martedì 23 luglio 2013

Pacific Rim (2013) | Recensione

Pacific Rim
Voto Imdb: 7,8
Titolo Originale:Pacific Rim
Anno:2013
Genere:Fantascienza / Mostri
Nazione:Stati Uniti
Regista:Guillermo del Toro
Cast:Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi, Ron Perlman

La TRAMA di Pacific Rim. (c) dell'idea: La Moglie
Una dedica a voi, adoranti dei film uzbeki sottotitolati in polacco stretto!
E a voi, amanti delle trame incomprensibili e cervellotiche!
E come posso non dimenticarvi di voi, seguaci del Dogma di Lars Von Trier e dei suoi filmettini del cazzo!
Ode a Pacific Rim che piglia tutto questo Cinema e gli dà uno sganassone sulle gengive con un fantastico Elbow Rocket!

Elbooooooooooow Rockeeeeeeeeet!
Infoiato come non mai, esaltato da un anno di hype creato ad arte dalla produzione del film, non potevo non fiondarmi alla visione di un dichiarato omaggio a tutta quella serie di film, cartoni animati e telefilm con cui la mia generazione è cresciuta. Pacific Rim, in poche parole, è un film da vedere una volta che avrete interiorizzato un po' di informazioni per evitare di rimanere delusi alla fine della visione. Chiamiamole "Le Tre Fondamentali Premesse di Pacific Rim".
1) Pacific Rim è entertainment puro al 100%. Non solo non richiede uno sforzo intellettivo notevole, ma pretende, anzi, che voi spettatori spegniate del tutto il cervello. Non siete in grado di farlo? Evitatelo come la peste, avrete risparmiato i soldi del biglietto.
2) Pacific Rim esige che regrediate ad un'età mentale media di 7-8 anni. Poi ci sono casi disperati, tipo il sottoscritto, che ha dovuto progredire di un anno per raggiungere il target, ma va bene così: è uno sforzo che ripaga. Ad ogni modo, se non siete in grado di apprezzare un lieto ritorno alla fanciullezza, evitatelo come un gatto eviterebbe l'acqua prima di fare il bagnetto.
3) Pacific Rim si aspetta che voi siate in grado di cogliere un sottobosco di citazioni, chicche, rimandi, cliché tipici di diversi anime / telefilm giapponesi che spopolarono a partire dagli anni '60 fino ai primi anni '80. Se i nomi Go Nagai, Robotech / Macross, Jeeg, Koseidon, Godzilla e Gamera non vi dicono niente, beh, evitatelo pure. Anche se magari potreste apprezzare il film in sé, senza questo background Pacific Rim diventa a mio avviso un'esperienza un po' monca. E' solo un mio opinabile pensiero, sia ben chiaro.

Esempio di piiiiicolo mostriciattolo.
Se invece rientrate in tutti e tre i punti, si possono verificare due cose:
a) Lo amate alla follia -> In tal caso, proseguite nella lettura.
b) Il film vi fa cagare a spruzzo -> In tal caso, fatevi vedere da uno bravo davvero, perché avete qualcosa che non funziona. O, al limite, siete convinti di rientrare in una di queste categorie ma nella realtà non ci riuscite. Ravanate dentro di voi e troverete la risposta (sbajata, ovviamente).
c) Non prevedo altri tipi di reazione. Se così non fosse, ritenetevi appartenenti al punto b).

