martedì 27 novembre 2012

Venus Wars (1989) | Recensione

Venus Wars
Voto Imdb: 6,9
Titolo Originale:Venus Senki - ヴイナス戦記
Anno:1989
Genere:Fantascienza / Animazione
Nazione:Giappone
Regista:Yoshikazu Yasuhiko
Cast:-

Hiro e la sua Monomoto
Agosto, 2002 DC. Al principio fu notato dall'osservatorio Sokolov in
Nord America. Percorreva i remoti confini del sistema solare... a
65000 unità astronomiche dalla Terra. E penetrò nel regno dei pianeti
interni per la prima volta in 3.000 anni. Un gigante di ghiaccio...
L'asteroide Apollon.
12 Maggio 2003. Avvicinandosi lungo il piano dell'eclittica, la pachidermica
palla di ghiaccio cozzò contro Venere. L'enorme collisione alterò
per sempre la faccia di quel pianeta. Lo spesso strato atmosferico fu fatto
a brandelli, per lo più proiettati nello spazio. Parte delle centinaia di miliardi
di tonnellate di frammenti di ghiaccio formarono mari di acido che colmarono
le vallate. La pigra rotazione del pianeta subì un'accelerazione, fino a circa 112
giorni, donando a Venere un singolo ciclo notte/giorno all'anno.
E così in un istante Venere fu trasformato in un pianeta abitabile, una sorella
della Terra. Ora sembrava solo che aspettasse il tocco finale delle mani
dell'uomo per trasformarsi in una nuova Terra. E, al solito, l'umanità fu
all'altezza della situazione.
La prima astronave con equipaggio umano atterrò su Venere nel 2007.
Il primo gruppo di immigrati si stabilì sul continente nord di Ishtar nel 2012.
Il primo anno del Calendario Venusiano.
E nel 72simo anno venusiano - anno terrestre 2083...ha inizio la nostra storia...
[dall'introduzione del primo volume di Venus Wars, edizione Granata Press.]

Orco giuda! Siamo nel PRIMO ANNO DEL CALENDARIO VENUSIANO! Quale migliore occasione per recensire Venus Wars?

Avvertenza!
Con questa (lunga) recensione vi parlo col cuore in mano di uno dei miei lungometraggi d'animazione preferiti. Il tono di esaltazione di cui questa recensione è intrisa farà sì che il voto finale sia più alto di quello che la qualità intrinseca nonché oggettiva lasciano supporre, soprattutto a livello di trama. Pertanto ritenetevi avvisati: questo è per me un film da 9 - NOVE - Enne O Vi E per tanti motivi, anche nostalgici, e anche se sicuramente ha molti difetti sottolineatimi da diversi amici detrattori (ai quali dico: avete pure ragione ma fottesega, anzi, leggete tutto perché a fine recensione c'è una dedica per voi), ve lo dico apertamente: a me piace così com'è e vi spiego il perché.

Iniziamo!
Gundam (YAS)
Da sempre in Giappone la fantascienza è stata terreno fertile per il cinema d'animazione. Tralasciando il sottogenere robotico, se dovessi parlare di fantascienza classica i primi titoli che mi vengono mente sono quelli legati alle opere di Leiji Matsumoto, che negli anni '70 ha creato un vero e proprio universo da space opera in cui si muovono i suoi indimenticabili personaggi (Capitan Harlock, Masai e Maisha di Galaxy Express 999, il Capitano Avatar di Starblazers e così via. Sì, uso i nomi occidentali con cui imparai a conoscerli da bambino). Spostandoci negli anni '80 e saltando a piè pari il fenomeno Gundam che ha aperto nuove vie sul modo di intendere fantascienza, guerra e robot, non posso non citare quelli che per me sono i quattro mostri sacri dei film cinematografici d'animazione di quella decade: Macross (1984), Le Ali di Honneamise (1987), Akira (1988) e Venus Wars (1989). Un comune denominatore è la qualità dell'animazione assolutamente mostruosa rispetto ai canoni dell'epoca, Disney inclusa. Il loro impatto visivo, la loro potenza e la loro qualità oggettivamente superiore ha fatto sì che almeno Macross e Akira entrassero prepotentemente da subito nell'immaginario fantascientifico collettivo. Anzi, Akira ha sicuramente travalicato il genere di nicchia, al punto da essere (ri)conosciuto anche da chi non mangia quotidianamente pane e anime, un po' come è successo con Ghost in the Shell nella decade successiva.
Dei quattro, il meno conosciuto è Venus Wars che a mio avviso merita una considerazione maggiore rispetto a quello che il destino gli ha riservato. Venus Wars è innanzitutto un CLASSICO. Può piacere o non piacere, ma è un film che un appassionato di fantascienza e di animazione giapponese dovrebbe vedere a prescindere.

