lunedì 22 gennaio 2018

The Horde (2016) | Recensione

The Horde
Voto Imdb: 4,1
Titolo Originale:The Horde
Anno:2016
Genere:Horror, Azione
Nazione:Stati Uniti
Regista:Jared Cohn
Cast:Paul Logan, Costas Mandylor, Tiffany Brouwer, Sydney Sweeney, Vernon Wells

Il cast delle vittime designate. Quello a sinistra sta già sulle palle così.
Mi dolgo e mi fustigo da solo. Questo è quello che succede quando non mi informo prima di guardare un film. La scena è la seguente: mi ritrovo in una di quelle serate di svacco totale sul divano, la palpebra già calante, la pargola incredibilmente calma già a letto, La Moglie in studio a finire un lavoro. Risultato: TV completamente a mia disposizione con assoluta libertà di scegliere un film tutto per me. FIGATA TOTALE MEGA GALATTICA! Il mio problema, al solito, è che in queste situazioni vengo travolto dal vortice del "E ora cosa minchia mi guardo?", ci sono decine di film che vorrei vedere ma che poi salto, vuoi perché la scintilla deve ancora scattare o, peggio, si è già spenta prima ancora di iniziare, vuoi perché alcuni film parcheggiati vanno visti rigorosamente con La Moglie, vuoi perché di altri ancora, presenti in archivio solo perché sono stato colto da bulimia accumulatrice, leggo il titolo e il cervello risponde con un encefalogramma piatto (del tipo: "Che cacchio ci fa questo film qui?"). Fatto sta che, dopo mezz'ora di tanto penare, vengo catturato dal titolo The Horde (2016) e mi si accende una lampadina: QUESTO!
Vi spiego in dettaglio il processo mentale, così capirete meglio. Tempo fa vidi un horror francese dal titolo The Horde (2009) e, devo ammetterlo, mi piacque parecchio. Parlava di poliziotti buoni, di poliziotti corrotti e di zombie cazzuti che infestano un palazzo. Un bel film teso, serrato, diretto bene, recitato altrettanto bene, con ottimi effetti speciali, cattivo il giusto e carismatico come pochi. Mi son detto: "il titolo non è una coincidenza, questo deve essere l'ennesimo remake americano. Vediamo cosa sono riusciti a fare", pigio PLAY e... lo sapete già e ve l'ho raccontato più volte, io se inizio a vedere un film devo arrivarne per forza alla fine.
Non l'avessi mai fatto.
Il film francese non c'entra un emerito cazzo. Ma proprio per niente.
E sì che mi sarebbe bastato leggere i nomi dell'attore principale e del regista per capire a cosa sarei andato incontro, invece l'ho dovuto intuire guardando la sequenza iniziale.
Paul Logan.
Cazzo, no, Paul Logan. Non lo youtuber sfigato - sarebbe stato anche peggio - ma l'attore di un film brutto brutto brutto di cui tuttora porto i segni e che ho recensito qui: The Terminators. Il regista? Jared Cohn, conosciuto più per Atlantic Rim che per altri suoi lavori (forse giusto un po') più meritevoli, titoli del calibro di: Halloween Pussy Trap Kill Kill (2017), Little Dead Rotting Hood (2016), Evil Nanny (2016), 12/12/12 (2012), Bikini Spring Break (2012) e King Arthur and the Knights of the Round Table (2017). Ok, molti di questi titoli puzzano di Asylum da tutti i pori e The Horde non fa eccezione, pur non essendo una sua produzione. Mi sarebbe semplicemente piaciuto saperlo a priori, così sarei partito con la consapevolezza di guardarmi una cacatona epocale ma con l'anima in pace. O forse sarei andato dritto su Little Dead Rotting Hood, altro titolo parcheggiato in attesa di essere visto... chissà.
Ma sapete qual è la cosa peggiore di tutte?
In The Horde Paul Logan ha pure scritto la sceneggiatura.
Orrore e raccapriccio.
Raccapriccio e orrore.
Qui sembra quasi convincente, a dire il vero... (Paul Logan)
