). Citando uno dei capolavori supremi della cinematografia mondiale di sempre (Ritorno al futuro, 1985), Gil invita Fin a seguirlo nel suo viaggio nel tempo per sistemare gli immani casini successi precedentemente.
Sharknado 6 parte proprio da qui: Fin è sicuro che, fermando in tempo il tempo, il sopravvento prenderà. Peccato che:
- Fin venga sballotato nella preistoria
- di Dolph Lundgren non si veda nemmeno l'ombra
Voce incazzata e con questa espressione sul volto! |
In breve, dal momento che davvero non ho voglia di raccontare nei dettagli una trama che non riserva la benché minima sorpresa perché ha pedestremente ricalcato lo stesso espediente narrativo del capitolo precedente, sappiate che:
- Fin incontra nuovamente la moglie April (Tara Reid), Nova (Cassie Scerbo), Bryan (Judah Friedlander) e, più avanti, Skye (Vivica A. Fox), tutti personaggi che credevamo morti ma che Gil, con i suoi balzi temporali, ha malauguratamente riportato in vita.
- Insieme alla rediviva April umana, Fin è sempre accompagnato dalla testa-cyborg della April non umana, scatenando ilari scenette di gelosia / triangoli amorosi / spunti potenzialmente geniali purtroppo gettati nel bidone dell'umido da una sceneggiatura troppo frettolosa e mal gestita. Ma di questo non avevamo dubbi, è il marchio di fabbrica della serie.
- L'obiettivo degli eroi è quello di stroncare il primo sharknado di sempre in modo che non si possa più ripetere nel futuro. Un po' quello che Skynet voleva fare con Terminator, con le ovvie e debite proporzioni. (scusami Cameron, scusami)
- Debellato lo sharknado preistorico, i nostri sono convinti di aver risolto tutti i problemi ma non si rendono conto che questi ultimi, in realtà, sono appena iniziati: il Condensatore (una grottesca citazione del Flusso Canalizzatore di Ritorno al Futuro, e questa sarà una delle sue innumerevoli citazioni disseminate nei novanta minuti scarsi di visione; peccato che chi ha adattato Sharknado 6 in italiano non abbia usato lo stesso termine italiano coniato da Emmett Brown, avrei apprezzato molto. Mi domando se chi ha fatto questo lavoro, abbia davvero colto la citazione - ma quanto cazzo è lunga questa parentesi? Mi sono perso.), dicevo il Condensatore fa le bizze e li spedisce in giro per il tempo / mondo, un po' quello che è successo a Boldi-De Sica nel film campione di incassi A Spasso nel Tempo. Ragazzi, con questa citazione possiamo chiudere l'Internet, mettere sullo stesso piano un mesto cinepanettone italiano e la saga di Sharknado è uno smacco totale.
- Fin & Co. si ritroveranno quindi nella Camelot medievale, poi durante la Guerra di Indipendenza (con Washington e Franklin), nel selvaggio West, negli anni '50 e, infine, nel 2013, l'anno in cui tutto iniziò con il primo Sharknado. Nel mezzo anche una tappa nel 20013, in un futuro apocalittico in cui decine di cloni di April-cyborg vagano per le strade disabitate. Un vero incubo, lasciatemelo dire. Fra l'altro viene citato The Terminators, altro ignobile film della The Asylum.
- Dai, dai, vi racconto anche il finale, che ve frega? Eh? Eh? Dopo tutti questi zompi nel tempo, il continuum spazio-temporale si frattura (insieme alle nostre balle) e si crea un mischione primigenio, il TIMENADO, che fa collassare l'universo conosciuto e resetta tutto a prima dell'arrivo del primo sharknado, conducendo il film ad un prevedibilissimo, banale e meschino lieto fine, con tutta la famiglia di Fin Shepard finalmente riunita senza macelli assortiti a rovinarne la sua esistenza. L'ultima frase di Fin non lascia ben sperare: "Ora siamo pronti per un reboot". Cala il sipario.
Mirabolante gioco di parole tra Fin (Shepard) e il The End francese... [nota di Capitan Ovvio] |
Momenti Memorabili!
Ma lo sappiamo, noi aspettiamo solo questo momento! Il momento dei momenti memorabili!
Come noterete, i punti sono davvero pochi, segno inequivocabile del turboprogressivo inaridimento delle idee.
Come noterete, i punti sono davvero pochi, segno inequivocabile del turboprogressivo inaridimento delle idee.
Squalo mangia T-Rex |
- [Premio Speciale alla Migliore Scena del Film] Fin scivola sulla schiena di un dinosauro, esattamente come Fred Flintstone de Gli Antenati. Dal momento che questa scena avviene tipo al secondo minuto, beh, vi fa capire come gli sceneggiatori abbiamo deciso di sparare subito le cartucce migliori.
