venerdì 13 ottobre 2017

Oltre le nuvole, il luogo promessoci (2004) | Recensione

Oltre le nuvole, il luogo promessoci
Voto Imdb: 7,2
Titolo Originale:Kumo no mukō, yakusoku no basho
Anno:2004
Genere:Fantascienza, Sentimentale
Nazione:Giappone
Regista:Makoto Shinkai
Cast:Hidetaka Yoshioka, Masato Hagiwara, Yūka Nanri


Attenzione! Questa recensione è un estratto della Monografia su Makoto Shinkai. Ne ho fatta una versione separata ai fini di una bieca migliore indicizzazione dei motori di ricerca. Seguite questo link per leggere l'intero articolo! LINK

Livello di spoiler: UHM [trama generica senza nulla svelare del finale]


Altra splendida immagine tratta dal film.
Non ci resta, a questo punto, che aspettare al varco Shinkai con il suo primo lavoro di un certo spessore, che arriva nel 2004 con Oltre le nuvole, il luogo promessoci (traduzione letterale del titolo originale), lungometraggio di un'ora e mezza. Ah, l'ucronia! Uno dei miei generi fantascientifici preferiti, l'ucronia ci racconta cosa succederebbe se un evento del passato avesse avuto uno svolgimento ben diverso da quello che la Storia ci insegna. Giusto per darvi qualche esempio letterario, permettetemi di citare Harry Turtledove con Invasione Anno Zero (1994, con i relativi seguiti) che racconta di come, durante la II Guerra Mondiale, avvenga una rovinosa invasione di alieni simili a grosse lucertole bipedi che sconvolge l'intero pianeta; Philip K. Dick (La svastica sul sole, 1962) e Robert Harris (Fatherland, 1992), che immaginano ipotetici anni '60 in cui la Germania ha vinto la Guerra e il nazismo impera su tutta l'Europa. Come noterete, l'ucronia ha bellamente attinto dal pentolone della II Guerra Mondiale, divenuto uno dei suoi temi più gettonati, forse anche abusati; nella stessa direzione va Oltre le nuvole: Shinkai immagina come, alla fine della Guerra, il Giappone sia stato diviso in due parti, quella meridionale controllata dagli Stati Uniti e quella settentrionale dall'Unione (chiaro riferimento all'Unione Sovietica). Chi ha detto: Chi ha detto: "Ehi, è come le due Coree?". Durante i nuovi ipotetici Anni '90 il Giappone inizia il processo di unificazione, ma l'isola di Hokkaido (ribattezzata Ezo) continua a resistere; per mano dell'Unione viene eretta una torre enorme, talmente alta ed imponente da poter essere visibile perfino da Tokyo. Nessuno sa a cosa serva e il perché sia stata costruita.
Hiroki e Takuya
La storia inizia con queste premesse e si focalizza su Hiroki Fujisawa e Takuya Shirakawa, due bambini prodigio, geni (e figli) della tecnica, che hanno un grande sogno: riuscire a riadattare un velivolo da loro ritrovato, col quale raggiungere la Torre di Ezo e scoprirne il misterioso segreto. La compagna di scuola Sayuri Sawatari, palesemente nonché ovviamente innamorata del ribelle Hiroki, si unisce al gruppo e viene coinvolta nel loro grande sogno. Quando finisce l'estate del loro ultimo anno di scuola, Sayuri scompare improvvisamente senza lasciare tracce e i due ragazzi in preda allo sconforto si separano, abbandonando il loro folle progetto; li ritroviamo tre anni dopo, il freddo e calcolatore Takuya è diventato uno scienziato che studia il fenomeno degli universi paralleli, l'impulsivo Hiroki si è trasferito a Tokyo per dimenticare, senza riuscirci, Sayuri. Presto, però, la situazione degenera: una nuova guerra di indipendenza contro l'Unione è alle porte, e giungono notizie frammentate sulla povera ragazza, ricoverata in un ospedale militare ed in piena narcolessia a causa della quale non riesce più a svegliarsi. Un sogno ricorrente di Hiroki che vede la ragazza sola, abbandonata in una struttura mistica e fuori dalla realtà, accende una nuova scintilla nel ragazzo: e se quello non fosse un semplice sogno, ma una sorta di interconnessione con Sayuri?
L'ultimo saluto tra i tre protagonisti.
Struggente, nevvero?