Guardatelo in faccia, il nostro Logan. Grande e grosso, due spalle e due braccia così che ti fan pensare subito alla parola steroidi (lui nega, è tutto naturale, sicuramente sarà così), sguardo mica tanto brillante... ce lo vedete a scrivere una sceneggiatura con doppia libidine con i fiocchi? Non parlo a livello di trama ma proprio di scrittura. Ce lo vedete, dico, ce lo vedete? Non che io voglia fare lo spocchioso (perfino Ben Affleck ha vinto un Oscar come sceneggiatore. Ben Affleck, ripetetelo insieme a me, scandendo bene le lettere: B-e-n A-f-f-l-e-c-k) ma, ecco, ritengo poco probabile che da uno come il buon vecchio Paul possa uscire uno script dove la trama sia sorprendente, i dialoghi frizzanti, la caratterizzazione dei personaggi originale e funzionale. Come? In realtà si è laureato in biochimica? Ostrega, questa non la sapevo. Penso allora che Paul avrebbe ottenuto risultati migliori nel campo della ricerca medica piuttosto che cimentarsi in film infimi e angoscianti. Il bello è che nelle interviste sembra pure un tipo simpatico e alla mano.
Non dilunghiamoci troppo, volete qualche esempio? Ecco qui!
La propostona scatta nei boschi.
Selina (Tiffany Brouwer) è una professoressa che decide di portare alcuni suoi alunni sfigati in una gita escursionistica fotografica (!) nei boschi. La ragazza è fidanzata con John Crenshaw (Paul Logan), un ex Navy SEAL che ha la segreta intenzione di farle la proposta di matrimonio in un ristorante romantico proprio in quel week-end. Selina non lo sa e tutta micettina puccettosa gli chiede di accompagnarla nei boschetti. Il bestione acconsente a malincuore, piglia il megamacchinone Chevrolet Tahoe sette posti e carica su la solita combriccola di teenager da film horror americano: Riley, lo stronzetto ricco single forse gay dotato di lingua tagliente (ne ha per tutto e tutti), Hailey (Sydney Sweeney), la verginella innamorata di Derrick, il buffone della classe; e la coppietta di arrapati Sheila e Chris, i quali partecipano alla gita con un unico scopo, quello di trombare. Delineato il cast di personaggi, vorrei proporvi un giochino del tipo: indovinate cosa succederà ai ragazzi! Barrate la risposta che, secondo voi, risulta la più corretta.
  • [A] Il film diventa un fantastico thriller ricco di colpi di scena dove la suspense la fa da padrona, noi assistiamo trepidanti alle vicende dei protagonisti con il cuore in gola e compartecipiamo emotivamente alle vicende dei poveri ragazzi, ciascuno con un background solido che permette una profonda empatia. L'eroe, quando interviene, lo fa con senso, criterio e soprattutto credibilità. I cattivi hanno delle reali motivazioni, potreste addirittura pensare "Cavoli, avrebbero anche ragione, peccato siano passati dalla parte del torto con le loro azioni". Il finale, sconvolgente, farà smascellare tutti dalla sorpresa e niente sarà più come prima. Venti nomination all'Oscar, sette vinti nei premi chiave, fra cui miglior film, miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura originale, miglior regista, migliori effetti speciali.
  • [B] Nel bosco c'è una gang di cannibali mutanti capitanati dal condannato a morte ma evaso Cylus Atkinson (Costas Mandylor) che ha iniziato a produrre abusivamente metanfetamina da rivendere e diventare ricco sfondato. I ragazzi arrapati trombano, perciò muoiono subito. La verginella e la prof vengono rapite per essere violentate e con la prima ovviamente ci riescono pure. Lo stronzetto viene torturato a morte. Il clown è il secondo a morire, nessuno si ricorda come. Il protagonista si incazza come una bestia, fa un macello che la metà ne basta, salvando giusto le due ragazze, una illibata e senza graffi (la professoressa fidanzata, guarda caso), l'altra conciata male da buttare via (l'ex-verginella). La preda diventa predatore, uccide tutti inclusi quelli che si sospettava fossero buoni.
Uno dei macellai: Earl (Vernon Wells)
Se avete scelto [A] siete degli inguaribili ottimisti capitati sul blog sbagliato.
Se avete scelto [B] siete dei realisti disillusi che han capito benissimo come funziona la nicchia dei film horror a basso budget destinati al mercato dell'home video. I film di questa fetta di mercato si dividono in tre categorie:
