Fast & Furious 7 | ||
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Voto Imdb: 8,1 | ||
Titolo Originale: | Furious 7 | |
Anno: | 2015 | |
Genere: | Azione | |
Nazione: | Stati Uniti | |
Regista: | James Wan | |
Cast: | Vin Diesel, Jason Statham, Michelle Rodriguez, Paul Walker, Dwayne Johnson, Kurt Russell, Tony Jaa, Djimon Hounsou, Tyerese Gibson, Ludacris |
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Parte del cast maranza-style |
Ecco la solita premessa che ogni tanto (quando mi fa comodo) inserisco: Fast & Furious 7 ha incassato un botto, è il quarto miglior debutto di sempre negli USA, è stato visto da un fracco di persone e per questo motivo la sua presenza stride con il titolo del Blog e con il suo disclaimer. Però, come sempre, alla fine decido io e recensisco quello che mi pare e piace. L'eccezione non diventerà una regola, ma ogni tanto ci vuole. Eppoi avevo già parlato di Fast & Furious 6, recensione che vi invito a leggere perché nel prosieguo della lettura potreste trovare qualche riferimento ad essa.
La recensione
E così ci siamo giocati la serie di Fast & Furious con La Moglie! Amen. Forse non era il film migliore per partire... o forse non era nemmeno il caso di iniziare. Ma facciamo un passo indietro.
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Io e La Moglie decidiamo i film così. |
Into the Woods
Apro una piccola parentesi, per quei pochi che sono curiosi di conoscere il mio illuminatissimo giudizio (rido da solo) sul musical disneyano del momento. Into the Woods è veramente ATROCE. Non per il film in sé, che non è nemmeno fatto malaccio, ma perché è un musical della peggior specie, uno di quelli in cui l'80% è cantato e il 20% parlato. Basta solo questo per farmi bocciare un film senza passare dal via. Lo stesso motivo, giusto per restare in tema Disney recente, per non farmi apprezzare Frozen (nonostante abbia un rapporto migliore fra parlato e cantato) e per elogiare invece la formula perfetta trovata per Rapunzel - L'intreccio della torre. Superata l'idiosincrasia verso il genere, un giudizio più obiettivo vuole che si apprezzi la fotografia e la scenografia (davvero d'effetto), e che si possano spendere parole di elogio per qualche attore che si è distinto più di altri: Emily Blunt grandiosa nella parte della moglie del fornaio e Chris Pine in quella del principe deficiente. Poi c'è la solita Meryl Streep che urla "Voglio l'Oscar" ad ogni inquadratura, c'è Johnny Depp che fa Johnny Depp mascherato da Lupo Cattivo, c'è Anna Kendrick che ha proprio una faccia da stronza di suo ma, ahilei, la disegnano così e non può farci niente, e c'è la solita solida regia di Rob Marshall. Non un film eccezionale, ma che si lascia guardare se apprezzate il genere. Interessante il lavoro concettuale di trovare un filo conduttore (il bosco) per unire e collegare tra loro tante diverse fiabe classiche. Per me è sempre e comunque un 4 senza appello.
Fast & Furious 7
Torniamo al titolo in oggetto.
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Paul Walker, Vin Diesel, Kurt Russell. |
La trama di Furious 7 è un inutile orpello. Tutto gira intorno ad una hacker (che si scopre essere una gnoccolona, e ovviamente non mancheranno tristi gag su questo aspetto) che ha inventato il famigerato Occhio di Dio, un micro-stick che, una volta collegato alla Grande Rete, si interfaccia col mondo intero (telecamere, smartphone, circuiti chiusi di sicurezza, tv, etc) e riesce a rintracciare la posizione di chiunque nel giro di pochi secondi. Una manna soprattutto per la polizia! Solo che c'è un piccolo problema: un mercenario sanguinario ha rapito l'hacker e l'ha portata in un posto inaccessibile tipo Azerbaijan o qualche altra repubblica impronunciabile sperduta dell'ex URSS. Chi se non Toretto e la sua FAMIGLIA possono salvarla? A complicare le cose c'è la comparsa di Jason Statham, che vuole uccidere Toretto per vendetta (è il fratello del cattivo di The Fast and the Furious 3 - Tokyo Drift). Il suo personaggio rappresenta il triplo salto carpiato all'indietro coefficiente 3.5 degli sceneggiatori nel patetico tentativo di unire con un sottile (quasi inesistente) filo rosso il settimo episodio a quelli precedenti. In realtà è evidentissimo come la sceneggiatura sia stata costruita in ben altro modo: produttori, sceneggiatori e Vin Diesel hanno deciso a tavolino le scene più sborone che venissero loro in mente e solo successivamente hanno cercato di costruirci attorno il film. Dando poi tutto in mano ad un regista bravo quanto basta a non rovinare tutto.
