giovedì 15 settembre 2016

Sharknado 4: The 4th Awakens (2016) | Recensione

Sharknado 4: The 4th Awakens
Voto Imdb: 4,3
Titolo Originale:Sharknado 4: The 4th Awakens
Anno:2016
Genere:Fantascienza, Catastrofico, Azione
Nazione:Stati Uniti
Regista:Anthony C. Ferrante
Cast:Ian Ziering, Tara Reid, David Hasselhoff, Masiela Lusha, Ryan Newman, Cody Linley

Solita scena stilosa del cast.
Doverosa apertura che scatta ogni volta che c'è una recensione su un film della serie Sharknado: sapete di cosa si parla? Benissimo! Allora proseguite nella lettura. Non lo sapete? Il consiglio spassionato che potrei darvi sarebbe un generico: "Fermatevi pure qui, se ancora non lo sapete dopo tre anni, molto probabilmente l'argomento non vi interessa ed è inutile che proseguiate." La verità è che io spero sempre che qualcuno possa voler imparare sempre qualcosa di nuovo, in tal caso la risposta diventa un eloquente: "Leggetevi lesti le recensioni dei tre film precedenti!"
Ora che, in un modo o nell'altro, siete pronti, passiamo pure alla recensione vera e propria.

Super spoiler, #AprilLives
Lo so, cari amici, lo so benissimo qual è la prima domanda che vi sta frullando per la testa, e riguarda la fine del terzo film che ci aveva lasciati tutti letteralmente col fiato sospeso e l'insopprimibile voglia di sapere se April sarebbe sopravvissuta dopo la scena finale. Avete letto il cast e conoscete già la risposta: Tara Reid, l'attrice che la interpreta, è presente, quindi, sì, purtroppo ha vinto #AprilLives. La genialata della produzione Asylum è stata nel far decidere ai telespettatori il fato del personaggio tramite Twitter: in base alla maggioranza di voti raccolta da #AprilLives o #AprilDies la sceneggiatura si sarebbe regolata di conseguenza.
Beh, lasciatemi dire che ci è stata regalata una piccola sorpresa, quindi non disperate voi che, come me, avevate scelto un perentorio #AprilDies!
Gigi la Trottola
(fotogramma dalla sigla iniziale)
Titoli di testa; ahia, partiamo decisamente male. Ci troviamo di fronte all'ennesima citazione di Guerre Stellari, con la scritta Sharknado nel font Star Jedi e un preambolo in prospettiva che scorre a sfumare, con un tema musicale raffazzonato su tastiera che richiama ovviamente in modo smaccato le famose note composte da John Williams. Dai, davvero, non ci aveva mai pensato NESSUNO a prendere per il culo Star Wars! NESSUNO! Evito di citare Mel Brooks e i cartoon americani che hanno dedicato puntate e speciali interi (Griffin, Simpsons e Futurama su tutti), ma quando ti ricordi che perfino Gigi la Trottola (Dash Kappei, 1981) ha preso in giro Star Wars a più riprese (un allenatore avversario vestito da Dart Fener, rivelatosi poi suo nonno, e l'intero episodio 18 "Gigi la Star", in cui la Morte Nera è un gigantesco pallone da basket), capisci che non se ne può più della gara a citare Star Wars, denota una tristissima mancanza di idee; poco importa che si parli del Risveglio della Forza, la sostanza non cambia.

In preda a foschi presagi sulla povertà di intuizioni messa in campo, continuo la visione con un crescente sentore di mestizia letale.