Commento
Notare la qualità degli sfondi, già ora strepitosa.
Oltre le nuvole parte da una premessa molto interessante, ma presto abbandona la sua attenzione all'ambientazione e al mondo alternativo creato, per soffermarsi sulle vicende dei due ragazzi, costretti dalle circostanze a ritrovarsi ed unire le loro forze. I temi tanto cari a Shinkai affiorano tutti: salti nel tempo a livello narrativo, comunicazione (tra le menti, in questo caso), treni, introspezione spicciola. Alcune sequenze nel cielo ed altre volutamente oniriche fanno gridare: "Studio Ghibli!" a pieni polmoni e, aggiungo, non senza fondamento. Nella prima parte, la formula funziona davvero bene. Quando l'autore si muove su un terreno a lui congeniale, i vari elementi si incastrano molto bene tra loro: inizi a capire l'alchimia tra i ragazzi, intuisci la forte amicizia che li lega e cogli - oltre non ti viene mostrato - il loro carattere. Poi, quando arriva Sayuri, respiri già in anticipo una singolare aria di malinconia, perché sai che di quei momenti di giovinezza rimarrà soltanto il ricordo. I problemi iniziano ad arrivare quando la storia cambia registro, si parte con le supercazzole prematurate e si aggiungono inutili complicazioni che si affastellano una sull'altra, disorientando lo spettatore. Le scene di raccordo diventano sempre più scollegate, rendendo l'intera struttura narrativa poco omogenea.
Qui iniziano le supercazzole
La magia che si respira nella prima parte, così magistralmente resa grazie all'unione di splendide immagini e incipit interessante, si scioglie come neve al sole, quando si tratta di dare un seguito alle premesse e delle risposte agli interrogativi. Purtroppo, Oltre le nuvole implode su se stesso proprio quando tutto sembrava sulla rampa di lancio. Non aiuta, come spesso accadrà con le opere di Shinkai, una esasperante lentezza di fondo, che fa venire la voglia o di chiudere il player o di spararsi un litro di caffè in endovenosa per non cedere ai martellanti colpi di tedio. Essendo il primo lavoro di un certo livello, si può chiudere un occhio e perdonare le molte incertezze che lo caratterizzano, ma il film è e rimane una produzione incompleta; qui, più che altrove, si abusa dell'espediente che vede i personaggi parlare fuoricampo con un'inquadratura statica e bloccata su un particolare; può essere il campo lungo di un paesaggio o la ripresa ravvicinata del corrimano di un treno, ma la sostanza non cambia: è tutto fermo e immobile, qualche (bel) gioco di luce e riflessi ravviva lo schermo per un istante e sullo sfondo i personaggi perseverano nelle loro inutili seghe mentali.
Immaginatevi un dialogo intero con questa inquadratura fissa.
Bella, eh, ma che due palle...
Il film è incompleto, secondo me, anche perché non sfrutta appieno le premesse dell'ucronia: l'aspetto fanta-storico è solo un banale orpello per dare una cornice alla storia, ma non viene minimamente approfondito, anzi viene messo in secondo piano fino a scomparire del tutto. Se Oltre le nuvole fosse ambientato ai giorni nostri o in un futuro prossimo, non cambierebbe assolutamente nulla. Peccato, perché sfruttare più approfonditamente le premesse iniziali avrebbe dato più ampio respiro alla storia, rendendola avvincente e, soprattutto, coinvolgente. Ecco, di tutti i difetti del film, il peggiore è proprio la mancanza di coinvolgimento: non mi ha preso, non ha fatto sì che mi chiedessi cosa ci fosse davvero oltre quella maledetta torre o cosa ne sarà di Sayuri. Una volta trovate le risposte a queste domande, il film termina senza che mi sia rimasta addosso quella voglia di rivederlo che succede quando scatta la scintilla. Superbo visivamente tenendo presente che è di oltre un decennio fa, ma freddo ed inconcludente. Peccato.

Io continuo a rimanere basito di fronte alla qualità dei suoi disegni.
Pioggia. Toh.

Cliccate per ingrandire e godere della magnificenza dell'immagine.

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 4,5
l'ambientazione è fine a se stessa, i personaggi non hanno spessore, lo svolgimento non crea coinvolgimento.
Musiche: 6
il solito pianoforte di Tenmon, sto già iniziando ad odiarlo. Ma in accompagnamento alle scene tristi del film, non si può negare che sia funzionale allo scopo. Qui, per giunta, c'è in azione una piccola orchestra che rende il suono leggermente più ricco.
Regia: 6,5
la mano di Shinkai c'è e si vede, l'aspetto tecnico è ineccepibile, ma sono state fatte scelte oscene, probabilmente dovute ad un budget risicato, che rendono l'opera ingenua e per nulla perfetta.
Ritmo: 4
lento, noioso, prolisso, colmo di scene e dialoghi inutili. Si fosse mantenuto ai livelli di un mediometraggio, ne avrebbe giovato enormemente.
Violenza: 4
Poco o nulla.
Humour: 4
Non si ride neanche per sbaglio.
XXX: 0
Nulla da segnalare.
Voto Globale: 5
Ritengo Oltre le nuvole uno spreco di talento e risorse. Il potenziale c'è e si vede in ogni inquadratura... se solo avesse senso prendere le scene singolarmente, così come sono, senza inserirle in un contesto più ampio come un film normalmente richiederebbe. Un'occasione mancata, dove la noia la fa da padrona e non avviene la benché minima empatia con i personaggi.

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