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Michelle "smemorina" Rodriguez e Vin Diesel |
I pro
- Ovviamente, al primo posto ci sono le scene action, girate senza quasi usare computer graphic. James Wan ha ottimamente raccolto il testimone dal regista dei film precedenti Justin Lin. Sono tantissime scene a spiccare, la scelta è ardua... mi limito a citare:
- Il volo delle auto lanciate da un aeroplano con atterraggio vero con paracadute. Scena ripresa anche nel trailer ufficiale: oggettivamente, è spettacolare. Inverosimile, ma di grande impatto. Il bello è che per le riprese, le auto sono state lanciate davvero (senza nessuno a bordo, ovviamente), con una percentuale di successo del 70%. Non so cosa pensare di quel 30% di fallimento e dei conseguenti rottami sparsi in giro per il Colorado...
- La corsa (volo?) forsennata della supercar Lykan Hypersport che sfonda tre palazzi del complesso Etihad Towers, simbolo di Abu Dhabi. Qui avrei voluto alzarmi in piedi ad applaudire in mezzo alla sala, a frenarmi è invero bastato lo sguardo severo e colmo di disapprovazione de La Moglie. Già mi presentano un'auto da sogno, attualmente la più costosa al mondo (un milione di euro in più della Bugatti Veyron), e prodotta in soli 7 esemplari. Poi me la lanciano contro le vetrate dei palazzi, facendole fare delle evoluzioni assurde e mirabolanti, e volete che io non mi esalti? Siete cattivi!
- Il lancio di Toretto giù dal dirupo di montagna con la sua auto. Beh, questa è la dimostrazione del non pensare in via convenzionale di Toretto. Anzi, del non pensare e basta. Sei accerchiato da decine di auto cazzutissime mentre i cattivi ti puntano missili addosso? Nessun problema! Ti butti già dalla scarpata - proprio in senso verticale - perché tanto sai che non ti fai niente. E così avviene. Auto da rottamare, ma è solo un insignificante dettaglio.
- La devastazione finale di Los Angeles causata da inseguimenti assurdi e aereo drone letale armato di missili teleguidati scagliato lungo le vie cittadine. Jason e Vin che se le danno di santa ragione con chiavi inglesi da un metro, ambulanze che si buttano contro gli aerei, ponti divelti neanche fossimo in Pacific Rim, palazzi crollati come se ci fosse stata una zampata di Godzilla. Ed era solo Toretto con la sua gang...
- Finalmente un cattivo come si deve: Jason Statham spacca di brutto. Granitico, massiccio, mono-espressivo come si conviene a questi ruoli, un vero mastino che non molla mai la presa. I due combattimenti migliori sono stati riservati proprio a Jason: quello con The Rock in apertura e quello finale con Vin Diesel. Niente ruolo macchietta a fare da spalla a Stallone come in Expendables / Mercenari, ma solo tanta sana cattiveria.
- Kurt Russell. E' stato un piacere rivederlo in una produzione ad alto budget. Certo, è invecchiato male, ma il suo personaggio l'ha reso con mestiere e la giusta dose di autoironia. Il buon vecchio Kurt.
I contro
- La sceneggiatura, veramente pietosa ed agghiacciante. I buchi e gli errori sono a volte grossolani. Ad esempio, Elsa Pataky dice che nella rissa iniziale The Rock si è spaccato il collo e le gambe in due punti; poi lo inquadrano con un gesso al braccio e un asciugamano sulla gamba distesa (!). I salti di scena spesso sono troppo azzardati o per nulla spiegati; ad esempio, non ti dicono come fa Vin Diesel a cavarsela dopo che ha devastato i tre palazzi Etihad nella scena citata precedentemente. Per non parlare di uno dei più grossi controsensi: a cosa cazzo serve l'Occhio di Dio se poi Jason Statham li trova ovunque si trovassero? Azerbaijan, Abu Dhabi, Tokyo, Los Angeles... in un arco narrativo che coprirà forse una settimana di tempo.
- I dialoghi fanno davvero sanguinare le orecchie (così dice l'amico Marco, e non posso che dargli ragione) e in film come questo la cosa migliore sarebbe far parlare gli attori il meno possibile. Le gag, fra l'altro, non è che facessero molto ridere.
- Due attori, che aspettavo con ansia, sono stati utilizzati poco o male: The Rock ha un ruolo molto marginale a causa di conflitti con le riprese del film Hercules; il vero delitto è però stato compiuto con il grande Tony Jaa, qui al debutto in un film occidentale. Una presenza poco incisiva e con un solo vero combattimento degno di nota, purtroppo con Paul Walker. Non il massimo per lasciare il segno e aspirare a ripercorrere le orme di un Jet Li con Arma Letale 4. E con quei baffetti da sparviero è proprio inguardabile.
- Le musiche. Esprimo lo stesso giudizio dato in Fast 6 e non aggiungo altro.
