Capitan Harlock | ||
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Voto Imdb: 6,4 | ||
Titolo Originale: | 宇宙海賊キャプテンハーロック Uchū Kaizoku Kyaputen Hārokku - Space Pirate Captain Harlock | |
Anno: | 2013 | |
Genere: | Animazione / Fantascienza / Space Opera | |
Nazione: | Giappone | |
Regista: | Shinji Aramaki | |
Cast: | Shun Oguri / Gianfranco Miranda, Haruma Miura / Davide Perino, Miyuki Sawashiro / Valentina Favazza |
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Il cast di Capitan Harlock. Cliccare per vedere immagine in formato E di E-NOMME. |
Capitan Harlock il film! Quale miglior esordio per il 2014? Uscito il primo gennaio, non potevo proprio perdermelo!
Disclaimer: questa recensione si dividerà in tre macro-sezioni: una introduttiva necessaria a chi non sa nemmeno di cosa si andrà a parlare; una seconda di commento al film in questione, senza spoiler; una terza, infine, più ad uso e consumo di chi il film l'ha già visto (conterrà quindi spoiler a manetta, ma può essere saltata da chi ancora non l'ha visto). Buona lettura, ordunque!
Parte prima: Capitan Harlock e Leiji Matsumoto
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Da sinistra: Yattaran, Meeme, Yuki, Tadashi, Harlock (serie del 1978) |
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Galaxy Express 999 |
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Star Blazers / Corazzata Spaziale Yamato |
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La Regina dei mille anni |
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Starzinger |
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Danguard Ace. L'unico robot di Matsumoto, quasi obbligato per contratto dalla TOEI a sfornarne uno. |
Parte seconda: Capitan Harlock - Commento sul film [no spoiler]
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Harlock e l'Arcadia sullo sfondo. |
Ed eccoci quindi a questo Capitan Harlock 2013, in computer graphic, targato TOEI (è la produzione con il più elevato budget mai stanziato nella sua storia: 30 milioni di dollari, circa un terzo comunque delle produzioni americane Pixar / Dreamworks). Il Capitan Harlock in questione è a tutti gli effetti un reboot della serie di Matsumoto ed è una delle rare produzioni in cui l'autore non ha direttamente partecipato ma, fidatevi: regista e sceneggiatori l'hanno reso matsumotiano nel midollo. Nel bene e nel male.
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La splendida Yuki Kei |
Premessa doverosa, necessaria per chi poi pensa di trovarsi ad una brutta sorpresa: questo film non è centrato su Capitan Harlock (anzi, lui compare a margine e in poche - carismatiche! - scene) quanto sul mito di Harlock. Il Capitano è un simbolo, un ideale (libertà, sempre e comunque!), e questo è a mio avviso il tema centrale di tutta la narrazione. Il protagonista è un ragazzo, Yama, che viene arruolato nell'equipaggio dell'Arcadia, pronto ad unirsi al Capitano per combattere Gaia Sanction, l'Organizzazione mondiale (e anche di più) che governa i terrestri. Il pianeta Terra è off limits da cento anni e il Capitano combatte con tutte le forze la corruzione dilagante di Gaia con l'obiettivo di ridare ai terrestri la loro madre patria. L'intrepido Yama farà la conoscenza di Harlock, della splendida Kei (Yuki), Yattaran e di tutto il resto dell'equipaggio. Tutti però ignorano il segreto di Yama: lui è in realtà un agente al soldo di Gaia, con l'obiettivo di scoprire il segreto dell'Arcadia e della Dark Matter, il misterioso materiale che dà vita all'astronave... inoltre Yama è il fratello di Ezra, il Generale delle forze armate di Gaia... insomma, un bel macello. Non rivelerò altro per non rovinare la peraltro contorta trama del film.
