giovedì 28 gennaio 2021

The VelociPastor (2018) | Recensione

The VelociPastor
Voto Imdb: 5,1

Titolo Originale:The VelociPastor
Anno:2018
Genere:Commedia, Horror, Azione
Nazione:Stati Uniti
Regista:Brendan Steere
Cast:Gregory James Cohan, Alyssa Kempinski, Daniel Steere
Doug, il prete-dinosauro

"Jesse, ascolta qui, ho un'idea geniale, porco mondo!"
"Sentiamo. Non mi fido delle tue idiozie." Jesse sospira vistosamente.
"No, no, stavolta ci siamo! Ero in bagno, mi sono chinato e con la testa ho colpito lo spigolo del lavandino..."
"Hai visto lo schema del Flusso Canalizzatore?"
"No, imbecille, ho solo tirato giù tante madonne... ma ho visto l'illuminazione!"
"Ovverossia?"
"VelociPastor!"
"..."
"..."
"Scusa?"
"Veloci-Paaaastor.", Brendan scandisce bene le lettere. "Fusione tra Velociraptor e Pastore."
"Chissà perché ho il sospetto che sia una stronzata epocale?"
"Senti qui", Brendan non lo ascolta nemmeno, ha gli occhi illuminati e la fantasia che galoppa. "Un pastore, inteso come prete - non un cane! - acquisisce il superpotere di trasformarsi in un dinosauro cattivissimo, salverà la vita di una prostituta la quale si innamorerà di lui e gli indicherà la via. -Tu userai il potere per uccidere le persone cattive! - gli dice la ragazza. -Ma sono un prete!-, risponde lui. -No, no!-, replica lei. -Non un prete. Un VelociPastor!-"
Brendan Steere finisce di parlare e osserva l'amico Jesse Gouldsbury.
"Il nome sembra fico." l'amico inizia ad annuire pensieroso. "Suona bene."
"Immagina la locandina, so che ci riesci. Disegno di un dinosauro cattivissimo, feroce, con i denti insanguinati. Primo piano del prete con gli occhi spalancati da rettile, le mani artigliate come un T-Rex e un gioco di ombre che ci fanno vedere sul suo volto un dualismo bene-male... e la scritta VELOCIPASTOR in primo piano, con la "T" che diventa una croce. Immagina questa parola sulla bocca di tutti. Farà un effetto passaparola dirompente! Il finto trailer omonimo che ho diretto nel 2011 era diventato virale, è l'occasione giusta per trasformarlo in un lungometraggio."
"VelociPastor..." Jesse lo ripete più volte, si vede che inizia a prenderci gusto. "Sai che tutto sommato?"
"Dai, produciamolo!" Brendan saltella come i bambini piccoli quando sono emozionati e sanno che stanno per ottenere un regalo extra-budget dai genitori.
"Non abbiamo molti soldi..." bofonchia Jesse pensieroso.
"Basteranno."
"Posso tirare su 35.000$ malcontati... volevo comprarmi un Dodge Charger..."
"Comprati un Dodge Caravan del '93 e con quello che rimane produciamo il film. Non te ne pentirai."
"Non correre. Mi stanno venendo in mente diverse condizioni..."
"Accetto!"
"Ma devo ancora elencarle! Non è detto che ti piaceranno!"
"Dai, dai, spara!"
"Voglio un sacco di ninja."
"Ok."
"Ma cinesi."
"Jesse, i ninja sono giapponesi..."
"Pensa in grande! Il nuovo mercato è la Cina! Quindi voglio dei cazzo di Ninja cinesi!"
"O... ok..."
"Li voglio anche sulla locandina, attireranno la gente! E saranno i cattivi, i ninja spacciatori di droga."
"È una condizione impegnativa, ma te la inserisco agevolmente in sceneggiatura... senti qui altri punti di interesse."
"Vai, vai, spara." Jesse ormai è rapito, lo ascolta attentamente.
"Ci sarà un esorcista."
"D'altronde è un film con preti e dinosauri-demoni..." l'amico annuisce vigorosamente.
"E voglio un prete anziano che faccia da guida."
"Stanno diventando un po' tanti personaggi, però..."
"Dai, lo interpreterà mio padre, non dirà mai di no."
"Ok. Altro?"
"Musica rock anni Ottanta! A MANETTA!"
"I diritti costano tanto, Brendan."
"Una manciata di band indie che facciano grunge punk-pop va benissimo. E... attenzione! Ci sarà una scena potentissima con protagonista il vecchio prete! Ambientata nel Vietnam!"
"Non è che stiamo un po' esagerando, Brendan?"
"Jesse, niente di tutto questo ha senso. Ma, credimi, è quello che vorrà la gente."

