sabato 6 febbraio 2021

Lavalantula (2015) | Recensione

Lavalantula
Voto Imdb: 4,5

Titolo Originale:Lavalantula
Anno:2015
Genere:Horror, Fantascienza, Commedia
Nazione:Stati Uniti
Regista:Mike Mendez
Cast:Steve Guttenberg, Nia Peeples, mezzo cast di Scuola di Polizia

L'inferno in California. Disegnato col Paint.

Lo sapevate che il vombato è l’unico animale al mondo a fare la cacca a cubetti e che codesto fatto è tuttora oggetto di studio? La cosa che dovrebbe più far riflettere in questo momento è che fior di studiosi stiano cercando di capire il mistero delle deiezioni poligonali non sferoidali di questo buffo marsupiale australiano, quando ci sarebbero minacce ben più gravi da prevenire… tipo ragni preistorici che sputano lava, tanto per fare un esempio.
Ma facciamo un passo indietro. 
Lavalantula (2015) era parcheggiato da tempo in attesa di essere visto e, proprio oggi, improvvisamente mi è venuta l’insana voglia di gustarmelo. “Leviamolo dalle ragnatele!”, mi sono detto. “Però prima mi faccio uno snack!”, ho aggiunto afferrando un barattolo di aracnidi. Dopo lo spuntino, già dai titoli di testa ho iniziato a sbadigliare e ho capito che difficilmente sarei stato in grado di cavare un ragno dal buco.
Ok, ho esaurito le freddure, ma servono giusto per farvi capire a cosa andrete incontro guardando Lavalantula. Cosa dovrebbe mai spingervi a guardare siffatto esempio di film di dubbia nonché discutibile realizzazione?
  1. Steve Guttenberg, che sono certo conoscerete tutti grazie alla serie di film Scuola di Polizia;
  2. Michael Winslow, Marion Ramsey e Leslie Easterbrook i cui nomi magari non vi dicono niente, ma che una volta visti, riconoscerete immediatamente come tre attori noti proprio per, toh, guarda la coincidenza, Scuola di Polizia.
Leslie Easterbrook

Marion Ramsey

Steve Guttenberg e Michael Winslow

Ora li ricordate?
Esattamente. C’è mezzo cast di un film icona anni Ottanta a recitare in un film spazzatura anni Duemila-e-qualcosa. Come diavolo siamo arrivati a ciò?
Dovete sapere, amici miei, che Steve Guttenberg in realtà era la prima scelta per Sharknado, ma l’attore rifiutò perché lo ritenne un film di merda. Cioè, ci prese, assolutamente. Ma non calcolò che sarebbe diventato un instant cult, come si dice oggi. I due o tre anni successivi li visse con il rimpianto della scelta sbagliata e questo dovrebbe farvi capire un paio di cose: 1) Il livello di notorietà raggiunto da Sharknado 2) Il livello infimo raggiunto dalla carriera del nostro Mahoney, perché nessun attore di serie A (e B, forse C) potrebbe mai rimpiangere di aver rifiutato la parte in una produzione Asylum.
Quando il canale SyFy - colpevole di aver trasmesso proprio Sharknado - gli propose di partecipare ad una produzione - ATTENZIONE! - ambientata nello stesso universo degli squali volanti, questa volta Steve non mandò a quel paese l’agente. Per convincerlo, i produttori gli dissero: “Per l’amor del cielo, Steve… portati chi vuoi, ma partecipa, non sprecare la seconda occasione! Pensa che il regista Mike Mendez deve sapere il fatto suo, il film precedente si chiama Big Ass Spider!, non può che partorire una roba super!”
E Steve, convinto dal pedigree di Mike e allettato dal poter ripercorrere le orme di Ian Ziering, chiamò alcuni cari amici insieme a Winslow, Ramsey e Easterbrook che accettarono. Il resto è storia…
Questa storia.