- [Premio Speciale alla Migliore Uccisione] Motosega brandita da Fin come ai vecchi tempi, e squalo segato in due inarcandosi all'indietro. La migliore uccisione è carina, ma niente di particolarmente eclatante e che mi abbia fatto balzare in piedi come era successo in passato. Altro inequivocabile segnale di mancanza di idee. Ah, la decadenza. Ah, l'autocitazione e l'autoreferenzialità (la scena è un omaggio al secondo film)
- [Premio Speciale alla Migliore Battuta] Ignobilmente smarrita nell'insufficiente adattamento italiano: "Let's do the time warp again" pronunciato da Fin tra un balzo temporale e l'altro.
- Se siamo a Camelot con Merlino e Morgana, non può certamente mancare Excalibur! E come sarà mai fatta, la spada più famosa del mondo? Come una motosega, che domande! Qui ammetto di aver ghignato.
- Squalo mangia T-Rex: non male come scena, avvenuta al terzo minuto di visione. C'è in giro una gif animata che la illustra nel suo splendore in risoluzione CGA 4 colori (non 4K, eh).
- Se siamo su una spiaggia americana, non possiamo non salire su una tavola e surfare sulle onde. E in Sharknado gli squali possono tutto, incluso mangiarsi un surfer, spanciarsi sulla tavola e cavalcare le onde di sabbia e di mare. Tutto molto poetico.
- Il TimeNado finale è una delle cose più fuori di testa dell'intera esalogia. Un pasticciatissimo sfondo viola elettrico simula l'implosione del multiverso mentre tutto collassa in un tripudio di squali, testa-di-April incastrata nelle fauci di un altro squalo, vortice con personaggi storici che si mischiano tra loro (Cleopatra, Confucio, Hitler, Muhammad Ali ed altri), il tutto mentre noi non stiamo più capendo una sega e all'improvviso l'universo esplode e si resetta. Così, de botto, senza un perché. Ma ammetto che in quel momento avevo già la palpebra calante, probabilmente se ora mi mettessi a riguardare gli ultimi minuti, dovrei riuscirlo a dargli un senso. Ma sapete una cosa? Certe volte è meglio rimanere nell'ignoranza, credetemi.
Malati di epilessia, chiudete gli occhi. Ecco la psichedelica scena del TimeNado finale! |
Camei Importanti!
Altro segno del cosmo-decadentismo della produzione è il fatto che i cameo, questa volta, pur essendo di buon numero... fanno pietà. Personalmente, di quelli nuovi ne ho riconosciuti davvero pochi (i primi quattro dell'elenco; gli altri sono stati ricavati da Wikipedia, lo ammetto senza ritegno alcuno).
I'm not gonna take this anymore. -> Twisted Sister |
- Il migliore, per distacco: Dee Snider dei Twisted Sister nei panni dello sceriffo che esclama "I'm not gonna take this anymore.", altra battuta persa nel doppiaggio italiano.
- Tori Spelling. Qui una lacrimuccia, mamma mia come è invecchiata male. Se non vi dice niente, forse il nome di Donna in Beverly Hills 90120 dovrebbe farvi accendere la lampadina. Per i più sbadati, ricordo che Ian Ziering (Fin) interpretava Steve nello stesso iconico telefilm.
- Bo Derek (la madre di April)
- Gary Busey (avrebbero dovuto piazzarlo nella scena del surf, però! Non puoi sprecare così l'occasione di avere uno degli attori di Un Mercoledì da Leoni, che diamine. Qui riprende il ruolo del 3° film della serie, il padre pazzo di April.)
- Altra re-union, questa volta da American Pie; il figlio Gil è interpretato da Chris Owen, che ha recitato insieme a Tara Reid nella saga comica di cui, ammetto candidamente, non ho mai visto un film. Curioso passare da Dolph Lundgren a Chris Owen: qui la presa in giro è palese e autoironica. Ma io sono incazzato lo stesso.
- LaToya Jackson, sorellina di Michael, nella parte di Cleopatra.
- Dexter Holland e Noodles degli The Offsprings.
- Tanti altri che non conosco ma che in America sono famosi (tipo Neil deGrasse Tyson nella parte di Merlino, una sorta di Piero Angela americano, se ho capito bene.)
Viene anche riesumato il Mecha-Shark... mestizia... |
Alcune citazioni sono perfino apprezzabili, beccatevi una veloce selezione.
- Ritorno al futuro (troppe citazioni, tanto che hanno pure stancato)
- Rocky Horror Picture Show (battuta già citata sul Time Warp)
- L'impero colpisce ancora (Skye viene intrappolata in un blocco di grafite come Han Solo)
- La Storia Fantastica (Nova recita la frase: "Io sono Nova Clarke e tu hai ucciso mio nonno, adesso preparati a morire!", scimmiottando Inigo Montoya)
- Deadpool 2 (nel 20013 Fin si domanda: "In quale seguito di Deadpool ci troviamo?", risposta alla scena di Deadpool 2 in cui il protagonista chiede a Cable, che viene dal futuro, "In quale Sharknado ci troviamo?")
- Apollo 13 (in realtà il gioco di parole è solo nell'adattamento italiano, dove viene pronunciata la frase "Houston, abbiamo un problema", mentre in originale viene semplicemente detto "Abbiamo un problema")
Surf's up! |
Siamo quasi arrivati alla fine: prima di balzare alle conclusioni, voglio divertirmi a stilare una classifica di gradimento di tutti i film della saga: dal peggiore al migliore, ecco l'elenco a mio insindacabile giudizio.