Il Carisma. Con la C maiuscola.
Ora permettetemi di fare il professorino. Sono dell'idea che, per cogliere davvero lo spirito di Pacific Rim, ci si debba focalizzare un attimo sul regista perché altrimenti si correrebbe il rischio di vedere citazioni che in realtà non lo sono affatto. Ce n'è una in particolare a causa della quale gli anime-nerd hanno sfracellato i coglioni - ci arriveremo fra poco, tranquilli. Guillermo Del Toro è un messicano classe '64. Nato e cresciuto a Guadalajara, si è trasferito negli States solo alla fine degli anni '90. Bisogna quindi pensare a quali anime e telefilm possa aver visto da bambino. Negli Stati Uniti furono trasmessi alcuni anime di successo, ma gli americani non assistettero ad un'invasione come invece l'abbiamo vissuta noi Europei, italiani primi per quantità. Il primo anime che Guillermo ricorda, e che più di tutti l'ha ispirato, è Tetsujin Go 28 (in Italia conosciamo il suo remake anni '80, Super Robot 28), del 1964 (stessa data di nascita del Nostro). Tetsujin Go non aveva armi, ma pigliava i nemici a caterve di pugni e sganassoni. Facciamo un grosso salto avanti: parliamo di Macross, che negli USA venne fuso con altre due serie giapponesi, e riadattatato pesantemente col nome di Robotech. Ditemi se Gipsy Danger, quando s'incazza e prende in mano una nave (UNA PETROLIERA, CAZZOOOOOOOOO!!!! LA SCENA BEST EVER DI TUTTI FILM DELLA STORIA DEL CINEMAAAAAAAAAA!) non assomiglia all'SDF-1 quando si trasforma nell'enorme robo-coso-antropomorfo che sparacchia ai cattivi Zentradi! E ad ogni modo, in America spopolò la serie di giochi di ruolo BattleTech con i suoi mech, che presero spunto dai Valkyrie di Macross e dagli altri mezzi presenti. In Pacific Rim i robottoni sono a loro volta palesemente ispirati dai mech. Nell'America Latina - in Cile soprattutto - sono in molti a ricordarsi di Go Nagai; e infatti ecco alcune citazioni dei suoi anime più famosi: Mazinga Z (l'agganciamento della testa di Gipsy Danger è una palese citazione del Pilder ON! di Koji Kabuto, per non parlare dell'Elbow Rocket), Getta Robot contro il Dragosauro (robottoni che si scagliano contro esseri preistorici enormi) e Jeeg Robot col suo fantastico Raggio Protonico. Un altro anime che ha colpito l'immaginario collettivo americano è stato Ghost in the Shell: le tute dei piloti, Mako su tutti, sono una palese imitazione di quelle disegnate da Masamune Shirow
The Ghost in the Shell, chiaro. No?
In mezzo a tutti questi capolavori citati, non ne compare uno, che invece leggo spesso in giro. Si tratta di Neo Geo Evangelion. Ve lo dico tondo e chiaro: Evangelion non c'entra un beneamato cazzo con Pacific Rim. Ficcatevelo in testa e mettetevi l'anima in pace. La stretta di mano neurale (gli adattatori italiani sarebbero da prendere a calci in culo per questa traduzione) non l'ha inventata Evangelion. C'era già, tanto per citarne uno, con General Daimos, che in Italia spacciarono come "il figlio di Goldrake" (amen). E Takeshi pilotava Ufo Diapolon espandendo il suo corpo e i suoi neuroni all'interno del robot. Peccato che Ufo Diapolon in America non ci fosse arrivato, sarebbe stato fichissimo vederlo citato qui. I caschi che si riempiono di liquido non li ha inventati Evangelion, per quanto si veda benissimo; noi più attenti e scafati, li avevamo già visti nel 1989 nel fantastico The Abyss di Cameron. Detto questo, cari fan di Evangelion: non venitemi qui a rompere i coglioni sulla superiorità del vostro anime preferito, sulla ricchezza di fonti, citazioni colte, rimandi biblici e chi più ne ha, più ne metta. Qui non c'è niente di tutto questo, anzi Guillermo del Toro l'ha anche detto apertamente: "Mi avete talmente rotto le palle con Neo Geo Evangelion che adesso mi tocca pure andare a vederlo." Già, cari miei, Guillermo non se l'è mai cagato prima. Posso arrivare a concepire che lo sceneggiatore del soggetto originale invece un po' lo conoscesse, ma di richiami ne ho visti proprio pochi. Tipo lo spinotto staccato il quale il robot smette di funzionare. Che nell'EVA01 era infilato su per il... naaaaaso.
Ma, amici miei, per quanto sia bello pensare ai nostri amati robottoni, l'eredità più pesante in Pacific Rim è quella di Ishiro Honda, geniale regista giapponese che nel 1954 creò una delle più grandi icone dell'immaginario nipponico: Godzilla. Il lucertolone radioattivo diede il via al filone dei kaiju-eiga (da rendere come: "film sui mostri giganti") che ancora oggi riscuote grande successo in terra del Sol Levante. In un gioco di citazioni, rimandi e contro-citazioni (Godzilla è in realtà erede spirituale dell'americano King Kong), il gigante nato a causa delle radiazioni nucleari ha dato vita ad una schiera di indimenticabili mostroni allegramente citati in Pacific Rim.
Un robottone nel Pacifico: cose ordinarie, qui.
Nel Pacifico non ci sono radiazioni nucleari, ma una misteriosa frattura / varco dimensionale dal quale i mostri escono per seminare terrore e distruzione. Seguendo una sorta di progressione numerica, le apparizioni dei mostri si fanno sempre più frequenti. Chi può fermare la furia devastatrice di questi massicci sauro-animaloidi? I possenti Jaeger ("Cacciatori" in tedesco), enormi e massicci robottoni antropomorfi di 90 metri, ovviamente! Dato che questi ammassi di ferraglia sono eccessivamente impegnativi da pilotare per una sola persona, ecco che viene escogitato il sistema dei due piloti che, in cabina di pilotaggio, stabiliscono una connessione neurale e, all'unisono, comandano i movimenti degli automi. Non dico altro della storia, non serve. C'è l'eroe biondo che deve redimersi, c'è Mako (Rinko Kikuchi) la gnocca giapponese che si dimostrerà pilota fenomenale pur con qualche problematica di troppo; c'è il capo del progetto, un immensamente carismatico Idris Elba che comanda e dirige le operazioni come il migliore Direttore della Fortezza delle Scienze, c'è Ron Perlman che interpreta in modo grandioso un losco trafficante di organi di kaiju (!); infine, ci sono codesti robottoni, citati qui fin troppe volte, che prendono a randellate sui denti i mostri giganti e cattivi. Non vi serve sapere nient'altro. Botte da orbi, azione frenetica e costante, sangue e acciaio, UNA CAZZO DI NAVE USATA COME RANDELLO NODOSO NELLA MIGLIORE SCENA CINEMATOGRAFICA DI SEMPRE AAAAAAAAAAAAARGH! ORGASMI A PROFUSIONE! Scusate, contegno.