Ian Ziering (che bella maglietta!) e Steve Guttenberg

Colton West (Steve Guttenberg) oggi è un attore fallito, ma negli anni Novanta era una star di film action di serie B. Per sbarcare il lunario, ora recita in film di serie Z. L’ultimo è talmente brutto che Colton litiga con il regista (WOW! Cameo di Leigh Whannell, ideatore di Saw - L’enigmista, sceneggiatore di Insidious e regista di Upgrade e L’uomo invisibile) e viene licenziato in tronco. Incazzato come una tarantola colpita da alopecia, Colton West sale in macchina per ritornare a casa ma resta intrappolato nel traffico. Proprio davanti a lui, un vulcano su Santa Monica (lo sappiamo che la California è piena di vulcani) erutta all’improvviso e, tra lapilli ed esplosioni assortite, si crea una voragine dalla quale sbuca una stirpe di ragni mai vista prima: grossi, brutti, animati col culo, dotati di corazza vetrosa e in grado di sputare fuoco. Ben presto questi simpatici animaletti, che godono di molte simpatie trasversali, assalgono la città mettendola a ferro e fuoco, anzi lava. Anche la moglie Olivia West (Nia Peeples, star di Saranno famosi e Walker Texas Ranger) ha qualche problema di troppo con i ragni e viene assalita in casa. Il figlio adolescente, solito ragazzo problematico ma con la testa a posto (è un ossimoro voluto e normale), che in piena ribellione se ne era andato a zonzo con amici, deve fronteggiare i nuovi arrivati.
Fan service! Notare l'espressione
densa di significato.
Insomma, ci siamo capiti: la FAMIGLIA deve riunirsi ed iniziano le peripezie dei suoi membri in giro per la città californiana per eccellenza. Le tre micro trame divergono fino a metà film, permettendo a Steve di fare il cazzone, a Nia di far vedere che nonostante l’età ha ancora due bocce così e al figlio… che essere sedicenni è davvero un’età del cazzo oggigiorno.
Sì, ok, a noi della FAMIGLIA AMERICANA non ce ne frega niente. Dov’è la Scuola di Polizia? Lavalantula ci è stato spacciato come una specie di spin-off con Mahoney & Company che vivono nello stesso universo narrativo di Sharknado e affrontano la minaccia di questi ragnetti. Vuoi forse dirmi che…
Sì, cazzo, è tutta una maledetta fregatura!
Leslie Easterbrook (oggi)
O meglio, c’è il minimo sindacale per non beccarsi una class action (gli americani hanno il grille… l’avvocato facile) ma nulla di più. Intanto la poliziotta tettona biondona Debbie Callahan (Leslie Easterbrook), ormai invecchiatina, fa una fine tristissima ad inizio film. Poi Laverne Hooks (Marion Ramsey, RIP 2021, un cuoricino per lei) e Larvell Jones (Michael Winslow, quello che fa i suoni assurdi con la bocca) compaiono ad inizio film nella parte dei membri della troupe e hanno un ruolo marginale nel carnaio finale durante la resa dei conti con i ragnetti. Un po’ troppo poco rispetto a quanto promesso dai trailer. Lo dico apertamente, mi sento un po’ truffato.
Ma, almeno, quello che c’è tra una parentesi e l’altra merita la visione?
No, porca miseria. No.
Winslow & Ramsey (oggi)
Sono andato a raccogliere in giro i pareri su questo film e ho notato che, nonostante voti mediamente bassi, c’è un gruppo nutrito di estimatori che l’ha decisamente apprezzato. Dissento causa dissenteria causata dal film. Mi spiego meglio e sono, ahimè, costretto a farlo con il dovuto e forzato paragone con Sharknado. Lavalantula, pur essendo un film nella sua globalità realizzato un pelino meglio dell’ispiratore, perde fragorosamente su tutta la linea. Il motivo è semplice: laddove la povertà artistica di Sharknado era controbilanciata da una caterva di assurdità sempre più folli ed esagerate, in Lavalantula assistiamo ad un film molto più normale, brutto uguale, un po’ meno povero, con molti riferimenti e battute meta-cinematografiche, ma senza quella follia dissacrante e nonsense che ha reso il diretto concorrente una merda degna di stima e considerazione. Lavalantula è solo brutto, stanco, poco frizzante, piatto, banale, insulso.
Sì, in fondo è quello che dico di ogni film targato Asylum… ma, a parte che Lavalantula non è Asylum ma Cinetel (li ricordiamo per roba tipo Camel Spiders - ehi, allora?, Super Shark, L.A. Apocalypse, Vampirella, I Spit on your grave, etc…), il problema grosso è che il risultato finale è troppo… medio, non è né carne né pesce. Troppo poco delirante per mascherare gli enormi difetti, troppo scalcagnato per goderselo come un bel film d’azione.
Ma c’è qualcosa che si salva? 
Sì, qualche scena degna di nota me la sono segnata e va la riporto qui di seguito:
  • Colton West e amici raggiungono l’immancabile scienziato pazzo che darà loro l’idea finale per vincere. “Dovrete sconfiggere la regina dei ragni…” [pausa drammatica d’effetto] “... Mammalantula!” Io sono rimasto con la mascella spalancata per il disagio della scena.
  • Militari circondati da ragni incazzati: “Ci servono rinforzi!”, “Siamo noi i fottuti rinforzi!”, “Ah.” E muoiono.
  • Steve / Colton West ruba un bus di turisti rincoglioniti. Afferra il volante e si sente il rumore della sgommata prima ancora che il mezzo parta.
  • Nia / Olivia deve fronteggiare un ragno in casa. Vede una teca di vetro al cui interno c’è una splendida katana. Con una gomitata spacca il vetro e afferra la spada… peccato che la teca fosse palesemente aperta.
  • L’effetto del terremoto è dato dalla telecamera che si muove mentre tutta la scenografia (e gli attori) restano immobili.
  • Nia / Olivia cambia magicamente vestito nella stessa scena mentre è inseguita dai ragni.
  • Scritta che compare durante un finto telegiornale: “Declared Marshall Law” (invece di “Martial Law”)
  • Sempre durante i finti telegiornali, i passanti alle spalle sono le stesse comparse che fanno avanti e indietro facendo credere che ci sia più gente.
Bella schifezza, vero?