Gundam (YAS)
L'autore Yoshikazu Yasuhiko!
Prima non ho citato Gundam a caso. Uno dei padri di questo capolavoro robotico è Yoshikazu Yasuhiko (da ora in poi, YAS), che del Gundam classico curò il character design (potremmo definirlo in modo rozzo lo studio grafico dei personaggi) e che oggi è nuovamente alla ribalta per aver riscritto, disegnato e pubblicato il manga DEFINITIVO sulla saga originaria, ovvero Gundam Origini. YAS è a tutti gli effetti considerato uno dei pilastri dell'animazione giapponese. Il suo morbido tratto caratteristico, pulito ma particolareggiato allo stesso tempo, è assolutamente riconoscibile e allo stesso modo apprezzato. Le sue splendide illustrazioni sono pari a quelle di mostri sacri come Haruhiko Mikimoto (illustratore di Macross) e Akemi Takada (character designer di Lamù, Creamy e Kimagure Orange Road,  giusto per citarne i più famosi). YAS esordisce nei primi anni '70 presso la casa di produzione del Maestro Osamu Tezuka, successivamente cura gli storyboard per la prima serie di Starblazers, il character di Raideen e Kum Kum per poi passare alla Sunrise con la quale collabora alla realizzazione degli anime robotici Combattler V, Zambot 3 e Gundam. Negli anni '80 lega il suo nome a tre lungometraggi molto particolari: Crusher Joe (1983, fantascienza classica), Arion (1986, mitologico/fantasy) e, appunto, Venus Wars. Recentemente ha pubblicato alcune biografie in versione manga, fra queste ricordiamo Alessandro Magno e Gesù.

Crusher Joe, Combattler V, Zambot 3 (illustrazioni di YAS)

I personaggi in super deformed
Venus Wars - Il manga!
Venus Wars è innanzitutto un manga in quattro volumetti. Pubblicato in Giappone dal 1986 al 1990 e in Italia nei primi anni '90 dalla defunta Granata Press, è stato fortunatamente riedito dalla Magic Press nel 2009 in una edizione finalmente degna di questo nome. Diciamolo subito a scanso di equivoci: il manga è decisamente superiore al film, e vi consiglio di leggerlo indipendentemente dal fatto che il film vi sia piaciuto o meno (più avanti troverete un breve approfondimento sulle principali differenze fra manga e film). YAS, che del manga è stato ovviamente l'autore, è diventato produttore, sceneggiatore e regista della sua versione animata.

Hiro con la divisa Killer Commandos
Venus Wars - Il film!
Di cosa parla Venus Wars? Partiamo dal background di fondo, che è comune al manga e al film: agli inizi degli anni 2000 un asteroide di ghiaccio colpisce il pianeta Venere, cambiandone l'orbita e rendendolo abitabile. La storia inizia decine di anni dopo il processo di terraforming, e gli umani sono divisi in diverse fazioni: abbiamo i terrestri (neutri) e i venusiani di ultima generazione, a loro volta divisi in due stati: Aphrodia e Ishtar. I rapporti fra le due fazioni venusiane iniziano a degenerare sempre più per mere questioni economiche: Ishtar, più potente dal punto di vista militare, ha messo gli occhi sui ricchi giacimenti di Aphrodia e ne progetta l'invasione. Che avviene con tutti i crismi.
Miranda, Race Queen
dei Killer Commandos
Da questo momento, manga e film si discostano notevolmente. In questa sede seguiamo le vicende così come le vediamo a video. Il protagonista è Hiro, un motociclista scavezzacollo di Aphrodia, asso dello scalcinato team Killer Commandos, specializzato in una specie di rolling game brutale disputato a bordo di una caratteristica monomoto (moto ad una ruota sola). Proprio durante una gara in cui per la prima volta i Killer Commandos possono ambire ad una vittoria, inizia l'invasione di Ishtar: un fottutamente enorme aeroplano da guerra si schianta nei pressi dello stadio, e dei possenti Tanko ishtariani (mastodontici carri armati) occupano in pochissimo tempo la capitale Io. Nel giro di un solo giorno le condizioni di Aphrodia precipitano, condizioni che portano il governo alla resa totale. In parallelo iniziamo a seguire anche le vicende di Susan Sommers, una giornalista terrestre che, a caccia di scoop, si trova catapultata tra le prime linee del conflitto e vivrà una passionale storia d'amore. Hiro e il suo team, a loro volta, si trovano costretti ad entrare in battaglia al punto che il ragazzo stesso sarà arruolato tra le fila aphrodiane, che vorrebbero fronteggiare i temibili Tanko con delle... monomoto corazzate, potenzialmente in grado di avere la meglio sui Tanko grazie alla loro agilità. Che sorti ha riservato il destino per i nostri eroi? Boh. Guardatevelo e scopritelo da soli, ecco.