Nella notte! E' un ritmo che ti prende, nella notte!
Tecnicamente il film è grandioso. Forse abusa troppo dell'espediente combattimenti-di-notte-e-sotto-la-pioggia per mascherare la CGI (forse non siamo ancora pronti per una resa diurna totale a meno che non ti chiami Michael Bay e fai scontrare dei robottoni in pieno giorno ma con inquadrature così dinamiche che non capisci un cazzo lo stesso e ti viene il dubbio se anche lì la CGI fosse un po' mascherata. Sì, leggete questa frase tutta d'un fiato). Ma i robot sono resi in modo semplicemente superbo. Non c'è istante in cui il film non ti ricordi la loro possanza, il loro peso, il loro carisma che trasuda da ogni bullone. Una delle scene migliori (A PARTE LA PETROLIERA! LA PETROLIERAAAAAAAAAARGH!) è quella in cui si vede il pilota muovere il piede, che innesca una serie infinita di ingranaggi, ruote, pulegge, meccanismi arcani il cui risultato è il conseguente movimento della gamba del robot. Semplicemente fantastico. Roba da mandare in sollucchero i veri nerd. (Ehi, io non sono nerd!) Due buoni terzi del film si poggiano sul comparto tecnico. Se questo fosse deficitario, l'intero castello crollerebbe miseramente, ma per fortuna così non è.
Rinko (1)
Il rimanente terzo di film è fatto di fuffa varia che qualcuno tipo mia moglie ha pure (quasi apprezzato). Se però io al cinema avessi avuto il tasto Fast Forward, lo avrei premuto senza pietà per passare dritto alle scene con gli scontri. E, si badi bene, voi tutti che eravate in sala con me, accendete un cero per il fatto che non ci fossero i comandi a mia disposizione. Altrimenti ancora adesso sareste in sala a sorbirvi in loop infinito LA SCENA DELLA PETROLIERA CHE DA' UN PUGNO AL GRUGNO DEL KAIJU E CHE DI QUELLA SUA FACCIA NON RESTA PIU' TRACCIA (cit.). Insomma, ci siamo capiti? Per chi vuole, Pacific Rim contiene qualcosa in più del semplice sganassone. Niente per cui strapparsi i capelli, per carità, ma vi assicuro qualche discreta sorpresa.
Restano due discorsi in sospeso:
1) Il cast
2) La sceneggiatura