Un cattivissimo David Hasselhoff
Cinque anni dopo gli avvenimenti del terzo film, gli sharknado non sono più un problema: il grande miliardario scienziato Aston Reynolds, proprietario della Astro-X, ha ideato una tecnologia in grado di neutralizzare i tornado squamosi e, per di più, ha recuperato dalla Luna Shepard Senior, il padre di Fin interpretato da David Hasselhoff. Fin (il confermatissimo Ian Ziering) vive con la sua famiglia in una cascina nel Kansas a spaccare legna, aiutato da sua madre, i figli e una cugina gnocca. April è morta l'anno prima dopo essere stata a lungo in coma.
Come giustamente strilla il sindaco di Chicago, una fortissima Stacey Dash, Fin porta una sfiga incommensurabile e, dovunque lui si palesi, uno sharknado compare dal nulla portando morte e distruzione.
Fin e Gemini sul Galeone Playmobil
Come pensate che andrà a finire? Dovete sapere che il magnate Reynolds, per festeggiare la sconfitta degli sharknado, ha inaugurato a Las Vegas un hotel tematico pieno di... SQUALI VERI! E sappiate anche che Fin è in viaggio proprio a Las Vegas insieme alla cugina gnocca Gemini (Masiela Lusha) per andare a trovare il figlio di ritorno dall'Iraq. Il film non ce lo spiega e a noi non interessa: Fin arriva a Las Vegas in contemporanea con un tornado di sabbia che la Astro-X di Reynolds non riesce a debellare; il vortice colpisce in pieno l'hotel strabordante di squali et... voilà! Uno Sharknado è pronto a creare nuova devastazione! Un primo sharknado raccoglie grandine e diventa "hailnado", in direzione San Francisco; un secondo colpisce il parco di Yellowstone e qualche vulcano sotterraneo, diventando un "lavanado". Ma il peggiore di tutti è il terzo: così come Dragonball ci insegna, ad ogni step del nostro eroe ci deve essere un significativo incremento della difficoltà e cattiveria del nemico; questa volta il tornado si evolve! Inizialmente è una tempesta di sabbia e squali ("sandnado") che poi si scatena e distrugge l'Hoover Dam e si dirige al Gran Canyon (diventando un "bouldernado" perché raccoglie massi al suo passaggio), poi va in direzione Texas diventando un "oilnado"  perché colpisce una raffineria che, prendendo fuoco, dà origine al "firenado". Non è finita: quando al passaggio in un campo il vortice raccoglie una mandria di mucche, si tramuta in un temibilissimo "cownado". Tenete presente che gli squaletti continuano a girare in vortice, ora diventando pietre, ora inzuppandosi di petrolio, ora infuocandosi. Il peggio deve ancora arrivare: il vortice devasta una centrale nucleare e diventa il supersayan di tutti i tornadi: il terrificante "nukenado" con orde di famelici squali verdi-radioattivi che divorano vittime senza pietà lasciando una scia di fallout nucleare non indifferente. I primi due tornado vengono debellati, ma per il terzo c'è bisogno di una enorme quantità di acqua necessaria per raffreddare il nukenado, così come la fusione fredda ci insegna (eh!?); l'unico posto che contiene il necessario sono le cascate del Niagara, dove si conclude l'arco narrativo.
In mezzo a tutto questo bailamme a cui si fa fatica a stare dietro, incontriamo personaggi vecchi e nuovi ma la parte del leone è stata riservata ad April! Ovviamente lei non è morta o, meglio, è morta davvero ma il padre scienziato (Gary Busey), tenendo tutti all'oscuro, l'ha trasformata in una sorta di Cyborg - Iron Man - Terminator. Hai capito gli sceneggiatori? Hanno davvero ammazzato April, ma lei è ancora in mezzo a noi. Furbacchioni, ci avete fregato ancora una volta.
Masiela Lusha *_*
Ok, non racconto altro sulla trama, primo perché non ce n'è il bisogno, secondo perché diventerei altresì noioso. Ma spero di aver reso chiaro un concetto: già dopo 15 minuti, il terrore e la mestizia che si erano impossessati di me dopo i titoli di testa sono stati spazzati via prima da Gemini, poi dalla follia che deve essersi impossessata degli sceneggiatori. Di idee strampalate ce ne sono a IOSA, e per esse vale la semplice regola: sempre di più, sempre più esagerate. Mi domando fino a dove vogliano spingersi con il quinto film della serie, anche se un'idea ci viene spiattellata durante la scena finale. La racconto? Non la racconto? Ma chissenefrega, mica vi guardate Sharknado per la trama! Ecco cosa succede: quando tutto sembra finito, quando la solita famiglia americana si ricompone in allegria, dal cielo arriva roteando come una stellina ninja la TORRE EIFFEL, che si conficca nel terreno con un roboante frastuono mentre a cavalcarla s'intravede una figura femminile: Nova. Sì, lo Sharknado pare non sarà più un problema solo americano, ma anche mondiale! Sono qui che mi frego le mani all'idea di quale altro delirio vedremo l'anno prossimo.
Per il resto, Sharknado 4 continua seguendo fedelmente i binari dei film precedenti:
  • povertà realizzativa disarmante
  • capacità attoriale imbarazzante
  • citazioni a profusione saccheggiando a piene mani dal dorato mondo dei nerd
  • camei di celebrità finite sul viale del tramonto e riesumate per l'occasione.
Sui primi due punti non ho altro da dire: il budget non è cambiato di una virgola e gli attori sono tutti dei cani, anche se, come sempre, Ian Ziering si impegna come non mai. D'altronde è anche produttore, se non ci crede lui nel progetto chi mai può farlo?