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Fuoco e fiamme! All'arrembaggio, aaaahhhrrrrrrrr!!!! |
Come Icaro che si è bruciato spingendosi troppo vicino al sole, gli sceneggiatori hanno a mio avviso compiuto lo stesso errore: nel cercare di mettere tanta carne sul fuoco, hanno perso di vista la giusta rotta da dare al film, al punto che nella mia memoria è rimasto ben poco oltre al carisma, quello sì reso bene, di Harlock. Purtroppo la sceneggiatura è risultata troppo arzigogolata; non difficile da seguire, ma piena di scene inutili e fini a se stesse. Tutti gli altri personaggi, protagonista Yama compreso, sono poco soddisfacenti e non entreranno certo nella storia per il loro spessore. Non un grosso dramma se si viene sovrastati da un vero mito; peccato che lo stesso mito sia stato relegato in secondo piano. Intendiamoci: questo tipo di operazione a me non dispiace, a patto però che la storia funzioni. In mezzo a tutto questo, la lentezza della narrazione non aiuta per nulla. Capitan Harlock è fondamentalmente un film lento, noioso, prolisso, ricolmo di spiegoni e con un solo enorme colpo di scena piazzato a metà del film... scelta che, a mio avviso, distrugge il climax finale della storia, che si conclude in modo alquanto sgonfio e prevedibile. Insomma: personaggi poco memorabili, lentezza esasperante, trama inutile e piena di momenti anche assurdi (ne parlo nella terza sezione): si salva qualcosa? Certo! Due cose:
- Capitan Harlock (estigrancazzi...)
- L'aspetto tecnico
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Carisma a pacchi. |
Sul primo punto ho praticamente già detto tutto. Harlock è stato reso esattamente come me lo ricordavo io. Carisma a pacchi, voce profonda il giusto, figo in un certo qual modo, elegante e tragico al contempo, tenebroso e rassicurante nei momenti giusti. Un vero eroe romantico come Matsumoto l'ha ideato, ma ancora più dark.
Sul secondo punto va spesa qualche parola, e sono tutte di elogi nei confronti degli animatori. La qualità audiovisiva è davvero ai massimi livelli; il fotorealismo dei fondali, degli ambienti e degli oggetti è sbalorditivo. In apertura di film ero addirittura convinto di assistere ad un opera con vere riprese su cui sono state poi aggiunte le animazioni. Il design dell'Arcadia a me è parso particolarmente azzeccato nonostante le critiche arrivate da La Moglie e amici (secondo loro, con una forma troppo fallica. Eppoi dicono che la malizia è negli occhi di chi guarda...). Per me l'astronave è magnifica, cattiva al punto giusto e con quella dose di possanza che nella serie animata mancava. Il character design dei membri dell'equipaggio è fantastico; Kei è splendida, ma ancora migliore è stata la realizzazione di Yattaran, l'unico, fra l'altro, decente in tutte le espressioni facciali generate. Ecco, se proprio devo muovere una critica alla realizzazione tecnica è questa: siamo ancora lontani dai prodigi ottenuti con Gollum / Andy Serkis nel Signore degli Anelli. Nonostante la cura posta nei particolari, la mimica facciale dei protagonisti è ancora lacunosa e in molti punti non riesce a trasmettere il giusto pathos. Peccato, perché per il resto Harlock non ha nulla da invidiare alle mega-produzioni americane, anzi lo si potrebbe definire quasi un miracolo.
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La cura dei particolari è davvero maniacale. |
Altri due appunti a margine: ho visto il film rigorosamente in 2D e sono sempre più convinto della bontà di questa scelta e del fatto che il 3D sia solo una truffa. Capitan Harlock è peraltro un film molto dark nei contenuti e nelle immagini: l'uso degli occhiali 3D, che notoriamente abbassano ulteriormente la luminosità delle immagini, ne renderebbe la visione ancora più difficoltosa. Infine, un appunto sull'adattamento e sul doppiaggio italiano: il primo, a cura di Fabrizio Mazzotta, è appena appena discreto; orrendo l'adattamento dei cartelli iniziali, e con alcune scelte successive davvero poco condivisibili (prima su tutte l'utilizzo del termine Dark Matter al posto di Materia Oscura. Trovo lezioso, per non dire inutile, l'irritante vezzo di inserire parole inglesi a cazzo quando esistono termini italiani comunemente accettati.), ma per il resto senza infamia e senza lode. Buono invece il doppiaggio, a cura di Massimiliano Alto: azzeccata la scelta delle voci, Harlock su tutte.
