mercoledì 31 luglio 2019

Iron Sky: The Coming Race (2019) | Recensione

Iron Sky: The Coming Race
Voto Imdb: 5
Titolo Originale:Iron Sky: The Coming Race
Anno:2019
Genere:Fantascienza, Commedia, Azione
Nazione:Finlandia, Germania
Regista:Timo Vuorensola
Cast:Lara Rossi, Vladimir Burlakov, Kit Dale, Julia Dietze, Udo Kier

L'Ultima Cena dei Rettiliani... immagine suggestiva del film.
Non sempre, purtroppo, un budget maggiore è sinonimo di qualità superiore. Iron Sky: The Coming Race, seguito del primo Iron Sky - Saranno nazi vostri! (2012, recensito qui), ne è un perfetto esempio. Lo stavo aspettando da anni, sette per la precisione, e ci stavo sbavando copiosamente dopo che i primi trailer avevano iniziato a circolare, sapientemente diretti da Timo Vuorensola, lo stesso regista del primo film. Ma, ahimé, il risultato è stato davvero una dilusione di diludendo [cit. Joe Bastianich feat. Crozza]. Facciamo mezzo passo indietro per esporre ai neofiti di cosa stiamo parlando, perché siamo nel regno dei film low-budget a bassa diffusione nei circuiti nazionali ed internazionali e un minimo di spiegazione è quantomeno dovuta.
Correva l'anno 2012, quando nelle sale di alcuni paesi europei (Finlandia, Germania, Inghilterra e poche altre) uscì il primo Iron Sky, film nato da un progetto del 2006 e co-finanziato, tra i vari modi, anche attraverso piattaforme crowfunding grazie ad un gruppo di appassionati entusiasti. Il risultato diede ragione al finlandese Timo Vuorensola, regista nonché mente dell'intero progetto: recensioni relativamente positive, ottima risposta del pubblico e stato di cult guadagnato fra gli appassionati. Complice una scrittura intelligente e sarcastica, con la quale venivano messi alla berlina nazisti, americani, tedeschi, destrorsi e sinistrorsi, il film piacque parecchio ed era cosa ovvia et scontata, anche alla luce del finale pirotecnico, che prima o poi un seguito sarebbe arrivato.
Scene spaziali low-budget
E così è stato, fuori tempo massimo e con un budget enormemente più alto del predecessore, tanto che i produttori dovettero fare due campagne di crowfunding per racimolare i soldi necessari per chiudere almeno le riprese principali e la post-produzione. Ben sette anni sono passati dal primo film, e di acqua ne è passata sotto i ponti. Prima di addentrarci nei meandri della trama e delle conclusioni finali, io mi domando: caro Timo, ci hai fatto aspettare tutto questo bel tempo; te ne sei uscito con dei trailer che promettevano mari e monti (tutti ci ricordiamo Hitler-zombi a cavallo di un T-Rex, e un Gesù Cristo particolarmente incazzato), e poi il risultato finale è questa assurda, inconsistente accozzaglia di scene senza senso? La sensazione di essere presi per il culo non è più strisciante e, anzi, lascia il posto alla certezza quando iniziano a scorrere i titoli di coda e realizzi che alcuni nei personaggi inseriti nel trailer non sono nemmeno mai stati usati. (Gesù, appunto, ma anche Donald Trump... tanto che la frase di lancio del film era "Let's make Earth great again", palese presa in giro della campagna elettorale di Trump). Davvero, Iron Sky: The Coming Race è troppo brutto per essere vero e sembra non essere figlio della stessa produzione del predecessore... stento a crederci, eppure è proprio così.