Matrioska di squali. Epic Win.
Il gioco delle citazioni a me diverte tantissimo, ormai ho capito che non devo stancarmi perché so che è uno dei giochi a cui noi spettatori affezionati ci prestiamo durante la visione. Ecco un elenco parziale di quelle che ho colto più o meno immediatamente:
  • Non aprite quella porta: durante le scene in Texas, una famiglia intera affronta il tornado con una sega elettrica in mano; un paio di attori hanno partecipato ai film originali ed uno dei personaggi si chiama Gunnar;
  • Tutta la scena in cui compare Steve Guttenberg è fantastica e richiama Christine La Macchina infernale grazie all'apparizione di una Plymouth rossa. Sono sincero: ho riso di gusto. Sono onesto: mi basta poco;
  • "Buckaroo Banzaiiiiiii!" urlato da Reynolds quando si lancia nel vuoto: lo dicevo nella recensione omonima, a me il film non è piaciuto ma per molti è un cult imprescindibile;
  • Baywatch: porco mondo, hai a disposizione David Hasselhoff, perché non citare Baywatch? Ovviamente, eccovi serviti: compaiono Alexandra Paul e Gena Lee Nolin che corrono come nella sigla ma... beh, vengono tristemente divorate da due squali radioattivi;
  • Terminator: April / Tara Reid pronuncia in due punti diversi due battute iconiche: "I'll be back" e "Come with me if you want to live";
  • "Hail to the king" dell'immancabile Armata delle Tenebre: compare un Hail-to-the-nado...
  • Star Wars, ovviamente, con l'altrettanto immancabile "Che la Forza sia con te" quando April accende una spada laser (sì, ci sono anche queste)
  • Aliens scontro finale: l'esoscheletro di Fin è un chiaro omaggio;
  • Infine, quella che per me è la migliore di tutte: "He's a sharknado whisperer", l'uomo che sussurrava agli sharknado (riferito a Fin, ovviamente). Poesia allo stato puro.
Escucha muchacha... io ho bisogno di sapere una sola cosa: donde està! 
Parliamo invece degli attori e dei camei principali degni di menzione:
  • Gary Busey nel ruolo dello scienziato pazzo padre di April. Se il nome non vi dice nulla, vi consiglio caldamente:
    • 1) di fustigarvi
    • 2) di guardare IMMEDIATAMENTE questi due film pietre miliari sul mondo del surf: Un mercoledì da leoni e Point Break. Mi ringrazierete per l'eternità. Per quanto riguarda il buon vecchio Gary, non parliamo di declino, sarebbe come sparare alla Croce Rossa;
  • Masiela Lusha nella parte della cugina Gemini. Lo ammetto: mi aspettavo una sorta di love interest tra Fin e la cugina, se mai fosse successo avrei applaudito gli sceneggiatori per aver seguito il detto "Non c'è cosa più divina...". Bando alle ciance, nemmeno sapevo chi fosse Masiela, ma è evidentemente materiale buono per il Neurone Numero 4, sempre presente quando si tratta di Sharknado;
  • Paul Shaffer, affermato musicista, pianista e compositore che conoscerete sicuramente se avete visto in passato lo show di David Letterman;
  • Lloyd Kaufman, una delle due menti pensanti della Troma e regista di caposaldi quali Toxic Avenger e Tromeo and Juliet; compare un microsecondo come tecnico della Astro-X, ma resta simpatico lo scambio di omaggi Asylum / Troma
  • Vince Neil dei Mötley Crüe compare come ospite di un casinò a Las Vegas.
Eccoli, direttamente da Texas Chainsaw Massacre!
Sharknado, come sempre, porta in dote anche una serie di scene che verranno ricordate per la loro idiozia, assurdità ed epicità; qui di seguito, una carrellata con una personale selezione.
  • Sappiate che April, ora che è Iron Man elettrificata (e forse anche radioattiva) può riportare in vita i malati con due squaletti usati come defibrillatori!
  • Nel delirio del tornado finale, assistiamo impotenti ad una scena che avrebbe fatto esplodere il Collodi con una ovazione: uno squalo mangia un secondo squalo, ma viene inghiottito da un terzo che, a sua volta, viene divorato da un quarto per finire in bocca ad una balena. La cosa brutta brutta brutta è che all'interno dei vari squali e balena c'è tutta la famiglia di Fin...
  • Non vengono toccati solo l'Hoover Dam e il Gran Canyon: anche il Monte Rushmore, altro simbolo americano, viene colpito dalla furia dello sharknado.
  • Fin sfoggia l'arma definitiva: una spada-moto-sega che ricorda vagamente quella di Kylo Ren in Star Wars: il Risveglio della Forza.
  • In una delle prime scene, viene omaggiata perculata la carriera di spogliarellista intrapresa da Ian Ziering; i Chippendales affrontano gli squali volanti e li fermano con la mossa di... Elvis The Pelvis in the Memphis. Fatevi un favore e rinfrescatevi la memoria con questo pezzo di storia della televisione italiana: https://www.youtube.com/watch?v=3Y96M7iEdPw
  • Una delle sequenze più folli e totalmente assurde ha come protagonista uno sferoide composto da spago tipo quello da cucina e tanti squaletti incastrati. La palla è un monumento grosso così e semina distruzione per la città; solo Fin riesce a fermarla semplicemente legandola ad un lampione.
  • Altra sequenza cult presa da Las Vegas: Fin e famiglia si salvano a stento su un galeone trash presente nella scenografia di un albergo; la nave però affonda perché si scontra fatalmente contro uno scoglio di squali. Sì, indovinate come l'hanno chiamato? Sharkberg, ovviamente...
  • Subito dopo vediamo Fin e morosa del figlio a bordo di una macchina, lanciata giù dal tetto dell'hotel per cercare salvezza dal tornado; usando le portiere come alettoni improvvisati, l'auto plana sulla strada senza troppi danni. Punto esclamativo (!).
Colpo del Pacco Dirompente!

