mercoledì 10 luglio 2013

Dark Shadows (2012) | Recensione

Dark Shadows
Voto Imdb: 6,3
Titolo Originale:Dark Shadows
Anno:2012
Genere:Horror / Commedia
Nazione:Stati Uniti
Regista:Tim Burton
Cast:Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Eva Green, Chloe Moretz, Helena Bonham Carter

Johnny Depp & il suo cerone: un grande classico
Ci risiamo. Ammetto di essere vittima di un forte pregiudizio nei confronti di Tim Burton. Non è un regista che apprezzo molto, al punto che sono pochi i suoi film che mi sono davvero piaciuti, la stragrande maggioranza dei quali sono concentrati nei suoi primi anni di carriera. Riuscirà Dark Shadows a farmi cambiare idea? 

NO.

Titoli di coda, prego... che simpatico burlone, dai, argomentiamo un pochino.
Pur avendo a disposizione diverse frecce nel suo arco - il soggetto tratto dall'omonima serie tv di successo anni '60 (mai sentita nominare prima... ehm...), il solito ottimo cast (moglie del regista esclusa), atmosfere gotiche d'impatto - il film naufraga miseramente in un mare di mestizia frutto di una micidiale combinazione di déjà vu, noia e assenza di vere sorprese.
Gli anni '70 di Tim Burton
Johnny Depp interpreta Barnabas Collins, figlio di una coppia di aristocratici inglesi emigrati nelle coste del Maine del 1760. Playboy da strapazzo ma dai modi affettati di un vero aristocratico, seduce e scarica la domestica Angelique (Eva Green). Purtroppo per Barnabas, Angelique è una strega. Terribilmente vendicativa. Affrontare l'ira di un cuore infranto dotato di poteri oscuri è una delle cose peggiori che possa capitare ad un uomo dopo una pellicina al dito strappata male e la visione di una Scutigera Gigante che ti passeggia allegramente sul muro di fianco al letto. Dicevo. La strega uccide i genitori di Barnabas, istiga al suicidio la sua fidanzata e, non contenta, condanna all'immortalità il poveraccio vampirizzandolo e spingendo la popolazione a seppellirlo vivo in una bara. Centonovantasei anni dopo, nel 1972, Barnabas viene risvegliato per caso durante degli scavi e riesce a liberarsi. Quello che troverà davanti agli occhi lo lascerà incredulo: un'epoca diversa, la sua famiglia in rovina e la sua cittadina natale in mano a... Angelique, che continua a fare il bello e il cattivo tempo! Barnabas non si scompone, si insedia nella sua antica magione ospitato dai suoi discendenti e inizia così a programmare il riscatto suo e della sua famiglia.
Analizziamo nel dettaglio i punti deboli e i punti di forza del film, partendo da questi ultimi. Diamo a Cesare quel che è di Cesare: Dark Shadows offre indubbiamente dei buoni spunti.
Una sontuosa Michelle Pfeiffer
Come accennato prima, il cast è davvero ottimo. Johnny Depp è il solito gigione sopra le righe, anche se francamente le faccette e le sue mossette stanno iniziando a rompere i maroni perché, in fondo, Johnny Depp + Tim Burton = Sempre Questa Solfa Lì. E se gli dai carta bianca, il risultato finale, cerone incluso, non può che essere un Jack Sparrow, un Edward, un Barnabas qualunque. Dai trailer direi che anche nel nuovo Lone Ranger appare il solito personaggio trito e ritrito. Orpo, avevo detto che sarei partito con le cose positive! Beh, dai, mettiamola così: Depp è fottutamente bravo a fare quella parte. Poi non posso non parlare bene di Michelle Pfeiffer, assolutamente perfetta nella parte di Elizabeth, la matrona di famiglia: misurata ma espressiva, dura quando serve e madre protettiva alla bisogna; oppure di Chloe Moretz, la nuova enfant prodige di Hollywood, brava quanto se non più di Dakota Fanning. In Dark Shadows Chloe interpreta la quindicenne problematica figlia di Elizabeth, in grado di dispensare saggi (!) consigli sulla sua epoca allo spaesato vampiro settecentesco. Ma la palma alla migliore interpretazione va assolutamente a Eva Green. L'attrice francese è davvero stupefacente nella parte di Angelique. Sorriso odiosamente sfacciato sempre stampato sulla faccia, cattiveria inaudita, aria da bambola / marionetta che fa tanto horror e, chiaramente, sensualità a pacchi senza risultare volgare. Insomma, roba mica da poco. Come personaggio devo dire che sia uno dei migliori di sempre nei film di Tim Burton. 
La fantastica Eva Green
Il secondo aspetto positivo è dato indubbiamente dalla fotografia. Scenografia, qualità delle luci e delle riprese, e un buon uso della camera contribuiscono in modo davvero convincente a donarci una bella atmosfera anni '70 su cui è stata data la solita spruzzata gotica burtoniana. La bellissima colonna sonora completa in modo soddisfacente il pacchetto audio-visivo.
Completa le note positive una lieve patina di frizzante humor nero (perdonatemi il quasi ossimoro) che era andata un po' smarrita nelle ultime produzioni di Tim Burton. Io ho trovato divertente tutta la prima parte in cui Barnabas si confronta (e si scontra) con un secolo profondamente diverso dal suo modo di essere. E' chiaro che l'aspetto comico scaturisce dalla contrapposizione di queste due realtà e dalle mimiche facciali del personaggio. Non manca qualche apprezzabile venatura di black humor (le uccisioni di Barnabas per bere il sangue hanno un non so che di leggero, quasi slapstick).
Perplessità.
Ma quindi cosa non funziona in questo film? Potrei osservare come la presenza di Helena Bonham Carter mi indisponga in modo quasi allergico, ma poi mi dico che non può certo essere un solo comprimario a rovinarmi la visione del film (chi ha detto Jar Jar Binks?!?!?! Silenzio in fondo!); potrei sottolineare come la sceneggiatura sia decisamente debole e piena di buchi, causa principale di una trama banale, scontata e terribilmente prevedibile; potrei infine affermare che la poetica di Tim Burton mi avrebbe leggermente rotto i coglioni. Ma in realtà tutti questi difetti non sono nemmeno così gravi. Il vero grosso, anzi enorme problema di questo film è che... non mi ha minimamente emozionato. E' tutto troppo freddo, troppo distaccato, troppo posticcio (a proposito: ho trovato la computer graphic davvero scadente e stonata rispetto alla magnificenza visiva che ho descritto prima). In parole povere: entusiasmo zero. Il peccato mortale di Dark Shadows è tutto qui. Tim Burton avevo un solo scopo: cercare di emozionare gli spettatori facendo leva sui suoi soliti temi e su quello stile visivo così particolare grazie al quale ha costruito una carriera intera. Se però lo scopo del regista fallisce nel raggiungere il proprio obiettivo, ecco che questo diventa il fallimento di un film intero. Mi spiace, ma non ci siamo, alla fine Dark Shadows è stata un'occasione persa.