Susan Sommers
La storia del film è un gran bel miscuglio di guerra, fantascienza, morte, amore, politica. Elencati in ordine di importanza e minutaggio. L'introspezione è decisamente spicciola, al regista interessa di più farci vedere le azioni e le reazioni di questi ragazzi che si trovano catapultati in un Evento più grande di loro piuttosto che un'analisi introspettiva che ci faccia capire i loro pensieri e le loro emozioni. Questa superficialità di fondo è chiaramente l'aspetto più limitato e quindi negativo del film, unito ad un finale affrettato che non rende giustizia alle premesse. Per non parlare di alcuni personaggi, davvero inutili ed irritanti (per non dire deboli), prima su tutte la citata Susan Sommers che avrei voluto prendere a mitragliate già prima di metà film. Pazienza.

Venus Wars ha però ben altre frecce nel suo arco. E' innanzitutto un film mastodontico. Dura quasi due ore. E' un film granitico, maestoso, spettacolare. Merito innanzitutto dei disegni, splendidi come tratto e come tinte. E merito di una qualità dell'animazione a tutto campo davvero fantastica per quegli anni. Ogni scena, anzi ogni sequenza è talmente ricca di particolari che mi domando quanto tempo e quanti sforzi siano stati necessari per animarli tutti. Basti guardare la cura che è stata riposta nei riflessi di luce per rendersi conto del lavoro che c'è stato dietro. Un paio di sequenze, forse troppo azzardate per la produzione, rovinano però la coerenza visiva di fondo; il regista in un paio di punti ha unito riprese dal vivo (scene desertiche soprattutto) a sequenze animate, nelle quali ha inserito le monomoto in movimento. Il risultato finale stride troppo rispetto alla qualità generale dell'opera, al punto che avrei preferito ne avessero fatto a meno. Dato che per fortuna durano poco, non inficiano più di tanto la visione.
Ma Venus Wars ha anche un altro grandissimo aspetto positivo che ha contribuito a renderlo così maestoso: la colonna sonora curata dall'immenso Joe Hisaishi, famoso ai più per aver legato il suo nome alle produzioni di Hayao Miyazaki per lo Studio Ghibli e ai film di Takeshi "Beat" Kitano. In Venus Wars ha costruito un misto di rock '80 / j-pop / musica con orchestra che sottolineano in modo trascinante i vari momenti, ora drammatici, ora d'azione, ora maestosi. La canzone "Shakunetsu no circuit" / "Crash and Burn" entra di diritto nella mia Super Mega Gold Compilation Definitiva, quella che ascolto in macchina quando voglio gasarmi come un ossesso. Sarò fatto strano.



Alcuni splendidi fondali: questo è Venus Wars


Hiro in divisa da battaglia
Manga e Film - Le differenze!
Come anticipato, ho subito sottolineato la superiorità del manga rispetto al film. Per tanti aspetti. Partiamo dalla storia: è decisamente più articolata e più ricca di quelle sfumature che nella trasposizione animata si sono perse. In secondo luogo i personaggi sono più delineati e hanno uno spessore maggiore. Soprattutto, sono personaggi memorabili. Non posso non ricordare con affetto Miranda, l'irascibile, sboccata, impavida Race Queen dei Killer Commandos; o il Tenente Kurtz, odiosetto, perfettino ma dannatamente bravo sulle moto e dotato di carisma non comune; oppure ancora l'ingenua, piagnucolosa, irritante Maggie, la fidanzatina di Hiro... ognuno ha il suo ruolo definito e agisce in modo credibile. I drammi interiori e il cambiamento - inteso come crescita - sono vissuti in modo più marcato, e YAS è stato bravissimo a trovare il giusto bilanciamento tra la componente bellica e quella psicologica. Per non parlare del fatto che il film copre solo i primi due volumetti: la storia, in realtà, prosegue spostando l'attenzione da Aphrodia a Ishtar, trasformando la seconda parte di Venus Wars in un dramma politico con venature di spy-story. E con un finale, tra l'altro, davvero sorprendente. Cosa che purtroppo non succede nel film, il cui finale non è solo è affrettato e quasi raffazzonato, ma ribalta in senso diametralmente opposto quello del manga, che ne viene totalmente stravolto nel merito. Ma sticazzi, meglio così: chi legge il manga e vede il film non trova due copie della stessa storia, ma vive due mondi paralleli ed alternativi.