Il commento finale non è però positivo: il film ha in verità ingigantito i difetti storici di Matsumoto, rendendone la visione a tratti indigesta; non tutto è da buttare via, grazie ad una realizzazione tecnica davvero strepitosa che però non basta per strappare una sufficienza al fotofinish. Sono altrettanto certo che qualche amante di Matsumoto rimarrà invece molto soddisfatto.
Parte terza: Capitan Harlock e la sua ridicola sceneggiatura [spoiler!]
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La nuova Arcadia ricoperta di Materia Oscura. Per me è fichissima. |
Avrete capito, amici lettori, che a me la sceneggiatura non è proprio piaciuta. Per diversi motivi, che analizzeremo insieme.
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Ezra. Con aria incazzosa vi sta dicendo: OCCHIO AGLI SPOILER! |
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Yuki Kei (e due). Notare il tanga sopra il costume. |
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Harlock e Meeme |
Sempre parlando di ridicolaggine, la sceneggiatura riserva altri momenti assurdi.
Prendiamo l'attacco di Gaia con l'arma definitiva che dovrebbe annientare l'Arcadia: il Kaleido Star-system fa cilecca clamorosamente (invero, un'arma in grado di distruggere l'universo non riesce a colpire l'Arcadia) e il grande decano di Gaia tira fuori l'asso dalla manica: un'arma finale ancora più definitiva (sembrava di assistere a Dragon Ball) che trasforma Giove in una sorta di Morte Nera. Il primo raggio che viene sparato annienta parte della flotta di Gaia stessa: "Ops! Vabbé, era un tiro di prova... sparate ancora, mirate alla Terra e colpite l'Arcadia quando saranno allineate!" Il secondo colpo passa in mezzo alla Terra e all'Arcadia, mancando sia una che l'altra. Ora. L'astronave di Ezra, poco prima, si è schiantata contro l'Arcadia. Assistiamo ad un furibondo arrembaggio dove i membri di Gaia massacrano parte dell'equipaggio di Harlock. Poi veniamo a scoprire che in realtà lo schianto serviva a togliere l'Arcadia dalla traiettoria di Giove-Morte Nera: ma allora, caro Ezra, a che cazzo è servito l'arrembaggio se volevi salvare il Capitano? Inoltre non si spiega come, spostando l'Arcadia con l'urto, il raggio abbia mancato comunque la Terra: non è possibile pensare che l'urto abbia cambiato anche l'ellisse del pianeta. Qui i casi sono due: o c'è stato un clamoroso errore nell'adattamento italiano, o gli sceneggiatori hanno sbroccato definitivamente.
Vogliamo poi parlare di quella specie di alieni su cui disquisiscono amabilmente Yama e Kei mentre montano la bomba? Si vedono questi sgorbi che saltellano in pace qua e là. Kei afferma con sicumera: "Questi alieni così misteriosi hanno condotto alla pazzia lo scienziato che ha cercato di studiarlo". Beh, ora che me lo dici, io muoio dalla curiosità di conoscere. Esplosa la bomba... puff, degli alieni non se ne parla più e io rimango senza sapere nulla di loro; l'unico vero spiegone che mi aspettavo dal film, non me lo fanno. Questa è crudeltà. In fondo era prevedibile, ci troviamo di fronte ad una classica scena alla Matsumoto: si mostra un po' di fauna assurda di un pianeta preso a caso, senza un perché, e si va avanti come se niente fosse. Però poi quando inquadrano Meeme, dicono: "Meeme è l'ultimo esemplare dell'unica razza aliena con cui i terrestri hanno avuto un contatto." Eh? EH? E quei mostriciattoli allora cos'erano? Allucinazioni? Exogini in cosplay? O nutrie dei navigli milanesi sottoposte a radiazioni?