Il cast femminile.

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 5
Insufficienza a causa di due motivi: pasticciata e banale.
Musiche: 8
Buona la colonna sonora, ottima la scelta delle canzoni d'epoca.
Regia: 7
Visivamente azzeccato, il film non tradisce le aspettative dei fan. Poco incisiva la computer graphic, per me stavolta usata male, ma tutto il resto funziona.
Ritmo: 5,5
Parte bene, ma si perde strada facendo. Troppo altalenante, troppo dubbioso nell'alternanza fra commedia e gotico, al punto che il film non eccelle in nessun campo e il ritmo alla fine ne risente.
Violenza: 5
Ci sono vampiri che devono nutrirsi. Ovvio che debba essere versato un po' di sangue, no?
Humour: 6,5
Quando il film vuole essere divertente, ci riesce benissimo. Peccato che funzioni solo nella prima parte, poi il nulla.
XXX: 1
Niente di niente, ma la sola presenza di Eva Green impedisce al film di prendere zero...
Voto Globale: 5
Dark Shadows è un film che non mi ha emozionato, anzi mi ha lasciato freddo e distaccato, a metà strada fra un "esticazzi?" e un "meh". Insomma, per un film il cui regista si fa portabandiera di un certo tipo di poetica visiva, questo difetto diventa un vero fallimento.

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