Conclusioni!
Dopo aver letto tutti questi peana trionfali, potreste criticarmi dicendomi che sto esaltando la qualità del contenitore a dispetto di quella del contenuto. Che sto parlando di superiorità dell'estetica sulla riflessione. Probabilmente avete ragione nel renderla una critica, se per voi è più importante il messaggio rispetto a ciò che viene usato per veicolarlo. Io sono più per un equilibrio delle parti e rivendico con forza l'idea che spesso basta anche una bella sequenza, una bella immagine, una bella musica a causarmi un brivido, un accenno di trepidazione. Venus Wars è un insieme di tutte queste cose; a me emozionò nel lontano 1991 quando lo vidi su VHS, ed emoziona ancora a vent'anni di distanza, pur guardandolo non più con l'occhio dell'adolescente, ma con quello... dell'adolescente cresciuto. Riesco a riconoscerne i difetti più gravi, ma li  ignoro - li rimuovo -, perché per me quello che conta davvero è proprio il pathos. O il ricordo di quei brividi. Hiro è un diciassettenne che lotta per sopravvivere in un conflitto armato. E io, diciassettenne, seguivo con passione le sue vicende. Oggi mi è rimasto l'imprinting del diciassettenne di allora che si emozionò. E' l'effetto nostalgia. In questo caso, questo effetto influisce sul giudizio di un'opera, e per forza di cose fa di questa recensione una recensione imperfetta. Non pretendo di avere chissà quale credibilità come recensione: semplicemente, scrivo e parlo di quello che per me ha provocato emozione nel tempo e continua a farlo tuttora.

Voi che non apprezzate Venus Wars, in amicizia e con affetto, con veemenza puppatemi la fava. :-)


Note finali sulla versione italiana!
A titolo di cronaca, vi ricordo che Venus Wars è distribuito in Italia da Yamato Video in formato Blu Ray. La versione DVD non era il massimo, ma a quanto pare la trasposizione su Blu Ray è stata fatta da una fonte qualitativamente migliore. Peccato però per l'adattamento (davvero povero) e per il doppiaggio (incontrovertibilmente osceno). Suggerisco vivamente la visione in originale con i sottotitoli che, fra l'altro, chiariscono meglio alcune scene che in italiano sono assolutamente incomprensibili perché tradotte a cazzo di cane. Ahug.

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 6,5
Un potpourri di cliché bellici: amore, guerra, morte e tanta azione. Peccato per i personaggi, delineati in modo superficiale e sicuramente perfettibile.
Musiche: 9
Joe Hisaishi ha fornito una delle sue prove più difficili. Solo lui poteva fare un miscuglio di orchestra, rock e j-pop anni'80 in modo così credibile, trascinante ed emozionante.

Regia: 8,5
Non ci sono cazzi, la qualità dell'intera opera, dal punto di vista visivo e registico, è superlativa. Ha delle cadute di stile, purtroppo, ma la media è assurdamente alta.
Ritmo: 8
Se non avesse ritmo proprio questo fulgido esempio di space opera, sarebbe un fallimento su tutta la linea. Così non è.
Violenza: 5
C'è sangue, qualche personaggio schiatta, ma non c'è splatter e non c'è il soffermarsi morboso sul dolore.
Humour: 6
C'è qualche (dimenticabile) gag affidata a personaggi secondari.
XXX: 3
Qualche scena di fan service, ma niente di memorabile.
Voto Globale: 9
E' un nove dato più dal cuore che dalla mente. E' un nove alla nostalgia e all'emozione. E' un nove all'atmosfera e all'estetica... questo è Venus Wars. Un classico che andrebbe riscoperto e visionato da ora all'eternità.

6 commenti:

  1. Beh, sai una cosa, mi è venuta voglia di vederlo…

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  2. Mi fa piacere :)
    Il rischio di queste recensioni troppo entusiastiche è di provocare aspettative troppo elevate che potrebbero portare a delusione... io ci provo :P

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  3. mai sentito parlare di questo film ma onestamente non mi ispira proprio

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  4. La prima volta che vidi questo cartone animato fu nei lontani anni 90. Me lo passò un amico su videocassetta, assieme a "Baoh", "Patlabor" e "Appleseed": i cellulari erano ancora nell'immaginario collettivo, non c'era ancora internet e l'unica cosa che si poteva scaricare era la fidanzata quando ti rompeva troppo le scatole... ah che bei tempi!! Comunque è uno dei miei film di animazione preferiti di sempre - Thomas

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  5. Ahahahah! Grazie del tuo contributo, Thomas! Mi fa sempre piacere leggere commenti così! :D

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  6. Insieme a Baoh,Appleseed,crusher joe e la serie di Conan in vhs ha fatto la gioia dei miei 16 anni..una stagione irripetipibile

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