  • Film con idee meritevoli, realizzati con onestà, magari pieni di difetti ma per i quali si è disposti a chiudere un occhio, a volte entrambi, perché c'è qualcosa dentro che li fa brillare di luce propria.
  • Film talmente brutti e fatti male da entrare nel Gotha delle Cagate Micidiali, quindi per questo motivo meritevoli di essere guardati e preservati nel tempo.
  • Film davvero brutti, pessimi nella realizzazione, disonesti, fatti però non così male da entrare nella storia, per i quali alla fine della visione l'unico pensiero rimasto è "Mamma mia, ho buttato via 90 minuti della mia vita."
The Horde, mi spiace ammetterlo, rientra nella terza categoria. Non c'è davvero un singolo aspetto per cui possa dire "Ok, è brutto ma almeno c'è...", semplicemente perché è pieno di "vorrei essere ma non posso."
Vorrei essere uno splatter / slasher / torture porn
Ci sono due sequenze dove i ragazzi vengono torturati dai cannibali, tra l'altro seguendo l'abusata regola del contrappasso che ci sfrangia i maroni dai tempi di Dante Alighieri. Il ragazzo antipatico parla troppo? Beh, gli strappiamo la lingua con le pinze. Poi gli seghiamo via una gamba, tanto per prolungare l'agonia. La ragazzina è verginella? La violentiamo con un mutante che sembra l'incrocio tra un Ent e un Teletubbies. Però, dai, le scene sono troppo ridicole e fatte in modo troppo pedestre per risultare credibili e strappare un gemito di orrore. Una nota di merito va nel non aver usato della inutile CGI, ma il risultato finale non è comunque sufficiente.
Vorrei sfruttare i cliché dei film horror per giocare con lo spettatore
Ma per favore. Non succede nulla di diverso da quello visto milioni di volte. Arrivati all'ennesima visione dei ragazzi stereotipati pronti per essere carne da macello, la voglia di vedere come va a finire ti passa via perché lo sai già dalla prima inquadratura. Nonostante i roboanti proclami di Paul stesso, che più volte ha dichiarato di aver voluto prendere questi stereotipi per apportare delle sorprendenti (!) variazioni. Se ci sono state, scusatemi, non me ne sono accorto, la colpa è sicuramente mia.
Vorrei avere un protagonista che spacchi i culi ai cattivi
No, non ci siamo. Paul Logan si impegna ma è pessimo in tutto. Non sa recitare. Non sa un cazzo di arti marziali, si vede da ogni movimento che è goffo: non basta qualche mossetta per risultare credibile, quando fai vedere che i tuoi passi sono incerti e non affondi il colpo sull'attore che hai di fronte. Intendiamoci, non dico che ci si debba fare male davvero come in The Raid o nelle produzioni  thailandesi con Tony Jaa, ma chiedo almeno il minimo sindacale in quanto a credibilità. All'inadeguatezza recitativa si aggiunge il piattume della caratterizzazione, perché John agisce senza pensare e senza chiedere. La mia ragazza è in pericolo? Ammazzo tutti, fanculo tutto il resto. Giusto un guizzo lo raggiunge nel finale dove risulta molto più bastardo di quello che dovrebbe essere l'eroe buono a cui siamo abituati. Oltre a questo, poco o nulla.
Vorrei avere un cattivo memorabile di cui tutti si ricorderanno
Quando in una storia c'è il solito eroe buono che risolve le situazioni, a salvare la baracca deve essere il personaggio antagonista, quello che muove tutte le ruote degli ingranaggi. Per quanto Costas Mandylor sia stato l'attore più bravo tra quelli del cast di questo film (noi lo ricordiamo per la saga di The Saw, mica pizza e fichi), è proprio il personaggio Cylus a risultare inutile e dannoso. Sei un criminale incallito, tieni a freno i mutanti dandogli in pasto i poveracci che capitano nel bosco, hai sogni di grandezza mettendo in piedi un laboratorio chimico abusivo nella giungla neanche fossi in Apocalypse Now e tutto quello che ti viene in mente è trombare la professorina? Dai, su, non c'è il minimo sforzo di costruire un personaggio decente e coerente.
Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci...
... ma è venuta fuori una merda incommensurabile.

