giovedì 21 gennaio 2021

Ava (2020) | Recensione

Ava
Voto Imdb: 5,4

Titolo Originale:Ava
Anno:2020
Genere:Azione, Thriller, Spionaggio
Nazione:Stati Uniti
Regista:Tate Taylor
Cast:Jessica Chastain, John Malkovich, Colin Farrell, Common


Ava-Jessica Rabbit?

Questo film ha avuto una gestione alquanto problematica: rimasto in naftalina per un annetto buono dopo le riprese e con un cambio di regista in corsa. In tanti puntano i riflettori sulla gestazione, e c’è un motivo ben preciso: questi fattori hanno fatto sì che, nonostante l’impegno di Jessica Chastain, Ava sia una fetecchia non molto ben riuscita. Via il dente, via il dolore: Jessica, in veste di produttrice, tre anni fa decide di fare la sua versione di Atomica Bionda (recensito qui), in fondo se c’è riuscita Charlize Theron, perché non può farlo pure lei? Si trova il regista e sceneggiatore Matthew Newton e presto inizia la produzione. Peccato che suddetto regista, emerito stronzone, rimane coinvolto in accuse di molestie sessuali e, non contento, ammette di aver menato la propria fidanzata. La Chastain viene accusata di opportunismo ed incoerenza... perché proprio lei, nota attivista del movimento #metoo, si è affidata ad un personaggio così abietto? Newton si farà da parte (o lo obbligano a farlo, la sostanza non cambia) pur rimanendo nei crediti per la sceneggiatura, e viene rimpiazzato da Tate Taylor, un onesto mestierante che porta a casa la direzione del film, con un risultato finale non molto soddisfacente. Ora vi faccio il battutone del secolo: in che modo hanno fatto piazza pulita del primo regista? Urlando "AVA COME LAVA!". Volevo dirlo fin dai titoli di testa. Sipario.


Ci vuole sempre un dialogo sulle sponde di un lago e canna da pesca...

Trama!
Ava (Jessica Chastain) ha avuto un passato di tossicodipendenza e alcolismo. Otto anni prima, toccato il fondo, riesce ad uscirne arruolandosi nell’esercito. Tornata a casa, viene presa sotto l’ala protettrice di Duke (John Malkovich), che la addestra e la trasforma in una letale assassina. Ovviamente Ava è la migliore. Tutto andrebbe bene, se non fosse che ella ha il brutto vizio di parlare con le vittime designate: “Cosa hai fatto per meritarti questo?”, chiede loro, come a volersi lavare la coscienza. Altrettanto ovviamente, il suo atteggiamento non piace al boss dell’organizzazione Simon (Colin Farrell) che, stanco del suo modus operandi, all’improvviso decide di volerla morta. Così, di botto, contro il parere di Duke. Ava, inoltre, non è solo problematica di per sé, deve pure ricucire i rapporti disastrati con la famiglia, in particolare con la sorella Judy e con la madre (Geena Davis). Dulcis in fundo: il fidanzato che lei mollò otto anni prima sparendo dalla circolazione, ora è il promesso sposo della sorella.

Quadretto familiare: Ava, Judy e Mamma Geena

Commento!
Il film racconta due storie che s'intrecciano tra loro, quella della vita segreta di Ava per via del "lavoro" che fa e quella del dramma sentimental-familiare, secondo una formula che avrebbe voluto essere originale nelle intenzioni ma che, a lungo andare, si impantana in una accozzaglia di tristi luoghi comuni, ulteriormente appiattiti da una sceneggiatura che mette il pilota automatico senza brillare in alcun modo. Il confronto con il diretto concorrente e ispiratore Atomica Bionda è inevitabile e purtroppo è impietoso per diversi fattori, vediamo quali.
  • Scene action. Sono discretamente coreografate, ma non hanno l’impatto di quelle del film con Charlize Theron. L’attrice sudafricana si era allenata come una bestia insieme a Keanu Reeves e ad un team di preparatori per mesi interi, Jessica no. E la differenza si vede. Lo stesso apporto registico è su piani totalmente diversi: Tate Taylor esegue il compitino, mentre David Leitch era riuscito a confezionare un prodotto stilisticamente unico e ben fatto, con l'aggiunta della chicca del finto piano-sequenza di oltre dieci minuti.
  • Accantonata la deriva action, spostiamoci su quella thriller, nello stile dei vari Jason Bourne con Matt Damon: ma anche no, grazie. Non c’è alcun vero colpo di scena, troviamo solo qualche intermezzo interessante, presto naufragato a causa della mancanza di idee e dalla mediocrità generale di chi ha scritto la sceneggiatura.
  • Vogliamo parlare della storia familiare? L’unico personaggio decente è la madre interpretata da Geena Davis (ottimo lavoro del casting, la trovo credibilissima), ma presto le varie vicende di Ava-Sorella-Madre-Fidanzato-di-entrambe diventano stucchevoli e ai limiti del melò. Detto in altre parole: non ce ne frega una beata fava.
  • Ci provano anche, a citarlo, Atomica Bionda, con una sottotrama inutile con Joan Chen nei panni di una boss di una bisca clandestina che all’occorrenza si trasforma in discoteca dove ci si sballa sotto i colpi di raggi ultravioletti dei proiettori… ma è solo minutaggio che allunga la brodaglia, senza il minimo senso e che non aggiunge nulla alla storia.

Colin Farrell... che spreco, qui!
In definitiva, Ava avrebbe potuto osare di più, ma non decolla per colpa di una sceneggiatura ai limiti dell’indecente. Questo è un peccato, perché l’interpretazione di Jessica Chastain è ottima - almeno nelle parti drammatiche - e anche John Malkovich e Colin Farrell danno il loro contributo… ma purtroppo non basta, anzi l’impressione è quella di un generalizzato spreco del cast a disposizione.


La cosa più ridicola di tutte? Un finale quasi aperto che lascia supporre la realizzazione di un seguito che non verrà mai fatto. (segnatevi queste parole, sono nato per essere smentito). In questo inizio di 2021 Ava è stato acquisito da Netflix ed è nella top 10 dei più visti: non so se è per mancanza di valide alternative o se è per la bella locandina, ma non riesco a spiegarmi il successo che sta avendo. Intendiamoci, non è completamente spazzatura, ma Ava difficilmente vi strapperà un applauso ai titoli di coda.

 

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 5
Semplice, lineare, banale. Solida ma non sorprendente.
Musiche: 6,5
Buona colonna sonora synth, ci sta bene anche se i pezzi non sono memorabili.
 
Regia: 5
Anonima.
Ritmo: 7
Probabilmente il punto forte del film perché non ci sono pause, a parte quelle relative alle vicende familiari. Ma in fondo ti ci abitui e passi oltre.
Violenza: 6,5
Coreografie action nella media e uno scontro bello cattivo messo in atto (non aggiungo altro per non fare spoiler)
Humour: 4
Poco da segnalare
XXX: 0
Accontentatevi di qualche bel primo piano di Jessica con le parrucche.
Voto Globale: 5
Mi aspettavo davvero molto di più, il film mi ha deluso perché non ha nulla di nuovo, non emerge e si impantana in inutili sottotrame a cui non frega niente a nessuno. Ava è un'occasione sprecata, ancor di più se confrontato con un film simile decisamente più riuscito (Atomica Bionda).

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