- Frankenstein Junior (55%)
- Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (35%)
- La donna in rosso (10%)
Arthur Hiller |
Wagon lits con omicidi: parte del cast |
- Il connubio Gene Wilder - Richard Pryor funziona alla grande (questo è di fatto il primo buddy movie interrazziale della storia del cinema) e alcune scene che li riguardano sono davvero esilaranti, su tutte quella in cui Grover traveste George da nero per sfuggire alla polizia;
- I dialoghi sono ben scritti, ricchi di battute fulminanti e situazioni ai limiti dell'assurdo; l'incontro di George con uno sceriffo imbecille come pochi mi fa ridere ogni volta che lo rivedo;
- Non è propriamente un film politically correct, sia come linguaggio che come uccisioni mostrate su schermo;
- Come accennato, il ritmo del film non è travolgente come si può immaginare, ma la scena finale è senz'altro memorabile;
- La colonna sonora di Henry Mancini è di sicuro impatto;
- Così come gli occhi azzurri di Jill Clayburgh.
Jill Clayburgh |
Scena entrata nella storia del cinema... |
Ciao e... bentornato! ;-)
RispondiEliminaSono felice che la pubblicazione abbia ripreso (vedo ora anche la recensione di Sharknado 4), peccato solo per l'occasione.
Ho comunque apprezzato molto il pensiero di ricordare Gene Wilder, cosa che peraltro mi ha permesso di allargare anche unpo' la prospettiva che avevo su di lui ed i suoi lavori.
Ciao Bruno, ti ringrazio per il bentornato :-)
EliminaSoprattutto, mi fa piacere che il mio ricordo di Gene Wilder sia stato apprezzato, è un pezzo a cui tengo particolarmente. Buon proseguimento :-)
Il finale di questo articolo la dice lunga sulla grandezza di uomo che non si è mai piegato alle regole dello show business e nel corso della sua vita ha fatto solo quello gli piaceva: recitare. Un artista a tutto tondo che ha trovato la sua oasi felice sul palcoscenico o sul set, nascondendo quella tristezza (dovuta purtroppo a diversi eventi brutti che ha vissuto durante l'infanzia e poi negli anni successivi, fino alla morte di Gilda) che da sempre lo ha caratterizzato. Io personalmente sono cresciuta con i suoi film, quelli più celebri e le cose minori, uno dei pochissimi che mi ha segnato profondamente e del quale ne sarò eternamente grata per quello che mi ha donato. Il suo essere ebreo e mitteleuropeo (alla fine le origini erano quelle, nonostante sia nato e cresciuto in America) si notava palesemente nel suo modo di recitare, elegantissimo, originale e a volte abbastanza introspettivo. Grande Gene e complimenti per l'articolo!! Ciao!!
RispondiEliminaCiao Sonia e grazie per la tua testimonianza, mi ha fatto davvero molto piacere leggerla. Sottoscrivo ogni tua parola!
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