venerdì 28 giugno 2013

Saranno famosi - Fame (1980) | Recensione

Saranno Famosi
Voto Imdb: 6,4
Titolo Originale:Fame
Anno:1980
Genere:Musical / Drammatico
Nazione:Stati Uniti
Regista:Alan Parker
Cast:Irene Cara, Debbie Allen, Maureen Teefy, Barry Miller

Microrecensione fatta al volo!
Quando si parla di registi con i controcoglioni, uno dei primi che mi vengono in mente è sicuramente Alan Parker. Non sto a snocciolarvi la sua filmografia, peraltro non foltissima ma densa di filmoni. Mi limito a citare uno dei film più cazzuti di sempre (e presente in tutte le mie Top 10 personali), ovvero Fuga di Mezzanotte, che prima o poi qui avrà un posto di rilievo. Se decido di guardarmi un film di Alan Parker so di andare quasi sul sicuro, anche se si tratta di un musical, genere che non rientra tra i miei preferiti (tutt'altro).
Saranno Famosi è uno dei simboli degli anni '80: l'ho sempre incrociato, ma mai guardato con la dovuta attenzione. Sapendo che è un musical, che è un dramma quasi sociale sulla vita di qualche studente sbarbatello newyorkese (anzi, di Manhattan) con i suoi sogni e le sue speranze, ecco che l'interesse non ha mai raggiunto quel livello tale per cui mi dico: "Yo Bro! Me lo sparo!".

Cos'è che ha fatto scattare la molla? Una canzone. Non quella famosissima di Irene Cara, qui anche nel cast principale (la celeberrima "Fame", che dà il titolo originale al film. O è viceversa: il risultato è lo stesso, Oscar e Golden Globe), ma "I Sing the body electric". Dovete sapere che negli anni '80 c'era la pubblicità dell'Acqua Panna in cui si sentiva in sottofondo una canzone che mi piaceva davvero tantissimo. Se dovessi stilare una sorta di colonna sonora della mia infanzia, questa canzone vi entrerebbe di certo. Dato che musicalmente parlando sono ignorante come una zappa e allo stesso tempo combatto una battaglia persa contro la mia pigrizia, per anni e anni non mi sono mai soffermato ad indagare più di tanto: quella era una bellissima canzone di una pubblicità, e bon, finita lì. Poi succede di recente che, in uno di quei flashback che ogni tanto folgorano la mia mente bacata, tutto ad un tratto mi sovvengono quella canzone e quella pubblicità. E mi dico: "Caspio, ora che ho i potentissimi mezzi offerti da Internet, sarà la volta buona che scopro chi cantava quella canzone?" Google mi ha dato la risposta in un 0,2 secondi, e YouTube ha fugato ogni dubbio. Io ero convinto che si trattasse di Bonnie Bianco perché era il periodo di Cenerentola '80 e mi ero auto-convinto di sentire la sua voce. Invece si trattava del cast di Saranno Famosi. Il resto è storia, finalmente la molla per vedere il film è scattata!



Di cosa parla Saranno Famosi? E' presto detto: seguiamo le vicende di un gruppo di ragazzotti newyorkesi, tutti più o meno con problemi personali (del tipo "lo zio Sam vi parla di quanto è difficile vivere ma possiamo farcela se abbiamo il sacro fuoco dentro"), ma tutti dotati di un talento particolare (canto, ballo, recitazione) per merito del quale entrano nella prestigiosa accademia High School of Performing Arts. Il film è suddiviso in cinque diversi capitoli, ciascuno dei quali è legato ad un periodo temporale ben delineato: le audizioni e i quattro anni di studio vero e proprio che termineranno con il saggio finale. Abbiamo  il ballerino problematico ma fenomenale, una ragazza viziata che deve ancora trovare se stessa, il gay complessato che trova il coraggio di fare outing, l'ispanico buffone fuori e tragico dentro, determinato a ripercorrere le orme di un comico portoricano che si suicidò in diretta, il precursore dei nerd genio della  tastiera elettronica (che si scontra con i severi e conservatori professori di musica classica) e abbiamo Coco, già con le idee chiare sul suo futuro di ballerina/cantante e disposta a tutto pur di realizzare il suo sogno. Insomma, tanti personaggi ben delineati, portatori e simboli di tematiche ben precise e di spunti di riflessione appena accennati, ma di quel tanto che basta per partecipare emotivamente alle loro vicende.
Il film funziona? Pur non essendo, come detto, il mio genere preferito, direi proprio di sì. Alan Parker, alla sua quinta regia, dimostra mano solida, mestiere da veterano consumato e coerenza visiva ed espressiva. La sua mano decisa ha tirato fuori il meglio da un pugno di attori sconosciuti e quasi emergenti; le scene di musica e di ballo (me ne aspettavo di più, ad essere sincero: non necessariamente un male...) sono ben coreografate - è impossibile non gasarsi di fronte all'esaltazione dei ragazzi, e il taglio quasi documentaristico e per certi versi anche freddo e asettico aggiunge un sapore particolare di realismo che non guasta mai.
Un bel film sulla crescita, sulla realizzazione di se stessi, sulle disillusioni della vita reale, sorretto da una colonna sonora formidabile e da alcuni personaggi memorabili (primo su tutti il tastierista Bruno Martelli).  Un film di passaggio fra due decadi che hanno segnato la nostra società; un film dove per immagini e sonorità respiri gli anni '70 a pieni polmoni, ma che il gioco delle associazioni mentali fa ricondurre prepotentemente agli anni successivi, quei bellissimi e maledetti anni '80 a cui la mia generazione è attaccata in modo quasi malsano. Non stupisce il seguito che questo film ha avuto: un telefilm con lo status di cult, un remake violentemente orrendo del 2009, e... mi fermo qui, mi rifiuto di citare la De Filippi in questo contesto, possa sparire nel vuoto pneumo-catodico lei e il suo carrozzone di cialtroni buzzurri.

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 6
Non che ci siano grandi sorprese, ma il film riesce a rendere interessante questa storia quasi minimalista.
Musiche: 9
La colonna sonora è entrata senz'altro nella storia. E in una lunga scena viene pure citato il Rocky Horror Picture Show!

Regia: 7
Ottima regia: solida, senza tanti fronzoli, che va direttamente al cuore dello spettatore.
Ritmo: 6,5
Poche fasi di stanca, con la giusta alternanza fra balletti, drammi sociali, scene simpatiche.
Violenza: 2
Forse psicologica, ma non parlerei di violenza per questo film.
Humour: 6,5
Le parti umoristiche sono affidate al personaggio Raul Garcia, che spara battute a raffica per mascherare la sua vita disagiata. E comunque le scene delle audizioni sono fantastiche!
XXX: 5,5
Brevi scene di nudo qua e là, in fondo siamo in una High School e gli ormoni degli studenti galoppano!
Voto Globale: 7
Bel film, grande colonna sonora, ottimo regista. Una buona combinazione in grado di rendere godibile un film anche per chi non apprezza il genere.

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