Sì. Schifezza, come gli effetti speciali.

Ma almeno c’è qualche citazione carina? Di solito questi film si guardano anche per questo giochino. Vediamo quali:
  • Indiana Jones, citato due volte;
  • Pulp Fiction;
  • La maledizione della prima luna;
  • Sharknado (compare Ian Ziering che incrocia Steve e gli dice: "Vorrei aiutarti ma ho un problema di squali");
  • Il Blue Oyster, locale gay più volte citato in Scuola di polizia, viene distrutto dai ragni.
Stop.
Come, stop? Tutto qui? E tutte le prelibatezze, i cameo, i tocchi di genio di Sharknado? Dove sono finiti?
Mi spiace deludervi, non ci sono. O se ci sono, non me ne sono accorto. Davvero, non c’è altro da raccontare, Lavalantula è stata una cocente (ahr ahr ahr) delusione. Una schifezza senza capo né coda, un "vorrei essere lo Sharknado dei ragni ma non posso", un fallimento unito ad un diffuso sentimento di mestizia totale. Il problema è che la gente, evidentemente, non l’ha pensata proprio come me, perché l’anno successivo è stato perfino sfornato un seguito con lo stesso cast: 2 Lava 2 Lantula! Ooooh, ma che mirabolante sfottò a Fast & Furious! Son proprio curios… no, in realtà non lo so mica se ho tanta voglia di vederlo. Detto da me, significa che è uno smacco totale. Prima di lasciarvi al commento, il famigerato paragrafo finale.

Lavalantula è migliore o peggiore di Robotropolis?
Fa ridere di più. Ha un finale. Fa leva su una tristissima operazione nostalgia ma per lo meno ha uno scopo, una missione (nonostante la fallisca). Quindi sì, è migliore di Robotropolis. Il che equivale ad un mezzo fallimento. Bocciato.

Notare l'effetto copia & incolla

Conclusioni
Ma davvero il vombato fa la cacca a cubetti? Sì, è vero. Lo studio più accreditato ipotizza che la conformazione peculiare dell’intestino sia la causa degli strani poligonotti. Ora. Sarà tutto vero, ma se io fossi un vombato sarei sempre in lacrime per il dolore. Che scherzi della natura sono mai questi?

 
Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 3
Piatta, banale, trita e ritrita, pochi elementi di spicco.
Musiche: 5
Non ci ho badato: nulla di memorabile. Ammesso che ci fosse.
Regia: 4
Pochi guizzi per quanto sia un film solido, ma ci sono diversi errori e scene fatte male. Non memorabile.
Ritmo: 6,5
L'unica cosa che si salva del film. Alcune scene potevano anche essere tagliate, ma non possiamo pretendere chissà cosa.
Violenza: 5
Una scena un po' più forte delle altre, ma è lo stesso tipo di violenza di Sharknado: tanto folle da risultare comica.
Humour: 5,5
Qualche risatina la strappa. Meglio farsi aiutare da massicce dosi alcooliche.
XXX: 1
Solo blando fan service di Nia Peebles ma nulla di memorabile.
Voto Globale: 4
Su questo blog, un film per essere memorabile deve sperare di prendere un voto superiore ad 8 e, soprattutto, inferiore a 3,5. Tutto ciò che è nel mezzo è solo dimenticabile, triste, non degno della vostra attenzione. Lavalantula naviga in un enorme mare di mediocrità, evitatelo pure senza soffrire troppo. Aggravante per chi lo guarderà in italiano: doppiaggio davvero fastidioso.

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