I due protagonisti, Carol e Doug.

I due amici confabulano ancora un po', dopo di che si stringono la mano: accordo raggiunto, si parte con il film. Brendan ha già pronta la sceneggiatura che sarà piena di dialoghi d'effetto; non contento, oltre che co-produttore sarà regista e curerà il montaggio. Jesse invece supervisionerà la realizzazione lasciando di fatto carta bianca all'amico. Ha visto il suo lungometraggio d'esordio horror Animosity (2013) e gli è piaciuto molto. Entrambi sanno che non sarà facile, le location sono quelle che sono e renderle credibili (soprattutto la parte in Vietnam) non sarà una passeggiata.
"Sai che ti dico, Jesse? Facciamo che ce ne sbattiamo la ciolla e usiamo lo stesso bosco fuori Manhattan, cambiando angolo di ripresa, per spacciarlo come location per Cina, Stati Uniti e Vietnam?"
"Cosa vuoi che ti dica? Sei tu il regista."

Il dinamico duo inizia a pensare al casting. Come attore principale hanno l'ok entusiasta di Gregory Cohan.
"Ascolta." gli dice Brendan appoggiandogli le mani sulle spalle. "Il nostro film non è demenziale ma deve far ridere. Da te voglio un'interpretazione intensa, non comica ma che faccia ridere con la serietà delle tue espressioni. Devi essere comico facendo il serio sapendo di essere comico ma senza dirlo apertamente allo spettatore. Ci riuscirai?"
"Brendy, non ho capito un cazzo di quello che hai detto"
"Fai Leslie Nielsen."
"Ok, chiaro! Ci sto. Però voglio una scena di sesso, altrimenti niente da fare."
"Ma sei un prete!"
"NO! Non un prete. Un VELOCIPASTOR!" Gregory sgrana gli occhi, mostra i denti ed inizia a ringhiare.
Brendan ride e dà una pacca all'amico. "Sei già entrato nella parte, bravissimo. Sapevo di poter contare su di te."
Poi contattano Alyssa Kempinski, che aveva già partecipato al film precedente di Brendan. "Senti Aly, abbia..."
"Sono dei vostri, Brendan tu sei un genio e non vedevo l'ora di fare un altro film con te. Ma stavolta ho anch'io delle condizioni per partecipare."
Brendan alza gli occhi al cielo. Cosa sono tutti questi ricattini? Mica stiamo puntando all'Oscar!
"Devo fare la parte di una prostituta. E ok, in fondo l'ha fatto anche Jamie Lee Curtis in Una poltrona per due. Però la mia Carol deve essere una praticante avvocatessa-dottoressa. Ah, e niente nudo."
"Beh, niente di così impegnativo..."
"E deve saper menare i ninja."
"Uhm..."
"Facciamo che dopo la trombata col VelociPastor diventa anche lei una VelociPastorella?"
"Così suona un po' porno..." s'intromette George, già bello ingrifato.
"Aly, facciamo una via di mezzo, tu improvviserai, farai credere che potresti diventare una dinosaura pure tu e che acquisirai certi poteri... però non ti trasformerai mai."
"Anche perché..." Jesse, il neo-produttore, tossisce leggermente. "... col budget a disposizione, non abbiamo molta scelta per il dinosauro, ne potremo avere solo uno, non di più. Sommessamente vorrei suggerirti un approccio alla Spielberg ne Lo Squalo: il pericolo non si vede mai ma lo si percepisce, perché è così che si incute paura nello spettatore, facendo leva sulla paura dell'ignoto e dell'invisibile."
"Sì, sì, tutto fico e da manuale del perfetto regista." Brendan scatta in piedi battendosi il petto con urla belluine. "STRONZATE! Noi non dobbiamo far paura." replica sprezzante. "Perciò voglio che il dinosauro SI VEDA."
"Sapevo che avresti detto così." Jesse sospira nervosamente. "Ho già fatto l'ordine online."
"Ordine?"
"Sì, del costume. Mica vorrai farlo in CGI? Non abbiamo il budget. Ho acquistato un costume."
George, l'attore, inizia a rabbrividire. E non per il freddo.
"Co... costume?"
"Hai presente i sentai, i telefilm giapponesi tipo Megaloman, Koseidon e Ultraman dove ci sono pupazzoni di dinosauri con dentro l'omino che li muove? Ecco."
"Beh, quelli erano bei costumi..."
Jesse distoglie lo sguardo. "Sì, artigianali, ben fatti, molto giapponesi... io ne ho trovato uno, era un'offerta irrinunciabile... su... su..." la voce si affievolisce fino a spegnersi.
"Su...?" lo incalza Brendan.
"Su Wish."
"Oggesuggiuseppemmaria." Brendan, George e Alyssa si mettono la mano sulla faccia, sconsolati.
"Questa è la produzione, ragazzi, si prende quel che passa il convento..."
"Ti stai divertendo con questi giochi di parole, vero?"
"Ovvio. Ho già pronta la frase di lancio, ascolta qua: Welcome to Christ-aceous Period!"
"GENIO! F4!"
I quattro ridono nervosamente ed iniziano la produzione.

