Tony Jaa spacca i culi, lo dico senza mezzi termini. E' una bestia, un fenomeno della natura che merita tutto il mio rispetto... cercavo i nuovi Jackie Chan e Jet Li, che sono in declino per raggiunti limiti d'età, e me li ritrovo in Tony Jaa. Grazie a lui e al team che lo segue (Panna Rittikrai in primis) vediamo un ritorno alle origini delle arti marziali. Tanta sostanza, tanto frutto del lavoro e dell'agilità degli attori (anzi, degli atleti), niente cavi e niente CGI. Tanta roba, insomma. Come scrivevo nella recensione di Born to fight - nati per combattere, questo team prende a calci in culo gli strafottutissimi cavi, in cambio di un'altissima spettacolarità delle scene, coreografate da Tony Jaa stesso e dal suo maestro, il citato Panna.
Ong Bak è un film profondamente onesto nei confronti dello spettatore. Il regista Prachya Pinkaew per primo non prende sul serio il pretesto narrativo che fa muovere i personaggi al punto che lascia per strada qualche buco di sceneggiatura. In pratica è come se sussurrasse all'orecchio di chi guarda: "Senti, io prendo un manipolo di poveracci e li pago perché prendano una caterva allucinante di botte in testa dal nostro Tony. Che in cambio ci regalerà acrobazie che vanno oltre i limiti umani, e tu non dovrai fare altro che sgranare gli occhi. Ti sorbirai un fracco di replay e rallenty delle scene più fighe - mi piace autoelogiarmi, che ci vuoi fare! - ma ti prometto che non ti deluderò. Perché so fare solo questo."
Aaaargh! Cazzo mai più la fagiolata alle sei del mattino! |
Parliamo di scene fighissime, a questo punto: ce ne sono almeno tre che da sole valgono il biglietto.
1) Fra tutti i combattimenti, ce n'è uno che mi ha esaltato come un caimano che vede la carne dopo due settimane di yogurt. E' lo scontro contro Mad Dog (Cane Pazzo). Un lottatore americano che sfascia tutto. In cinque/sei minuti densissimi vedremo volare tavoli, sedie, armadi, suppellettili di ogni tipo, e nel mezzo i due che se le danno di santa ragione. Scena assolutamente esagerata e fracassona, proprio come piace a me!
2) L'inseguimento nel mercato di Bangkok. I protagonisti corrono come pazzi nelle viuzze affollate del mercato, mentre i cattivoni cercano di acciuffarli. Ogni angolo del mercato è un pretesto per eseguire acrobazie allucinanti, salti assurdi, scappatoie esilaranti (Tony Jaa riesce a scappare camminando sulle spalle di una decina di persone. Ho detto tutto.) Folle e difficilissima da girare, a mio avviso, con i pochi mezzi di cui la produzione disponeva. Tanto di cappello al regista e ai coreografi.
3) L'inseguimento per le vie di Bangkok con delle specie di apecar / risciò motorizzati. Vedere un nugolo di pazzi che si scannano a bordo di questi trabiccoli è quasi esilarante. Con una scena conclusiva davvero mozzafiato, dove uno di questi mezzi precipita giù da un viadotto e si vede chiaramente uno stuntman che rischia la cotenna sull'orlo del baratro. Assolutamente roba da pazzi.
Lo storia? Esticazzi la storia, lasciatevelo dire. Vi basti sapere che Ong Bak è il nome della statua di Budda protettore di uno sfigatissimo villaggio thailandese, che dei cattivoni trafficanti di droga e di opere d'arte rubano la testa di Ong Bak, e che Tony Jaa è il campagnolo ingenuo che parte alla volta della capitale per recuperare il maltolto. Stop.
Ah, pur avendo viste dozzine di film di genere, io di arti marziali non ci capisco una cippa. Conosco a malapena la differenza fra judo e karate, so che il kung fu lo trovi nei film di Hong Kong, che il muay thai è roba thailandese, e mi basta sapere che il nostro Tony è maestro in questa arte, così come Jackie Chan e Jet Li sono maestri di due stili specifici del Kung Fu. Amen. In tutta sincerità, mi basta che si menino forte.
In conclusione, il film merita? Io urlo: assolutamente sì! Ma non è il film giusto per chi non è appassionato di botte da orbi. Chi cerca una storia, degli spunti di riflessione o vuole piangere disperato prima di commettere suicidio, è meglio che si rivolga rispettivamente a Inception, Donnie Darko e a un film qualunque di Lars Von Trier.
Il Pagellone! | |||
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Così è deciso! | |||
Trama: | 4 Botte da orbi, unite anche a qualche buco di sceneggiatura. | Musiche: | 6,5 Per quanto anonime, sono musiche martellanti quasi techno che ben si accompagnano ai combattimenti. Campionatore a go-go! |
Regia: | 7 Molte belle alcune scelte registiche, anche se Pinkaew abusa un po' troppo del rallenty per sottolineare i momenti fighi. E ce ne sono. | Ritmo: | 8 Bello indiavolato, ogni occasione è buona per menare le mani. |
Violenza: | 8 Non muore praticamente mai nessuno (o quasi), ma gli stuntmen si fanno più male dei personaggi. Lo premio per questo... | Humour: | 3 L'aspetto umoristico è come al solito affidato al classico, inutile personaggio sfigato. |
XXX: | 0 Niente di che, ma che ce frega qui? | Voto Globale: | 7,5 Sette e mezzo sparato: se lo merita tutto perché mantiene le promesse. |
Qualche screenshot, tanto per gradire:
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