Rinko (2). Niente battute, grazie.
Per quanto riguarda il cast, dico che Rinko Kikuchi / Mako è gnocca.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, posso tranquillamente affermare che è costellata di cazzate invereconde, la prima delle quali è la pretesa di costruire un fottutissimo muro enorme nel Pacifico perché i robottoni non garantirebbero più la salvezza dell'umanità. Peccato che i mostri: o attraversano i muri come farei io se mi ritrovassi a calpestare un castello di sabbia di un bambino; o svolazzano allegramente. Eppoi Gipsy Danger è analogico. E con questa cazzatona epocale tronco qui il discorso sulla sceneggiatura, non è necessario andare avanti. Chi non ha visto il film non coglierà comunque lo spoiler, chi l'ha visto non potrà che scuotere la testa in un misto di divertimento e mestizia.

Commento di chiusura.
Ricordatevi delle Tre Fondamentali Premesse di apertura di recensione! Visto con la loro ottica, Pacific Rim è esattamente quello che volevate vedere. Soprattutto, è un film profondamente onesto nei confronti dello spettatore. Sganassoni fra robottoni e mostracci prometteva, e sganassoni abbiamo avuto. Non c'è onestà più elevata di quella che ti fa mantenere le promesse nel migliore dei modi. Se gli sganassoni vi hanno fatto storcere il naso, semplicemente era un film per il quale non avreste nemmeno dovuto disturbarvi di comprare il biglietto.

LA PETROLIERA, CAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

Eccola. La. Petroliera.

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 5,5
Cazzate di sceneggiatura a parte, contiene spunti sicuramente interessanti. Ma, detto fra noi, di questi spunti non ce ne frega proprio una beata fava.
Musiche: 8
Perfette per il film. D'altronde stiamo parlando di Ramin Djawadi, compositore della tema principale de Il Trono di Spade. Scusate se è poco.
Regia: 9
Non raggiunge il massimo per colpa dell'espediente combattimenti-di-notte-sotto-la-pioggia. Peccato, perché sarebbe stata una prova registica assolutamente perfetta.
Ritmo: 7
Sette? Solo sette? Sì, sette e non di più. La parte centrale è a mio avviso troppo lenta. D'altronde il film parte a diecimila e finisce a ventimila, forse Guillermo voleva farci tirare il fiato.
Violenza: 8
Botte da orbi fra ammassi di ferraglia e mostri giganti. Non vi basta?
Humour: 5
Il film si prende decisamente sul serio, e i due personaggi (gli scienziati) piazzati per alleggerire l'atmosfera falliscono miseramente, a me non hanno fatto ridere neanche un po'. Anzi, erano irritanti.
XXX: 0
Sigh. Sospiro.
Voto Globale: 8,5
Fosse stato come un treno lanciato a folle velocità dall'inizio alla fine, Pacific Rim avrebbe preso un nove spaccato. Perde mezzo punticino perché con un piccolo sforzo in più sarebbe uscito un capolavoro SUPREMO.