Auto e portiere-alettoni.
Chiamate Vin Diesel,
c'è un'ideona per Fast 8!
In definitiva, nonostante i soliti aspetti negativi che è inutile rimarcare in questa sede, aspetti che ne sono ormai un tratto peculiare a cui, peraltro, devo aggiungere un David Hasselhoff sottotono più impegnato a fare il nonno che a spaccare i culi come nel terzo della serie, Sharknado 4 si è rivelato una sorpresa: intendiamoci, il film è terribile, esattamente come tutti gli altri, ma ha l'indubbio pregio di non fermarsi mai, di divertire e di regalare un'ora e mezza di visione spensierata. Se siete persone serie, vecchie dentro e fuori, evitate il film come la peste. Se avete voglia di risvegliare lo spirito cazzone che c'è in voi, questa potrebbe essere l'occasione giusta.

E ora sotto con il 5, #TeamNova ci aspetta, perbacco!
In fondo, come sempre, troverete il Neurone Numero 4 ad aspettarvi.


Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 4
No, seriamente? Il livello di trama è ridicolo, ci sono diversi sharknado che, inspiegabilmente, si propagano e diventano sempre più potenti. Fine della storia.
Musiche: 6,5
Lasciamo stare il tema spacciato in stile Star Wars e concentriamoci sulla frizzante canzone che si sente nei titoli di testa: orecchiabile!
Regia: 5,5
Poco meno che sufficiente, gli effetti speciali sono atroci, le inquadrature idem ma si lascia comunque guardare.
Ritmo: 8
Il ritmo è il punto di forza del quarto film, insieme all'accozzaglia di idee assurde messe a casaccio una dietro l'altra. Sharknado 4 è un Eurostar sparato senza freni.
Violenza: 7
La rappresentazione grafica è inguardabile, ma ci sono tanti squaletti che mozzano teste e accoppano i personaggi. Onestamente, non posso chiedere di più.
Humour: 7
Ecco un esempio di film che non si prende minimamente sul serio: e fa benissimo, questa è la strada giusta.
XXX: 1
Non posso dare zero a Gemini...
Voto Globale: 7
Voto relativizzato, esattamente come gli altri tre della serie: è un tre se volete giocare a fare gli adulti rompiballe, è un 7 se, invece, volete evadere per qualche decina di minuti. Un pelino meglio del terzo, oltretutto.

Gena Lee Nolin (la mia preferita in Baywatch, altro che Pamela Anderson o Carmen Electra!)



Masiela Lusha




Ryan Newman




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