Ecco cosa rimane della Terra dopo il finale del primo Iron Sky.
Trama! (con spoiler! Ma tanto non lo guarderete mai, che ve frega?)
La protagonista Obi Washington (Lara Rossi)
Dopo il catastrofico finale del primo Iron Sky, la Terra è diventata disabitata a causa delle radiazioni; i pochi umani sopravvissuti hanno trovato rifugio proprio su Neomenia, la base nazista sita sulla faccia nascosta della Luna, dando vita ad un miscuglio di coloni, nazisti e religiosi. La qualità della vita è pessima: gli abitanti vivono nel costante terrore che qualcosa vada storto e che la struttura prima o poi cada distrutta dai terremoti lunari, sempre più frequenti, o colpita da piogge di meteoriti. O autodistrutta dalla stupidità dei nazisti, chissà. La protagonista Obi Washington (Lara Rossi; stendiamo un pietoso velo sulla scelta del nome del personaggio), figlia di Renate Richter (Julia Dietze) e James Washington, è l'unica che si sbatte a tenere in piedi la struttura che sta cadendo a pezzi a causa dell'incuria, del menefreghismo e della povertà degli abitanti. Gli eventi subiscono una scossa quando sulla colonia piomba un'astronave di superstiti terrestri pilotata dal russo Sasha (Vladimir Burlakov); Obi vuole dare loro asilo mentre i Jobsisti, membri della setta devota al culto di Steve Jobs, ricchi ed elitari, sono contrari e chiedono l'espulsione dei profughi. Mentre si decide sul destino dei poveracci, Obi segue uno strano personaggio spuntato da nulla: questi non è altri che Wolfgang Kortzfleisch (Udo Kier) il Moon-führer nonché vecchio antagonista creduto morto, che le rivela di essere un Vril, antica razza di Rettiliani che colonizzarono la Terra ai tempi dei dinosauri. Kortz-coso regala ad Obi una speranza: un pezzo di Santo Graal in grado di curare e ringiovanire la madre Renate e la possibilità di raggiungere Agartha, la terra promessa nascosta nel nucleo della Terra, dove si sono rifugiati gli altri Vril ed unico posto in cui i terrestri possono rifugiarsi per sfuggire all'incombente distruzione della colonia sulla Luna. Illusa dalle infide parole del gerarca nazista, Obi, aiutata da Sasha, dall'amico Malcolm (Kit Dale) e dal guru dei Jobsisti Donald (Tom Green) vola in direzione di Agartha, dove scopre che i più grandi ed efferati criminali della storia terrestre erano in realtà dei Vril mascherati da umani: Adolf Hitler (sempre Udo Kier), Mao, Stalin, un Papa, il Presidente degli Stati Uniti Sarah Palin, Mark Zuckerberg, Margaret Thatcher, Bin Laden, Caligola ed altri che nemmeno mi ricordo più. La faccio breve: si scatena una gran bel bordello, Obi recupera il Graal, ritorna alla base inseguita dal rettile-Hitler, c'è qualche combattimento-parapiglia assortito, muoiono un po' di personaggi a caso, i superstiti vengono salvati grazie al colpo di genio di Sasha che riesce ad usare l'indistruttibile Nokia 3310 come trojan per effettuare un hack all'iPhone di Donald e che innesca una mega autodistruzione dell'astronave Vril. Eh? Ci avete capito qualcosa? No? Pazienza, in questo punto del film mi sono addormentato e sto cercando di ricostruire quello che ricordo, in pratica una ciolla di niente. Beh, alla fine Obi, Sasha e i terrestri buoni riescono a sconfiggere i nazisti ed iniziano un lungo viaggio in direzione di Marte, altro pianeta dove potrebbero trovare rifugio. Senza sapere che... OH MIO DIO CHE IDEONA NON CI AVEVA MAI PENSATO NESSUNO! sulla faccia nascosta del Pianeta Rosso c'è una base segreta sovietica con tanto di falce e martello ad illuminarla.