5 commenti:

  1. Premesso che la scena della PETROLIERA mi ha strappato ben più di qualche sorriso ebete (anzi, a dirla tutta mi si stava letteralmente scoperchiando la capoccia...), purtroppo c'è un'incongruenza dimensionale notevole: gli Jaeger sono alti 90 metri, ma la più piccola delle petroliere è lunga almeno 200 metri, e parliamo delle Panamax, perché la maggioranza superano i 400, quindi le proporzioni NON tornano.
    Ma "chapeau" a Pacific Rim, intrattenimento godurioso come non mai...

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  2. Come sempre complimenti per la recensione. L'ho visto ieri sera in blueray ed è veramente spettacolare. Se mi posso permettere, segnalo una citazione: lo Jaeger rosso orientale richiama palesemente il Sazabi di "Moble Suit Gundam: il contrattacco di Char." C'è perfino il monoeye!

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  3. Questo film è solo hype. Non c'è trama, i personaggi latitano ed è pieno di cazzate. E non me la menate con la solita storia che film così non hanno bisogno di una trama. Quelli senza trama non sono i film, sono i videoclip.

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  4. Mi permetto di segnalare una citazione epocale. Gipsy che si regge con la spada cita palesemente l'episodio 31 de "Il Grande Mazinger" dove alla fine Mazinga, con la gamba destra distrutta, è costretto a reggersi con la spada, appunto, dopo avere sconfitto in battaglia il Generale Nero, perito nel più leggendario scontro tra robottini della storia! Davvero una chicca!

    Un saluto a tutti! Alberto

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  5. Sinceramente questo film non mi è piaciuto per nulla...e non perché mi aspettassi un diverso genere di film...no anzi, già vedendo il trailer uno sa già che vedrà essenzialmente robottoni che prendono a mazzate mostri giganti. Sapevo benissimo che non avrei trovato chissà quale trama o storia.

    MA sono convinto che ogni film di successo debba spiccare in un modo o nell'altro, che sia per l'originalità della storia, per le riflessioni cui induce, la comicità o, come avrebbe dovuto essere in questo caso, per le epiche mazzate:
    INFATTI approcciandomi a questo film mi aspettavo combattimenti spettacolari! Di quelli che fanno venire i brividi! E invece?? Ce ne sarà uno al massimo che mi ha fatto questo effetto...quello della petroliera forse...per il resto i combattimenti erano banalissimi pugni scagliati al rallentatore per di più!!! Come se uno andasse a vedere un film di Bruce Lee e invece di micidiali mosse stile Kung Fu, quello si mettesse a picchiare come un barbone di strada!
    E poi consideriamo anche il fatto che, a parte il combattimento iniziale (che non dura un ca*** perché il robottone perde quasi subito), per vedere altri combattimenti bisogna sorbirsi un'interminabile porzione di film spazzatura in cui in sostanza c'è il protagonista che vuole farsi la giapponesina amorfa (che più insipida e insignificante non si può, per quanto figa) e mille dialoghi incentrati sui ricordi passati che non mi trasmetterebbero emozioni nemmeno se fossero veri, da quanto sono fatti male!
    QUINDI per dire che questo film fa schifo (o, come diceva Fantozzi... "è una cagata pazzesca!") vedete che non c'è bisogno di tirar fuori tutte le incongruenze della trama (che in film del genere ci sono sempre, perché la cosa più importante sono le mazzate) o l'assoluta mancanza di originalità della storia...basta notare come abbia fallito nel suo unico intento: mazzate. Mazzate a volontà. Mazzate epiche. Mazzate spettacolari.

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