Regista: "Fai trasparire tutta la tua rabbia e il tuo disprezzo,
sii convincente come Anna Magnani nelle risaie!".
Lei:
Scusate l'ultima frase, ma non trovavo un modo migliore per riassumervela. Quello che, fra l'altro, mi lascia perplesso, è che leggo in giro più di una recensione in cui il film non viene stroncato così duramente perché in fondo avrebbe quella patina da horror / action anni '80, fatto con mestiere e tanta ingenuità. Io mi limito a scuotere la testa mestamente: a mio avviso, The Horde è un fallimento totale e non merita assolutamente che sia visto facendovi perdere il vostro tempo, magari vinti dalla curiosità di vedere a che livelli raggiunge la sua bruttezza. È un film che irrita e non lascia nulla dopo la visione, nemmeno il retrogusto amaro di quando assaggi una barretta di cioccolato fondente scaduta da cinque anni.

E quando guardi la data di scadenza, fai questa faccia qui. (Costas Mandylor)
The Horde è migliore o peggiore di Robotropolis?

Dai, ammettetelo, questa rubrica vi mancava, vero?
La risposta è secca: lasciate perdere, Robotropolis è su un altro livello, qualche piano più sotto, ormai è diventato un mito difficile da abbattere anche se sono certo che da qualche parte nel mondo ci sia il film definitivo che mi sta aspettando e che mi faccia rispondere con un enorme sì! al mio tormentone preferito. Ma non è questo il caso, The Horde non riesce né a scalzare Robotropolis dal trono dei film più brutti che io abbia mai visto, né a salire sul podio: insufficiente perfino in questo aspetto. Passate oltre, datemi retta!

Non si va oltre questa inquadratura, mi spiace deludervi.

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 3
Non c'è nulla di originale, i dialoghi sono veramente imbarazzanti al punto da irritare profondamente.
Musiche: 4
Non ricordo nulla di memorabile nella musica o negli effetti sonori. Il vuoto a sette note.
Regia: 4
Fiacca, anonima, senza grossolani errori di montaggio, ma senza anima. René Ferretti è un'altra cosa.
Ritmo: 7
Il ritmo è l'unica cosa che si salva in The Horde... giusto quello.
Violenza: 6,5
C'è qualche scena che nelle intenzioni di Logan e Cohn avrebbe dovuto essere impressionante, purtroppo il bersaglio non viene pienamente centrato. 
Humour: 2
Non fa ridere né volontariamente né involontariamente.
XXX: 2
Non si vede nulla, qualcosa si lascia intuire.
Voto Globale: 3,5
Film troppo brutto per essere vero, ma non così brutto da poter salire sul mio podio personale. Il voto è la sintesi del mio giocare sporco: dandogli mezzo punto in più, gli ho impedito di ambire alla medaglia di bronzo, anche se in coabitazione con altri filmacci. Non merita nemmeno questo, fidatevi. Evitatelo e non cadete nel mio errore. Guardatevi piuttosto l'omonimo film francese, di ben altro livello.

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