Il resto è storia.
Ora. Non so se le cose siano andate esattamente così, ma non credo di essere andato tanto lontano dalla realtà.
La produzione deve comunque aver funzionato, perché in qualche modo il film ha fatto il giro del mondo ed è arrivato dritto sparato fino a casa mia. Potevo forse sottrarmi?
Ammetto di aver iniziato la visione con queste due convinzioni, il trovarmi di fronte a:
  • un filmdemmerda
  • un film serio e serioso
Potevamo stupirvi con mirabolanti
effetti speciali, e invece...
Sul primo punto un po' ci ho preso, sul secondo... per nulla. L'ho capito fin dalla prima scena: Doug (il prete interpretato da George) termina un sermone, esce dalla chiesa e saluta i genitori che gli sorridono dall'altro lato della strada. Ma una terribile esplosione (che non ha il minimo senso in quel momento e in quel contesto) li uccide. Vi domanderete: "Wow, inizio col botto, in tutti i sensi!" Ma potete immaginare il mio sbigottimento di fronte alla sequenza in cui, al posto delle fiamme e dell'esplosione, compare una scritta "VFX: CAR ON FIRE" (effetti speciali di macchina in fiamme). Lo sguardo disperato di Doug, che ricorda un po' quello di Schwarzenegger in Atto di Forza, è abbastanza eloquente e grottesco. Sconvolto, il nostro va in cerca di conforto dal prete senior (il presunto babbo del regista, lo ricordiamo), che gli dice: "Per trovare te stesso devi fare un lungo viaggio, devi raggiungere un posto dove non troverai Dio."
Cambio di scena, inquadratura di un bosco che ha tutto l'aspetto di quello dietro casa, e la didascalia "CINA".

Ammetto di aver riso, ed ecco che in quel momento ho capito che avrei assistito ad una roba sì atroce, ma fuori di testa. E sarà così fino alla fine, è inutile che mi dilunghi a raccontare la trama, in fondo è stata raccontata tutta nel dialogo tra regista e produttore: in Cina Doug accoglie in sé il superpotere di diventare un dinosauro, torna negli USA e una sera salva davvero la prostituta da fine certa. Il mattino dopo entrambi si risvegliano svestiti nel letto, e il dialogo tra i due è una roba davvero surreale:

Carol: [voce roca] "Questa notte è stata... stupefacente."
Doug: "Oh. [faccina compiaciuta] Bene. In tutta onestà, lasciami dire che non succederà più."
Carol: "Puoi starne certo."
Doug: "Oh. È andata così male?" [faccina delusa guardandosi il pacco]
Carol: "È stato... strano."
Doug: "Oh."
Carol: "Dai, è successo tutto così velocemente. Mi sono spaventata, penso di essermela fatta pure addosso!"
Doug: "Ah, quindi anche per te è stata la prima volta?"
Carol: "Sì."
Doug: [espressione imbarazzata] "Come ti ho già detto, io sono un prete, non dobbiamo raccontarlo in ..."
Carol: "Momento, momento! Di cosa stai parlando?"
Doug: "Di cosa stai parlando TU?"
Carol: "Del fatto che sei diventato un dinosauro e ti sei mangiato un tizio."
Doug: "Oh. Eh? COSA?"
Carol: "COSA?"

Insomma, grazie a Carol, Doug accetta la propria condizione e il ruolo nuovo: salvare le anime e placare la propria fame animalesca uccidendo i tizi cattivi, partendo proprio dal responsabile che aveva ucciso i suoi genitori il quale, casualmente, andrà nella sua chiesa a confessare i propri peccati. La scena in effetti è abbastanza ridicola: 
Doug: "Quali peccati vuoi confessare, figliuolo?"
Frankie: "Ah, accidenti, da dove partire? Immagino che potremmo coprire gli ultimi... quattro giorni? Ho rubato caramelle a un bambino, poi l'ho gettato nel fiume - così non poteva fare la spia, ovviamente - poi, ah, beh, faccio il pappone, produco droga e la spaccio, ho assassinato un paio di vecchi davanti ad una chiesa... ecco cos'ho fatto, padre."
Doug, giustamente, s'incazza, il suo braccio diventa quello di un Velociraptor e uccide in modo cruento Frankie (ma noi non vedremo quasi nulla, a parte la protesi di gomma a forma di artiglio letale che sbuca dal confessionale in compensato che il legno dell'IKEA al confronto è mogano massiccio).

No, volete che mi dilunghi? Ho già scritto fin troppo.

Posa plastica e stilosa e, alle spalle, ninja cinesi
VelociPastor (mi raccomando la "P" maiuscola) è tutto qui, ha il grandissimo pregio di durare settanta minuti in croce (ahr ahr ahr), è un film raffazzonatissimo ma fatto con un certo stile. Per dirne una, il regista, a riprese terminate e prima di svilupparla, ha preso la pellicola e l'ha messa in un forno a 90° per una decina di minuti per darle una colorazione leggermente vintage. Le scritte e le didascalie, fatte in giallo bello carico, richiamano i filmacci anni Settanta e Ottanta. Alcune scene hanno un montaggio alla Crank!, con lo schermo diviso in tanti riquadri, ciascuno dei quali si sofferma su un dettaglio della stessa scena. Le tecniche di ripresa ricordano molto i grandi classici italiani horror, parliamo di Lucio Fulci e Lamberto Bava, di cui Brendan è fan dichiarato. Altre fonti di ispirazioni per le tecniche di ripresa e per l'uso della musica sono stati due anime, Neon Genesis Evangelion e FLCL (Furi Kuri). Insomma, c'è una discreta cura nonostante l'atmosfera generale sia quella da film amatoriale girato nello scantinato. L'ironia diventa un mezzo per ovviare alle carenze tecniche e di bugdet. Non hai i costumi da veterani del Vietnam? Non importa, bastano pantaloni verdi e camicia mimetica, se poi indossi scarpe da ginnastica moderne chi vuoi che se ne accorga? Stai impersonando un chirurgo di fama mondiale? Basta che indossi un camice dismesso, uno stetoscopio e il faretto sulla fronte e il gioco è fatto. VelociPastor è pieno di questi accorgimenti troppo idioti e troppo brutti per sembrare veri, e non viene fatto nulla per mascherarli da ciò che sono in realtà.