Uno dei momenti più attesi... Hitler in versione rettiliana.
Considerazioni sparse
I buffoni Jobsisti, devoti al culto di Steve Jobs
Ok, quanto ho vi ho appena esposto è un vero troiaio e ammetto placidamente di non essermi impegnato per renderlo più intellegibile. Ma è giusto e sacrosanto che dobbiate anche voi provare quella strana sensazione di non capire un cazzo nonostante l'apparente semplicità della situazione contingente. Ma al netto del paragrafo volutamente confusionario, concorderete con me su quale sia il vero, grosso problema di Iron Sky 2: una sceneggiatura inutilmente farraginosa, con situazioni inserite a forza senza un minimo criterio, alcune premesse accennate e poi dimenticate (tipo il Putin che compare all'inizio del film) e, in definitiva, una generale piattezza dei dialoghi e dell'inventiva. Là dove il primo Iron Sky aveva colpito e divertito grazie alla scrittura intelligente della sceneggiatura, qui il seguito naufraga ignobilmente soffocato dalle nefandezze appena descritte, solo perché il regista ha preferito concentrarsi sugli effetti speciali e sulla scenografia, aspetti per i quali non si è certamente risparmiato. Peccato che il risultato sia davvero disastroso: a scrivere gli infelici dialoghi è stato chiamato Dalan Musson, sconosciuto amico di Timo. Lo ripeto: sette cazzo di lunghissimi anni, dove avevate tutto il tempo di tirare fuori il meglio dalle idee folli che avevate in mente, aiutati fra l'altro dal gruppo di appassionati co-finanziatori, e siete riusciti a tirare fuori questa merda fumante? No, davvero, i miei più vivi complimenti, devo riconoscervi che non era facile bruciarvi il credito che vi eravate guadagnati, ma ci siete riusciti col botto.
Ma insomma, in questo film si salva qualcosa?
Sì, ma è poca roba in confronto allo sconfortante tedio che avvolge durante la visione; i diciassette milioni di euro di budget se ne sono quasi tutti andati in effetti speciali ed, in effetti (ahr ahr ahr gioco di parole, ahr ahr ahr), i risultati sono buoni anche se non fanno più gridare al miracolo. Iron Sky, pur con un budget più ridotto, aveva senz'altro colpito di più. Lo stesso Kung Fury (2015, al link c'è il film completo e ufficiale su YouTube, che vi consiglio di guardare), altro fulgido esempio di film low-cost indipendente nato quasi tutto dalla mente di una sola persona, David Sandberg, risulta visivamente superiore. Invece qui gli attori sembrano poco convinti nonostante l'encomiabile impegno di Lara Rossi; ma nel suo caso, è proprio il personaggio Obi a non funzionare; irritante, odioso e poco empatico, totalmente fuori parte non tanto per l'attrice quanto per l'inefficace costruzione del personaggio. Non si salvano nemmeno i comprimari, ridotti a macchiette inutili. Giusto Udo Kier, nel doppio ruolo di Kortz-kakkien e di Hitler, gigioneggia... ma ha poco minutaggio per poter reggere l'intero film sulle sue spalle. Purtroppo.