- Sharknado 6 - All'ultimo posto, proprio l'ultimo film: nelle conclusioni e nelle pagelle capirete il perché, non aggiungo altro. Maremma maiala che occasione sprecata, cazzo.
- Sharknado 3 - C'è David Hasselhoff, ci sono tocchi geniali sparsi qua e là, c'è la migliore Nova di sempre (occhi a forma di cuoricino), c'è lo scrittore George R.R. Martin ucciso senza pietà... ma gli autori hanno avuto la pessima idea di aggiungere una trama al film, affossandone ogni pretesa di epicità.
- Sharknado 4 - Gemini (altri occhi a forma di cuoricino), David Hasselhoff, Gary Busey, una matrioska di squali che ha scatenato applausi a scena aperta. Avrebbe meritato il podio ma...
- Sharknado 5 - Il film, di per sé, è uno dei peggiori... ma il colpo di scena finale gli fa fare un balzo fino al gradino più basso del podio. Scusate se è poco, grazie Dolph!
- Sharknado 1 - Il primo amore non si dimentica mai; è sicuramente il più raffazzonato, ma non è che poi in seguito la produzione si sia impegnata così tanto a migliorarne la resa. Ha l'indubbio merito di essere il film da cui tutto è partito, la piazza d'onore non può che essere sua.
- Sharknado 2 - Per me resta il migliore della saga. Il più folle, il più geniale, il più stupido, il più ricco di cazzatone sparate in quantità e con la migliore scena di uccisione di squalo.
Sharknado 6 pone la parola fine alla saga, e lo fa nel modo peggiore possibile. I colpi migliori sono stati sparati tutti nei primi venti minuti circa, poi il film si trascina stancamente fino al TIMENADO finale; nella parte centrale la noia prende impietosamente il sopravvento, nonostante le numerose scene d'azione si svolgano senza soluzione di continuità. Il ritmo resta elevato ma, dal momento che è stato usato lo stesso espediente narrativo del quinto film (bordello, sharknado, risoluzione, balzo nel tempo, nuovo bordello da sistemare e così via), l'effetto novità viene tragicamente a mancare. Mettendo da parte il fatto che gli autori se ne siano totalmente sbattuti le palle dei paradossi temporali (non vengono risolti, semplicemente accadono cose folli senza spiegazione e senza una corretta sequenza logica di causa-effetto), il film soffre di una imbarazzante mancanza di idee, che in fondo erano quelle che tenevano in piedi i capitoli precedenti. Voglio dire: già mi devo sorbire attori cani a recitare (Novahhhh, cuoricini sparsi), devo chiudere entrambi gli occhi di fronte ad una spiattellata, inorgoglita povertà realizzativa, devo infine rassegnarmi al fatto che non è stata mantenuta la promessa di Dolph Lundgren (ah, io non dimentico!)... se, insomma, devo ingoiare tutti questi rospi e mi togliete anche la gioia di vedere il lampo di genio, quello che tiene viva la mia attenzione, cosa cazzo rimane di Sharknado? La risposta, nell'immagine qui sotto.
Il Pagellone! | |||
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Così è deciso! | |||
Trama: | 2,5
Traballante, inutile, tediosa, con l'aggravante di aver riciclato la stessa idea del film precedente. No, non ci siamo. Dove finisce l'autocitazione ed inizia il riciclo selvaggio dell'idea?
| Musiche: | 6
L'aspetto audio è sempre stato quello che si è salvato nella serie (idee idiote a parte, ovviamente). Qui non fa eccezione. Promosso.
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Regia: | 5
Diversi passi indietro: povertà realizzativa al suo top, pochi guizzi geniali. Mai come questa volta, il regista ha svolto il compitino senza strafare.
| Ritmo: | 5,5
Pur essendo indiavolato, il film non raggiunge la sufficienza, soprattutto a causa della noia che più volte ha fatto capolino. Formula abusata e che non ha più nulla da dire.
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Violenza: | 6
Siamo alle solite: nella mente di chi ha tanta fantasia, Sharknado è un film di una violenza inaudita. Ma quello che vediamo è troppo edulcorato causa povertà di mezzi e budget, oltre che per una buona dose di autoironia. La Asylum vi dà lo spunto, lo splatter dovete mettercelo voi con la mente e il cuore.
| Humour: | 6 Non si arriva mai a ridere veramente, ma qualche ghigno lo strappa. |
XXX: | 1,5
C'è Nova, torna pure Gemini nel finale, impossibile dare zero anche se non si vede una ciolla.
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Voto Globale:
| 5,5
Ahi, ahi, ahi. La saga inciampa proprio sul finale. Avrebbe potuto concludersi col botto memorabile, invece termina nella mestizia più silente e banale, come una loffa spompa e nemmeno tanto assassina. È stato bello finché è durato ma, per pietà, basta. Basta così, la parola fine era giusto che venisse posta in qualche modo. Bocciato e destinato a cadere nell'oblio.
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