Il film funziona, ma solo fino a un certo punto. La trama non è interessante, anche se certe battute (soprattutto quelle irriverenti) fanno pensare ad una scrittura più fine di quel che sembri; ma è pressoché impossibile provare empatia per i personaggi o seguire col cuore in gola le loro vicende. Guardi il film, ogni tanto affiora una risata a denti stretti e hai la certezza che dopo i titoli di coda presto ti dimenticherai di quello che hai appena visto. Un aspetto veramente positivo, però, c'è: la colonna sonora SPACCA DAVVERO, scritto tutto in maiuscolo! Non conoscevo mezza band, ma mi sono ripromesso di recuperare qualcosa della loro produzione, soprattutto dei Math The Band, dei quali nel film c'è la canzone Didn't have the time to think. Da ascoltare, decisamente carina.

Dato che avrete già sbirciato il voto finale e avrete aggrottato le sopracciglia, rispondo immediatamente alla Domanda delle Domande: VelociPastor è migliore o peggiore di Robotropolis? Dai, leggendo la recensione è chiarissimo: è brutto, davvero brutto, fa sghignazzare, ma fa un giro su se stesso per entrare nell'Olimpo delle Cacatone Dichiarate, il girone dedicato ai film nati consapevolmente per far schifo e crogiolarsi in questa consapevolezza. Quindi, sì, VelociPastor è migliore di Robotropolis, ed è costato probabilmente un decimo il che, se vogliamo, lo pone non uno ma due piani più in alto.

Ecco in tutto il suo splendore il costume recuperato su Wish.

Nota che renderà qualcuno felice, tutti gli altri indifferenti: è stato annunciato un seguito (anzi, due) con lo stesso cast e un budget di uno, massimo due milioni di dollari (ci aggiriamo al livello Asylum, giusto per fare un paragone). Il seguito sarà soltanto ideale, perché sarà ambientato nel 1800 in Australia con, udite, vampiri e vampiresse lesbiche. E il rimando all'inglese Lesbian Vampire Killers è pressoché immediato! Attendiamo fiduciosi (ma non trepidanti)... 


Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 5
Ma cosa puoi dire di fronte ad una tale accozzaglia di idiozie e scene scalcagnate? Niente, assolutamente niente. Giusto ad un pazzo poteva venire in mente l'idea di trasformare un prete in un dinosauro. E ad un altro pazzo quella di produrre siffatta idea, aggiungiamo...
Musiche: 8
La colonna sonora mi è piaciuta parecchio, scelta di brani azzeccatissima con musiche ben fatte ed orecchiabili. Quasi quasi ora me le vado anche a recuperare per ascoltarmele in macchina...
Regia: 6
Sono buono, premio alcune scelte non banali (anche se scopiazzate), più che altro perché realizzate con una povertà di mezzi agghiacciante. È in situazioni come queste che puoi vedere del potenziale, magari per Brendan è ancora presto ma... mai dire mai.
Ritmo: 6
Ha dei momenti di stanca (la scena dell'esorcista mi ha un po' annoiato), ma ha il grandissimo pregio di durare solo settanta minuti. Scorre via che è un piacere.
Violenza: 4
Media tra quello che avresti voluto vedere (6) e quello che vedi davvero (2). Potenzialmente splatter, il film alla fine si riduce in qualche bicchiere di vernice rossa (neanche secchio) e protesi gommose che fanno solo ridere i polli. Volutamente, certo, ma l'effetto è lo stesso.
Humour: 6
Non strappa risate roboanti, ma giusto qualche ghignata a denti stretti. Non si poteva, onestamente, chiedere di più.
XXX: 1
Film molto casto, non metto zero solo perché in un punto c'è un Doug visibilmente barzotto.
Voto Globale: 3/7
Dal tre al sette. Che cazzo di voto è mai questo, direte? Mi sembra il voto più corretto da dare, un punteggio senza senso per un film senza senso. The VelociRaptor va visto (oddio, "va visto" non è il termine migliore) con lo spirito giusto, quello goliardico in compagnia di amici per farsi mezza risata. Non resterà niente dopo la visione, solo il senso vacuo del "Ho davvero buttato nel cesso settanta minuti della mia vita per guardare questa roba?". Io vi dico solo che alla fine della visione mi sono sentito un uomo diverso, migliore. Quindi, sì, ne è valsa la pena.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...