Una delle cose più belle del film: artwork che nel film non compare...
Scene da ricordare!
  • Un Jobsista viene giustiziato dal guru Donald perché ha compiuto il peggiore dei crimini: il jailbreak del suo iPhone. Questa scena in effetti è stata carina, ma purtroppo si regge su una serie di citazioni e battute già fatte in precedenza e che, in parte, riprendono quello che è avvenuto nel primo film. Non posso non sottolineare la poca inventiva degli autori.
  • I trailer. Ecco, quando arrivi a dire che la cosa più bella del film sono i trailer, inizi a capire che qualcosa non è andato per il verso giusto. Quattro i personaggi usati per irretire ed ingannare gli ignari fan del primo capitolo:
  • Il flashback in cui Kortz-minkien racconta il passato dei Vril quando arrivarono sulla Terra; anche in questo caso la scena è buffa e resa bene. Ma è purtroppo isolata e completamente slegata da tutto il resto. Adamo ed Eva erano in realtà due scimmie? Ahi, qui i creazionisti insorgeranno!
  • La riunione dei Vril ripresi come se fossero nell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Ok, citazione stra-abusata, ma nel marasma dell'inutilità di questo film, devo ammettere che ha funzionato.
  • Il Nokia 3310 reso come immortale ed indistruttibile strumento di un'epoca che non c'è più. Oh, idea carina, ma sono anni che su Internet ci sono meme e battute umoristiche su questo argomento; cari autori, benvenuti nel 2009...
  • Si vocifera di Lloyd Kaufman della Troma presente in un cameo. Non l'ho beccato, se qualcuno me lo dovesse confermare mi farebbe un grosso favore.
L'essere umano si estinguerà, ma lui sarà sempre lì, eterno ed indistruttibile.
Conclusioni & Commento
In molti casi, in passato, ho premiato film deficitari nella sceneggiatura ma ottimi dal punto di vista dell'aspetto tecnico; perché con Iron Sky 2 non avviene? Per rispondere alla domanda, permettetemi di chiarire un punto importantissimo: fateci caso, ma i film che ho premiato maggiormente, pur senza trama o ai limiti del minimo sindacale, vedevano veramente pochissimi dialoghi. Credetemi: un film senza trama funziona solo se i personaggi stanno muti, non dicono stronzate, o al massimo sparano sentenze mono-rigo. Altrimenti è veramente finita, vi verrà voglia di sterminarli tutti, dal primo all'ultimo. Non funziona nemmeno il frullato di teorie strampalate e storiche da cui il duo Timo/David ha attinto a piene mani: Santo Graal, Vril e i Rettiliani (concetti ripresi dal romanzo "The Coming Race" di Edward Bulwer-Lytton, 1871 - "La razza dell'avvenire" in italiano), la Teoria della Terra Cava, il mito di Agartha, Adamo ed Eva, ed altro ancora. Purtroppo non è che gettando fumo negli occhi dello spettatore le cose migliorino, anzi... si corre il rischio di peggiorarle. Iron Sky: The Coming Race è stata una delle occasioni più sprecate di sempre, lo dico senza timore di essere smentito.

Il tempo passa per tutti, anche per Julia Dietze (anche se qui è truccata)

Il Pagellone!
Così è deciso!
Trama: 3
Fa acqua da tutte le parti, la scrittura dei dialoghi è atroce e le idee più carine non sono nemmeno originali. Uno sfacelo unico.
Musiche: 5
Qui ammetto di essere andato in difficoltà. Come nel primo film, tutta la colonna sonora è firmata dal gruppo sloveno Laibach, noto agli appassionati del genere. La mia impressione, però, è che non si siano impegnati più di tanto; né la canzone iniziale, né quelle finali hanno lasciato il segno.
Regia: 6,5
Molto buona: la mano di Timo è ferma e pure valida, le immagini scorrono bene, gli effetti speciali pur non eccellendo si salvano. La resa finale è altalenante e non so quanto sia voluta: si passa da scene che paiono tratte da un blockbuster  di Hollywood, ad altre in stile The Asylum. Uhm, no, non lo prenderei come un grosso complimento.
Ritmo: 6
Il ritmo avrebbe potuto essere più elevato, ma a metà film tutto deraglia in mestizia, si perde il senso della storia e gli attori vagano spaesati da una scena idiota all'altra. A lungo andare questo porta solo ad una cosa: l'abbiocco letale che si tramuta in indifferenza.
Violenza: 5
C'è qualcosina, alcuni personaggi muoiono di morte violenta, ma... il tono generale è quello della commedia, anche se più serioso rispetto al primo Iron Sky (altro errore madornale! Sono state tradite le origini!)
Humour: 5
Il film non fa per nulla ridere, e nemmeno sorridere. Alcune citazioni intelligenti o spiritose funzionano ma sono troppo nascoste in un mare di mediocrità dilagante.
XXX: 0
Niente da segnalare.
Voto Globale: 4,5
Più parti con aspettative elevate date grazie a promesse poi non mantenute, più meriti di essere punito selvaggiamente da pessimi giudizi e da insanabile rancore. Iron Sky 2 è stato sicuramente una delle più cocenti delusioni degli ultimi tempi. Non sprecate il vostro tempo: recuperate il primo o, in alternativa, giocate all'omonimo board game, che merita senz'altro una prova. 

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...