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Yattaran e la sua grande espressività. |
Una menzione finale va al fiore che Yama trova sulla Terra. Ovviamente un simbolo di rinascita. D'altronde, insieme all'espiazione delle proprie colpe, il secondo grosso tema del film è proprio quello della rinascita. Peccato che Yama, per far vedere il fiore all'intero universo, lo strappa e lo porta con sé in orbita. Io mi vedo una scena immaginaria di Heidi in cui la bimba, con non poca fatica, recide una Stella Alpina dal fianco di una montagna e il nonno la prende a roncolate sulle gengive perché il fiore è una specie protetta. Insomma, siamo lì. Quando, verso il finale, si vede l'Arcadia atterrare sul pianeta Terra, eccomi a tirare un sospiro di sollievo: c'è una macchia di fiori, quello di Yama non era l'unico! Ma l'ARCADIA ATTERRA CON I MOTORI ACCESI PROPRIO SOPRA QUEI FIORI! Dark Matter + motori a 1000° C, me lo immagino, portano a compimento l'empio atto perpetrato da Yama poco prima: l'inevitabile sterminio degli altri fiori rimasti sulla Terra.
Con questa immagine, che è la vera chiave di lettura nascosta del film (la morte della speranza), chiudo mestamente il campionario di cazzatone inserite nella sceneggiatura. Bestialità che possono essere il frutto di qualche mio fraintendimento (lo spero) o dell'insanità mentale degli scrittori Harutoshi Fukui e Kiyoto Takeuchi: il dibattito è aperto!
P.S.: Stanno arrivando (e spero arriveranno) commenti, da parte dei lettori più attenti, che chiariscono alcuni punti che evidentemente o non mi erano chiari o li ho esposti male; per correttezza non modifico nulla della recensione, ma rimando i chiarimenti alla lettura dei commenti :-)
Con questa immagine, che è la vera chiave di lettura nascosta del film (la morte della speranza), chiudo mestamente il campionario di cazzatone inserite nella sceneggiatura. Bestialità che possono essere il frutto di qualche mio fraintendimento (lo spero) o dell'insanità mentale degli scrittori Harutoshi Fukui e Kiyoto Takeuchi: il dibattito è aperto!
P.S.: Stanno arrivando (e spero arriveranno) commenti, da parte dei lettori più attenti, che chiariscono alcuni punti che evidentemente o non mi erano chiari o li ho esposti male; per correttezza non modifico nulla della recensione, ma rimando i chiarimenti alla lettura dei commenti :-)
Il Pagellone! | |||
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Così è deciso! | |||
Trama: | 4 Cervellotica, contorta, piena di errori e con personaggi incredibilmente poco coerenti. Una grossa delusione. | Musiche: | 7 Musiche epiche come si conviene ad un'opera di questo genere. Ben composte e ben realizzate. |
Regia: | 7 Va detto che la qualità della realizzazione visiva è decisamente elevata, quasi fotorealistica. Peccato che i personaggi umani non risultino ancora perfetti, anzi sono animati in modo irrealistico soprattutto nelle espressioni facciali, alquanto lacunose. | Ritmo: | 5 Lento, compassato, in molti punti addirittura noioso. Matsumoto all'ennesima potenza. |
Violenza: | 4 Non è un'opera propriamente violenta, almeno a livello grafico. | Humour: | 4 Serio, troppo serio. Ridi solo se guardi il film in compagnia delle persone giuste, come è capitato a me. Ma ridi del film, il che non è propriamente un aspetto positivo... |
XXX: | 5 Fan service tutti dedicati a Yuki Kei. Ci ricorderemo a lungo dell'inutile scena con la doccia a gravità zero. | Voto Globale: | 5,5 A molti, va detto, questo film è piaciuto. Per me è invece stata una grossa delusione. Soprattutto a causa di una trama assurda e del tradimento di una delle regole cardine di Matsumoto: sono mancati i personaggi, qui per nulla incisivi e anzi dimenticabili. Peccato. |