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The Rock e Jason Statham. Yeah! |
Come ho scritto nella recensione di Fast 6, anche nel seguito il cast multietnico ha un ruolo molto importante nella serie. Non tanto per la bravura recitativa, qui francamente non necessaria, quanto per il carisma e l'appeal che, più o meno, tutti hanno. A parte i confermati dei film precedenti (Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Dwayne "The Rock" Johnson, Tyrese Gibson, Elsa Pataky ed altri) un po' tutti attendavamo con curiosità i nuovi innesti:
- Di Jason Statham, Tony Jaa, Kurt Russell ho già detto.
- Ronda Rousey. Compare in una sola scena, il combattimento contro Michelle Rodriguez nelle Etihad Towers. La sua presenza è efficace, purtroppo la scena non mi ha colpito come era successo in F&F 6 con Gina Carano e Rodriguez. Peccato, non all'altezza ma neanche insufficiente.
- Djimon Hounsou nella parte del mercenario Jakande. Djimon è un grande, lo seguo con interesse dai tempi de Il Gladiatore, e di strada ne ha fatta tanta (ricevendo un paio di nomination agli Oscar). In Fast 7 non deve nemmeno strafare: interpretazione senz'altro positiva, senza picchi di eccellenza, ma quanto basta per rendere in modo efficace la cattiveria e l'efferatezza del mercenario.
- Nathalie Emmanuel nella parte dell'hacker Ramsey. Noi l'abbiamo vista ed apprezzata ne Il Trono di Spade (è Missandrei, l'interprete di Daenerys). Ci vorrebbe il contributo del Neurone Numero 4 per sottolineare il nostro ulteriore apprezzamento...
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Jason Statham (mi sa che ho preso una foto da Death Race, ma siamo sempre in tema...) |
Ho lasciato per ultimo Paul Walker. Senza voler cadere in spoiler esagerati, posso dire che tutta la parte finale è un tributo del cast non tanto al personaggio Brian, quanto proprio all'attore, che con loro ha condiviso 15 anni di riprese. Nonostante fosse da molti (me incluso) ritenuto un cartonato, un attore inespressivo e poco incisivo per le sorti della serie, non si può nascondere o negare che Paul fosse una colonna portante di Fast & Furious. Un po' come il quadro orrendo lasciato dalla nonna ed appeso in salotto; dici sempre di volerlo cambiare, ma alla fine lo lasci al suo posto perché in fondo ti ci sei affezionato. Il tributo (un montaggio di scene tratte da tutti i film precedenti) è avulso dalla narrazione, sembra quasi appiccicato con lo scotch, in modo forzato. Eppure, questo stacco così smaccatamente gratuito e fuori posto, a mio avviso raggiunge lo scopo. Che è quello di ricordare un amico, un membro della FAMIGLIA, non con un semplice cartello o scritta (che compare come dedica finale), ma con un messaggio stonato e per questo più evidente. Non aggiungo altro, io mi sono un po' commosso, altri non hanno apprezzato.
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Il regista James Wan ha iniziato a spammare per creare hype durante le riprese... |
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Nathalie Emmanuell versione hacker... credibilissima! |
Il Pagellone! | |||
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Così è deciso! | |||
Trama: | 3
Non ci siamo. Non chiedo un capolavoro, ma nemmeno vorrei vedere cazzatone ed errori a profusione. I dialoghi, poi, sono davvero brutti. Brutti brutti brutti in modo assurdo.
| Musiche: | 3
Rap e Hip Pop sono la morte delle sette note, lo ripeterò allo sfinimento. Una soundtrack con una netta preponderanza di questo genere è una vera iattura.
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Regia: | 7
Come scritto nel corpo della recensione, James Wan usa la telecamera con mestiere, ha avuto qualche guizzo qua e là (ad esempio la scena dell'ambulanza nello scontro finale), ma sicuramente ha deciso di non strafare.
| Ritmo: | 7
Solo 7 al ritmo? Eh, sì. Questo alla fine è il difetto maggiore di Fast 7. La parte iniziale è davvero orrenda, troppi dialoghi scritti male, troppe pause tra una scena sborona e l'altra. E tutto troppo inutile. Due ore e un quarto si fanno anche sentire, alla fine.
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Violenza: | 7
Stesso giudizio dato in Fast 6: niente splatter, ma i combattimenti e le scene sfrenate con le auto sono strepitose.
| Humour: | 6
Le gag degli amici di Toretto non fanno minimamente ridere, anche se apprezzo lo sforzo di alleggerire i toni. Decisamente meglio Kurt Russell.
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XXX: | 3
Non si va oltre del sano fan service, non c'è nulla di scandaloso (anche se La Moglie è di avviso diverso).
| Voto Globale: | 7
Fast 7, pur essendo grandioso nella sostanza della sboronaggine fine a se stessa, compie un mezzo passo indietro rispetto al Fast 6 che, a mio avviso, era più "film". Le impressionanti scene action salvano un film appena sufficiente in tutti gli altri aspetti. La Moglie darebbe un -4, se fosse possibile...
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Ed eccoci al consueto appuntamento con il Neurone Numero 4, che pone la sua attenzione sulle due new entry Natalie Emmanuell (la mora) e Ronda Rousey (la bionda).
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